Iowa, testa a testa tra Nikki haley e Ron DeSantis: chi sarà lo sfidante di Trump?

di Massimo Gaggi

DeSantis, governatore della Florida, non va oltre il 20 per cento (Trump ha il 50). Ma Haley � partita tardi. Eppure gioca la partita del garbo e della simpatia, e da lei c’� il pienone

Iowa, testa a testa tra Nikki haley e Ron DeSantis: chi sarà lo sfidante di Trump?

DES MOINES (Iowa) — In America le primarie servono a far conoscere i candidati e i loro programmi. Ma sono anche una prova di resistenza fisica e psichica, mettono alla prova gli aspiranti presidenti sulle capacit� organizzative, l’empatia, le doti comunicative. Il duello in corso in Iowa, dove luned� partir� la stagione elettorale repubblicana con la votazione serale nei caucus in condizioni meteo che renderanno il voto un atto di eroismo (ghiaccio ovunque dopo le nevicate di oggi e una temperatura massima di oltre venti gradi sotto zero con l’accompagnamento di forti venti) per ora � un testa a testa tra Nikki Haley e Ron DeSantis: ritirato Chris Christie e con Vivek Ramaswamy ormai ridotto nelle retrovie, l’ex governatrice del South Carolina e il governatore della Florida si disputano il ruolo di sfidante di Donald Trump, per adesso irraggiungibile nei sondaggi.

E mentre l’ex presidente continua a fare la spola tra le pianure del MidWest e i tribunali nei quali si tengono udienze dei suoi procedimenti giudiziari, Nikki e Ron battono lo Stato contea per contea, villaggio per villaggio.

DeSantis, governatore della Florida, indietro nei sondaggi in New Hampshire e South Carolina, prossime tappe del grande circo delle primarie, ha puntato tutto sull’Iowa: ha ottenuto l’endorsement della governatrice Kim Reynolds, ha messo in piedi una massiccia organizzazione elettorale, ha tenuto comizi in tutte le 99 contee. Ma nei sondaggi non � mai andato oltre il 20 per cento rispetto al 50 di Trump e a vederlo ieri in una sala affollata pi� di curiosi e giornalisti che di elettori a Clive, sobborgo di Des Moines, � apparso prolisso e poco convincente nel mettere in fila i suoi slogan da “trumpista senza Trump” e nell’attaccare la Haley, dipinta come globalista e serva delle corporation.

Per sostenere la tesi della mutazione genetica di Trump, Ron ha scelto l’aborto: “Ci aveva promesso di nominare giudici costituzionali che avrebbero cancellato il diritto ad abortire e lo ha fatto. Ma dopo la sentenza e le reazioni che ci sono state, si � spaventato: fa marcia indietro, non � pi� lui”. Nikki la bolla come fan della globalizzazione che, quando era ambasciatrice americana all’Onu, “flirtava” con la Cina e ora � al servizio delle multinazionali. Le peggiori per lui sono quelle che cercano di seguire le regole di governance ambientale e sociale denominate ESG: lo definisce un sistema di social credit, come quello imposto da Pechino ai suoi cittadini; parla addirittura di racket. Sul palco si muove con poca grazia, l’eleganza non � una sua dote. Alla fine stringe qualche mano e se ne va in tutta fretta.

Tutt’altro clima qualche ora prima nella contea di Polk dove Nikki Hakey parla in una grande sala gremita di supporter (tutti bianchi, ma in Iowa neri e ispanici arrivano appena al 15 per cento) e giornalisti delle maggiori testate americane, dalla CNN al New York Times. Sorridente, distesa, ostenta garbo e gentilezza. Non affonda tropo il coltello nel costato degli avversari: Trump ha fatto cose buone ma dove c’� lui scoppia il caos, � una situazione insostenibile. Poi liquida il governatore della Florida invitando i presenti a consultare il sito (da lei creato) DeSantisLies.com: le bugie di DeSantis.

Il vero affondo lo fa coi sondaggi: tutte le rilevazioni dicono che de Santis perderebbe contro Biden, mentre per Trump si prospetta un testa a testa col presidente: “Solo io esco vincente dal confronto col leader democratico, in qualche caso con scarti di pi� del 10 per cento: puntate su di me”.

In Iowa Nikki � partita tardi ma ora, con le rilevazioni che la danno in forte crescita in New Hampshire fino a minacciare il primato di Trump, e il ritiro di Chris Christie che le lascia pi� spazio (aveva posizioni vicine alle sue) la Haley sente di avere il vento in poppa anche in vista del caucus di luned�. Quantomeno per scavalcare DeSantis e costringerlo alla resa: attaccare il primato di The Donald resta un’impresa titanica. Nikki non si risparmia: parla con tutti, stringe mani, incoraggia, consola, si presta a una serie infinita di selfie (rito evitato da DeSantis). Se per ogni foto arrivasse un voto probabilmente vincerebbe, ma il caucus del 2020 ha dimostrato che una simile equazione non ha fondamento. Gli ultimi sondaggi dell’Iowa, per�, le danno speranza: salita al 20 per cento scavalcando DeSantis calato al 13 nonostante il sostegno della governatrice. Sarebbe un buon trampolino per tentare la rincorsa a Trump.


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12 gennaio 2024 (modifica il 12 gennaio 2024 | 13:25)

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