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Sarà un giapponese il primo uomo sulla Luna non americano: perché è una sorpresa solo relativa
In realtà guardando i rapporti tra le agenzie spaziali dei due paesi si può capire bene che i programmi di collaborazione tra i rispettivi Paesi sono sempre stati rilevanti. Basti pensare che sulla stazione spaziale Iss il Giappone da solo ha realizzato e agganciato alla base orbitale un intero modulo di abitazione molto più grande e complesso di quello europeo. Altrettanto intensi sono i rapporti nel campo dei vettori con un trasferimento di conoscenze significative che ha permesso all’industria del Sol Levante di crescere molto in fretta nel settore. A questo aspetto si aggiunge il rapporto politico tra i due governi con un’attenzione privilegiata da parte degli Stati Uniti nei riguardi di una nazione strategica per l’area asiatica. L’agenzia spaziale giapponese che condivide, come l’Europa e l’Italia, il programma lunare Artemis ha siglato un accordo importante con la Nasa per la fornitura di un’automobile lunare e in cambio ha ottenuto la disponibilità a far camminare gli astronauti nipponici per primi rispetto agli altri partecipanti.