Ondata di nuovi siti di notizie (fake) negli Usa: sono stati creati dai russi

Il Chicago Chronicle? Mah, il quotidiano della metropoli dell’Illinois � il Chicago Tribune, mai sentito parlare del Chronicle. Ora ne � spuntato uno pure a Miami dove il giornale locale si chiama Herald, non Chronicle. E il New York News Daily? Qui il quotidiano locale � il Daily News. Un errore? Non proprio. Tutte queste testate giornalistiche digitali hanno fatto la loro comparsa sul web nelle ultime settimane: non sono giornali elettronici americani, ma strumenti di disinformazione creati dalla Russia, presumibilmente per aumentare la confusione e destabilizzare gli Stati Uniti in un anno di elezioni assai delicate per il futuro democratico del Paese.

La trama del Cremlino � stata ricostruita dal New York Times sulla base delle ricerche e della sorveglianza sul web del Media Forensics Hub della Clemson University che gi� in autunno aveva segnalato la nascita di uno strano sito, D.C. Weekly, mascherato da giornale della capitale (DC � la sigla del distretto di Washington). Per adesso questi siti sono scarsamente attivi o diffondono notiziari abbastanza anodini in mezzo ai quali spunta, per�, di tanto in tanto un falso.

Il Miami Chronicle, ad esempio, ha fatto il suo esordio il 26 febbraio con un normale notiziario nel quale la notizia (vera) delle dimissioni di Victoria Nuland da sottosegretario di Stato, il numero tre della diplomazia Usa, � stata accompagnata da un audio, definito una registrazione carpita in modo indiscreto che, in realt�, � stato denunciato dall’Amministrazione Usa come un puro falso: la Nuland sembra spiegare il suo passo indietro con un cambio di rotta della politica di Washington che sarebbe divenuta molto pi� tiepida nei confronti dell’opposizione politica al regime di Mosca dopo la morte di Navalny. Ora � possibile che la Nuland, un vero falco Usa, grande sostenitrice della causa ucraina, abbia lasciato la diplomazia americana dopo una carriera durata 35 anni perch� delusa dalla scelta di Biden di riempire con un altro funzionario la casella di numero due del Dipartimento di Stato che si era aperta tempo fa. Ma la registrazione � sicuramente falsa.

L’osservatorio di Clemson ha anche denunciato che in autunno D.C.Weekly aveva diffuso, tra molte notizie vere (in genere riprese da siti come quelli della Reuters e di Fox News), anche una fake news:quando Volodymyr Zelensky � andato a New York per partecipare ai lavori dell’Onu, la moglie sarebbe andata da Cartier acquistando gioielli per 1 milione e 100 mila dollari. Un evidente tentativo di mettere il presidente ucraino in cattiva luce davanti al suo popolo.

Secondo gli analisti del controspionaggio, questi attacchi insidiosi vengono dalla stessa fabbrica delle falsit� un tempo controllata da Yevgeny Prigozhin, l’ex collaboratore di Putin che, divenuto troppo potente a capo dei mercenari della Wagner e dopo aver tentato una sommossa contro il Cremlino, � morto sette mesi fa in un misterioso incidente aereo. Alla Clemson ritengono che la macchina della disinformazione di Prigozhin e quella della centrale di San Pietroburgo, la Internet Research Agency, siano troppo preziose per Putin: non pu� privarsene. La previsione degli analisti � che la campagna di disinformazione, per ora molto blanda, si intensificher� con l’avvicinarsi delle elezioni di novembre.

Chi si vedr� attribuire affermazioni false potr� sempre smentire, ma � provato che l’efficacia delle rettifiche � limitata. E non c’� modo di misurare l’effettivo grado di diffusione di fake news. N� di sapere quanti utenti le considereranno credibili.