Invecchiare bene significa prevenzione: un convegno a Milano

di GIULIA ZIINO

Venerd� 16 maggio la giornata di studi su anziani e tumori promossa dal Policlinico. Il geriatra Tiziano Lucchi: �Oggi terapie sempre pi� personalizzate�

Invecchiare bene significa prevenzione: un convegno a Milano

Tiziano, �Allegoria della Prudenza o le Tre et� dell’uomo�, particolare

Longevi, fragili. Aumenta l’et� media, cresce la necessit� di rendere la stagione pi� avanzata un periodo da affrontare senza che la qualit� della vita ne risenta. Anche quando, all’et� matura, si affianca una patologia come pu� essere il tumore. � qui che entra in campo la cosiddetta �oncologia di precisione�, che impiega farmaci antitumorali sempre pi� mirati e selettivi, �cuciti� addosso ai pazienti. �Parliamo di target therapy, cio� di farmaci a bersaglio molecolare — spiega Tiziano Lucchi, direttore dell’Unit� operativa di Geriatria del Policlinico di Milano —. Una strategia tramite cui, tenendo conto delle caratteristiche genetiche del soggetto e del tumore, oggi siamo in grado di personalizzare sempre di pi� la terapia facendo s� che i tassi di guarigione o quanto meno di sopravvivenza per la gran parte dei tumori siano notevolmente migliorati�.

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Tiziano Lucchi

All’invecchiamento e al tumore � dedicato il convegno in programma venerd� 16 maggio, a Milano, nell’Aula Magna della Clinica Mangiagalli (ore 8-17.30, via della Commenda 12), promosso dal Policlinico con il patrocinio dell’Universit� degli Studi di Milano, dell’Ordine provinciale dei medici e chirurghi di Milano e della Societ� italiana di Gerontologia e geriatria. Il tema che verr� affrontato venerd� � ampio, e assolutamente attuale.

�Negli ultimi sessant’anni abbiamo assistito a una grande riduzione del tasso di mortalit� per tumore nella popolazione giovane e adulta, ma la stessa riduzione non � avvenuta in quella anziana� avverte Lucchi, che � responsabile scientifico del convegno, dedicato alla memoria del geriatra Carlo Vergani (1938-2020). Questa mancata riduzione si lega a una serie complessa di ragioni, tra cui la minor prevenzione correlata all’aspettativa di vita pi� bassa, la diagnosi ritardata e a quello che Lucchi chiama un �dogma difficile da contrastare�, l’idea cio� che il tumore nell’anziano abbia un atteggiamento meno aggressivo e pi� lento, cosa vera ma non per tutti i tipi di tumore. �Spesso i trial clinici che reclutano i pazienti escludono l’anziano�, dunque risulta poi difficile valutare e testare l’efficacia delle terapie.

Una deriva che il congresso milanese vuole evidenziare, proprio perch� sempre pi� importante nella nostra societ� la cui l’et� � in continua crescita: �Aumentando sempre di pi� il numero dei soggetti anziani — conclude Lucchi —, coinvolgere nelle ricerche individui di et� avanzata e ognuno con fragilit� diverse, consente di mettere in campo quegli interventi che noi chiamiamo di preabilitazione, che in qualche modo rafforzino la riduzione di riserva funzionale del soggetto e lo rendano maggiormente resistente, resiliente al tipo di terapia che dovr� affrontare�.

14 maggio 2025 (modifica il 14 maggio 2025 | 14:24)

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