Finlandia alle urne, prime presidenziali dopo l’ingresso della Nato: favorito l’ex premier conservatore. La scommessa del leader del partito anti-immigrati

LONDRA – La Finlandia va alle urne oggi nelle prime elezioni presidenziali dopo il suo recente ingresso nella Nato, la svolta che l’ha fatta diventare uno dei confini più lunghi e potenzialmente più ad alta tensione con la Russia. Quattro candidati si sfidano per un posto che ha un triplo ruolo, in politica estera, come comandante in capo delle forze armate e quale rappresentante simbolico dei valori nazionali. Il favorito Alex Stubb, ex-primo ministro e provetto maratoneta, e il suo principale avversario Pekka Haavisto, ex-ministro degli Esteri e portabandiera dei diritti gay, hanno posizioni molto simili. Ma i sondaggi registrano la crescita del terzo incomodo, Jussi Halla-aho, ex-presidente del Parlamento, nazionalista e capo di un partito anti-immigrati.
Nei rilevamenti della vigilia del voto, Stubb era in testa con il 27 per cento dei consensi, seguito da Haavisto con il 23, da Halla-aho con il 18 e dall’ex-ministro della Finanze ed ex-commissario europeo Olli Rehn con il 14. L’unico dubbio è se il populista Halla-aho riuscirà a piazzarsi al secondo posto e così accedere al ballottaggio tra i due candidati con il maggior numero di consensi, previsto fra due settimane. Sempre secondo i sondaggi, tuttavia, sia Stubb che Haavisto dovrebbero battere nettamente Halla-aho, se si trovassero ad affrontarlo al secondo turno.

Chiunque sia a prevalere, si troverà a guidare la Finlandia, insieme al primo ministro Antii Orpo (che alle elezioni politiche del giugno scorso ha sconfitto la socialdemocratica Sanna Marin), in una situazione del tutto nuova rispetto all’era del predecessore Sauli Niinisto, il presidente uscente, in procinto di lasciare l’incarico dopo due mandati consecutivi di sei anni ciascuno. L’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2023 e i due successivi anni di guerra hanno cambiato radicalmente l’identità di un Paese che ha 1300 chilometri di frontiera con la Russia e che ne sa qualcosa dell’ingombrante vicino di casa nordico.

L’evento chiave nella storia moderna finlandese è stato infatti l’invasione subita per mano dell’Urss di Stalin: la guerra del 1939-’40, in cui le forze di Helsinki riuscirono sorprendentemente a resistere e a respingere un avversario sulla carta infinitamente più forte. La Finlandia perse il 15 per cento del proprio territorio, annesso dalla Russia, e fu costretta a mantenere a lungo una equidistanza tra Mosca e l’Occidente, la linea politica da allora chiamata “finlandizzazione”, astenendosi dall’entrare nell’Unione Europea e nella Nato; ma mantenne l’indipendenza, diversamente dai Paesi dell’Europa orientale conquistati militarmente dalle truppe sovietiche nella Seconda guerra mondiale e diventati dopo il 1945 “satelliti” dell’Urss, assoggettati al totalitarismo del Cremlino e membri del Patto di Varsavia, l’alleanza militare che si contrapponeva alla Nato.

Soltanto dopo il crollo del muro dei Berlino nel 1989 e la fine dei regimi comunisti in Europa dell’est, Helsinki è entrata nella Ue nel 1995 (insieme alla Svezia e all’Austria). E nell’aprile 2023 la Finlandia è entrata anche nell’Alleanza Atlantica, un’adesione decisa insieme alla Svezia in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, perché entrambi i Paesi scandinavi volevano sentirsi più al sicuro di fronte all’aggressività della Russia di Vladimir Putin.

L’ex-premier Stubb, che è stato in passato anche ministro degli Esteri e ministro della Finanze, ha diretto fino a poco tempo fa lo European University Institute, un istituto di studi politici basato in Italia. A 65 anni è un accanito runner, che oltre a numerose maratone ha partecipato a svariate Ironman, la competizione definita un triathlon super lungo, consistente in 4 km a nuoto, 180 km in bicicletta e 42 km di corsa, dunque ben più impegnativa del triathlon olimpico. L’ex-ministro degli Esteri Haavisto, il candidato che, a meno di sorprese da parte del populista Halla-aho, dovrebbe contendersi con Stubb la presidenza al ballottaggio, è un ex-leader del partito dei Verdi finlandese e attivista dei diritti gay. Ha reso pubblica la propria omosessualità nel 2002, quando si è registrato in un patto di unione civile con Antonio Flores, un ecuadoregno con cui aveva una relazione dal 1997, da lui conosciuto in una discoteca a Bogotà.

“Quando la Russia ha invaso l’Ucraina, la Finlandia è diventata uno Stato di frontiera e uno dei Paesi più strategicamente importanti per la Nato”, ha dichiarato Stubb nel suo ultimo comizio. “L’ingresso nell’Alleanza Atlantica aumenta la nostra sicurezza e al tempo stesso accresce il rischio di attacchi contro di noi”, afferma il suo avversario Haavisto, “ma siamo pronti per affrontare qualsiasi minaccia”. Come i finlandesi dimostrarono ai russi nella “guerra d’inverno” del 1939’40, quando misero a frutto sul campo di battaglia la loro abilità nel biathlon, lo sport invernale olimpico che unisce due discipline, lo sci da fondo e il tiro con la carabina. A tale punto che uno Stalin umiliato e furibondo, dopo che l’Unione Sovietica fu costretta ritirarsi dalla Finlandia e a rinunciare alla conquista del vicino scandinavo, ordinò di introdurre lo sci da fondo come sport obbligatorio in tutte le scuole russe.