La richiesta ufficiale dei nomi ai governi, i test con i deputati Così vengono scelti i 27 commissari

diFrancesca Basso

La presidente decide l'organizzazione interna della Commissione e nomina i vice

Il primo atto della presidente Ursula von der Leyen per la formazione della nuova Commissione europea sarà l’invio, in questi giorni, di una lettera ai governi Ue in cui chiederà, come ha fatto cinque anni fa, la proposta di un uomo e di una donna come candidati. «Voglio scegliere i candidati più preparati che condividono l’impegno europeo — ha spiegato —. Ancora una volta, punterò a una quota equa di uomini e donne al tavolo del Collegio». I Paesi che invece riconfermano il commissario già in carica non dovranno presentare un secondo nome.

Alcuni governi si sono già portati avanti. Parigi ha riconfermato Thierry Breton, la Lettonia Valdis Dombrovskis, la Slovacchia Maroš Šefcovic, mentre la Spagna ha candidato la ministra della Teresa Ribera, l’Irlanda l’ex-ministro delle Finanze Michael McGrath, la Svezia la ministra per gli Affari Europei Jessika Roswall, la Finlandia l’eurodeputata popolare Henna Virkkunen e la Slovenia Tomaž Vezel.

Portafoglio e qualità del candidato sono strettamente correlati. Secondo i trattati è la presidente che decide l’organizzazione interna della Commissione, nomina i vicepresidenti scegliendoli tra i commissari, mentre l’Alto rappresentante Ue lo è di diritto. E ha anche il potere di far dimettere un commissario. Il negoziato dei governi, dunque, avverrà direttamente con von der Leyen. I trattati specificano anche che i membri della Commissione «sono scelti in base alla loro competenza generale e al loro impegno europeo e tra personalità che offrono tutte le garanzie di indipendenza». Inoltre «i membri della Commissione non sollecitano né accettano istruzioni da alcun governo, istituzione, organo o organismo».

Una volta messa insieme la squadra e distribuiti i portafogli, i commissari designati devono superare le audizioni parlamentari, dopo aver risposto a un questionario scritto e presentato la propria dichiarazione di interessi (per escludere eventuali conflitti). Mentre non è mai accaduto che un presidente designato della Commissione fosse respinto dalla plenaria dell’Eurocamera, è invece successo che commissari non superassero il test davanti ai deputati. Nel 2004 il Parlamento Ue chiese di sostituire Rocco Buttiglione, indicato dall’allora governo Berlusconi, per le sue posizioni sull’omosessualità e sul ruolo delle donne incompatibili con il portafoglio alla Giustizia. Nella scorsa legislatura fu respinta la francese Sylvie Goulard, così come i candidati di Ungheria e Romania, che dovettero essere sostituiti.

Superate le audizioni, i 27 membri della Commissione, quindi inclusa la presidente, dovranno essere approvati collettivamente dal Parlamento con un voto in plenaria, cui segue la nomina da parte del Consiglio europeo a maggioranza qualificata (nessuna possibilità, quindi, di mettere veti). L’obiettivo di von der Leyen è procedere in modo spedito in modo che il nuovo esecutivo comunitario sia in carica dal primo novembre.

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20 luglio 2024

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