Meloni pronta a sospendere Pozzolo per provare a chiudere il caso: il giorno delle risposte

di Paola Di Caro

Dopo il caso degli spari con la pistola del deputato FdI Emanuele Pozzolo, oggi l’attesa conferenza stampa di Giorgia Meloni. Previste oltre 40 domande. Si ipotizza la sospensione

Meloni pronta a sospendere Pozzolo per provare a chiudere il caso: il giorno delle risposte

Avrebbe voluto incentrare tutto il suo discorso su una manovra andata a buon fine, sul cresciuto ruolo internazionale dell’Italia, sull’importanza della presidenza del G7, sulla crescita dell’occupazione, il successo della Borsa. E annunciare il programma dell’anno che � iniziato, con le grandi riforme in cantiere, dal premierato all’autonomia. Lo far� Giorgia Meloni , in quella che si annuncia come una lunga conferenza stampa di fine anno, slittata al nuovo per un problema di otoliti che l’ha costretta a casa dove anche ieri ha passato la giornata, in compagnia della figlia. Dopo le tre ore dell’anno scorso, � prevedibile che anche stavolta la premier sfrutter� le oltre 40 domande previste da parte di tutta la stampa italiana e dei corrispondenti esteri per dire la sua su ogni tema.

Ma la leader di FdI sa bene che tutta l’attenzione si concentrer� sui problemi aperti e sulle ultime polemiche, pi� che su quello che � andato come lei avrebbe voluto. A partire dal caso Pozzolo , che non smette di regalare sorprese e versioni ora dopo ora. Tenuto al riparo e difeso da lei e dai suoi il sottosegretario Delmastro — che aveva organizzato la festa di Capodanno alla quale il deputato si � presentato armato finendo indagato per il colpo di pistola che ha ferito il genero di una delle guardie del corpo — � invece a fortissimo rischio lo stesso Pozzolo. La premier � ancora �molto irritata� per il guaio che ha provocato alla sua immagine, e ieri ha chiesto ai suoi di non parlare del caso, che vuole chiudere oggi lei stessa.

Non definitivamente per�: sar� il partito, dicono i fedelissimi, a decidere della sorte definitiva del deputato piemontese, attraverso i propri organi di disciplina. Ma � chiaro che Meloni vorr� dire la sua, e ci si aspetta lo faccia appunto in conferenza stampa, sospendendolo cautelativamente fino a quando le indagini non saranno concluse. Poi, eventualmente, sar� Fratelli d’Italia a decidere sanzioni pi� severe, fino all’espulsione. Assicurano che non ci siano stati contatti diretti tra lei e Pozzolo, ma tra lui e i vertici del partito s�, e la sua linea sarebbe stata sempre la stessa: �Non sono stato io a sparare�. Resta che il caso va accantonato il prima possibile. E Meloni ha tutte le intenzioni di farlo.

Anche perch� non sar� l’unico sul quale sar� chiamata a rispondere. Arriveranno certamente domande sull’affaire Verdini, sull’opportunit� che il suo vicepremier Matteo Salvini riferisca, vista l’indagine sul padre della sua compagna che ha a che fare con appalti Anas, dipendente dal suo ministero. E non � l’unica spina. Si incrocia con un giudizio sull’operato della Lega anche un’altra sicura domanda, quella sui provvedimenti che il governo prender� sulla questione ambulanti e soprattutto balneari. Da Sergio Mattarella � arrivato un duro monito perch� l’esecutivo agisca e obbedisca alle richieste della Ue entro il 16 gennaio, pena una procedura di infrazione. La Lega non vuole sentire ragioni, ma la premier dovr� scegliere se seguire la linea �sovranista� dell’alleato (gradita anche a buona parte del suo partito, in questo caso) o chiudere il fronte aperto con la Ue e il Quirinale.

Lo stesso peraltro che si era gi� creato, dividendo la maggioranza, sulla ratifica del Mes, con il no di Lega e FdI e l’astensione di FI e Noi moderati. Anche su questo punto Meloni sar� sollecitata, come sulle �10 domande� che le pone gi� Giuseppe Conte: caso Pozzolo ovviamente, migranti, Superbonus, patto di Stabilit�, sostegno alle imprese, legge bavaglio e appalti Anas, extraprofitti, politiche per le donne, conflitti in Ucraina e Medio Oriente.

Larga parte della conferenza stampa sar� dedicata alla politica estera — raccontano di una Meloni molto preoccupata per l’escalation dei conflitti in Medio Oriente, anche dopo l’attentato di ieri in Iran — mentre � difficile che la premier sciolga la riserva su una sua eventuale candidatura come capolista alle Europee di giugno e sulle alleanze possibili nella Ue: con la destra di Salvini o una nuova maggioranza Ursula? Anche se pare ci sia un sassolino che intende togliersi dalla scarpa: rispondere a Giuliano Amato che ha paventato un rischio democrazia in Italia, con uno scivolamento verso le posizioni di Ungheria e Polonia. Difficile che Meloni non replichi, e a brutto muso.

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4 gennaio 2024 (modifica il 4 gennaio 2024 | 07:10)

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