Bruxelles, la protesta dei trattori e il Consiglio europeo in diretta | Statua in fiamme davanti al Parlamento Ue, parte «l’assedio»
Si tiene oggi a Bruxelles un Consiglio europeo (il vertice dei capi di Stato e di governo dei 27 Paesi dell’Ue) straordinario: il tema � quello degli aiuti all’Ucraina, bloccati dal veto dell’Ungheria di Orban. Ma a rendere incandescente il clima � anche la protesta degli agricoltori, che hanno lanciato l’assedio alle istituzioni Ue con migliaia di trattori

Ore 11:10 - Ma il tema agricoltori non � all’ordine del giorno
(Francesca Basso, corrispondente da Bruxelles) Come visto, gli agricoltori vogliono attirare l’attenzione dei leader del Consiglio europeo. Il tema per� non � all’ordine del giorno.
Il presidente francese Emmanuel Macron sollever� la questione a margine del vertice in un bilaterale con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
Per venire incontro agli agricoltori ieri la Commissione ha proposto di rinviare di un anno l’obbligo di tenere a riposo il 4% del terreno per poter accedere ai fondi Ue e contestualmente ha proposto di rinnovare per un altro anno la sospensione dei dazi e delle quote di importazione sulle esportazioni ucraine verso l’Ue, insieme a un meccanismo di salvaguardia a livello nazionale in caso di perturbazione dei mercati e un �freno di emergenza� con la reintroduzione dei dazi su pollame, uova e zucchero se le importazioni supereranno la media del 2022 e del 2023.
Ore 11:06 - Il nodo, con Orban, e perch� questo vertice europeo � cos� importante
(Francesca Basso, corrispondente da Bruxelles) Oggi al Consiglio europeo straordinario i leader Ue cercheranno di raggiungere un accordo con il premier ungherese Viktor Orban per sbloccare il pacchetto di aiuti da 50 miliardi all’Ucraina legato alla revisione intermedia del bilancio Ue, dopo i tentativi falliti di mediazione delle settimane scorse.
Budapest insiste nel voler avere un potere di veto annuale sul piano di aiuti.
Questo summit � un �defining moment� per l’Ue, un crocevia dal quale si capir� che tipo di soggetto internazionale vuole essere l’Unione europea. Imporr� anche una riflessione sul metodo decisionale dell’Ue. Sul tavolo dei leader Ue ci sono anche il sostegno militare a Kiev e la situazione in Medio Oriente..
Ore 10:58 - Il Consiglio europeo, intanto
Viktor Orb�n non sembra aver cambiato idea. � contrario al pacchetto d’aiuti da 50 miliardi per l’Ungheria. Il motivo lo spiega Francesca Basso:
�Budapest sta usando il veto per fare pressione su un altro dossier che non � correlato a Kiev: gli oltre 20 miliardi di fondi congelati dalla Commissione Ue per mancanza di rispetto dello Stato di diritto�.
Se Orb�n ripeter� il no, la Ue potrebbe decidere di attivare contro l’Ungheria l’articolo 7, che toglie il diritto di voto a un Paese in seno al Consiglio, se esiste un evidente rischio di violazione grave dei principi fondamentali dell’Ue.
Ma perch� si applichi questo articolo, occorre l’unanimit� degli altri 26 Paesi.
Ancora Francesca Basso:
�C’era la speranza di risolvere a livello tecnico le divergenze tra l’Ungheria e gli altri 26 Paesi Ue sul pacchetto di aiuti da 50 miliardi all’Ucraina e la revisione del bilancio comunitario. C’era la speranza di chiudere il negoziato prima del summit straordinario di oggi per permettere ai leader Ue di mostrare al mondo che l’Unione � compatta nel sostenere l’Ucraina dopo il triste spettacolo del vertice di dicembre, con il premier ungherese Viktor Orb�n che � uscito dalla stanza per consentire il via libera ai negoziati di adesione di Kiev mentre ha messo il veto per l’aiuto finanziario al Paese in guerra. Invece niente. Tutto dipender� da come oggi i leader Ue condurranno il negoziato con Orb�n e da quanto il premier ungherese decider� di sfidare gli altri capi di Stato e di governo che ormai �hanno finito la pazienza e il livello di irritazione � altissimo�, come spiegava ieri una fonte diplomatica europea.
Ore 10:55 - Ma quali sono i motivi dei blocchi?
(Alfio Sciacca) La protesta ha molte anime, il movimento � spaccato, ma ci sono alcune rivendicazioni che accomunano il popolo dei trattori. Dal carburante alle iniziative europee per la transizione verde.
1. Che costo ha il gasolio?
Da tempo gli agricoltori italiani lamentano gli alti costi del gasolio, ancor prima che arrivi il 2026, quando in tutta l’Ue dovrebbero cessare le agevolazioni che ci sono attualmente. Oggi un litro di gasolio viene pagato fino a 1,30 euro. Un prezzo considerato pi� alto anche rispetto ai loro colleghi francesi e tedeschi. �� vero che a loro hanno tolto gli sgravi, ma noi pur avendo le agevolazioni lo paghiamo di pi�, tra 1,10 e 1,30 euro contro 1 euro che si paga in Francia�.
2. Cosa impone la Pac, la Politica agricola comune europea?
Gli agricoltori contestano l’obbligo, previsto dalla Politica agricola comune (Pac), di tenere a riposo il 4% dei loro terreni come condizione per poter accedere ai contributi comunitari. Nel 2023 c’� stata una deroga all’obbligo e ora la Commissione Ue propone un’ulteriore deroga anche per il 2024. Ma agli agricoltori non basta.
3. I prezzi ai produttori?
Altro tema � �l’enorme forbice� che c’� tra quanto viene pagato ai produttori e il prezzo del prodotto venduto al dettaglio. Tanti gli esempi che hanno fatto in questi giorni ai vari presidi in tutta Italia. Il latte: agli allevatori viene pagato 52 centesimi al litro, mentre al bancone del supermercato si paga fino a 2,30 e anche 3 euro. Un chilo di radicchio viene pagato 30-40 centesimi e venduto anche a 3 euro. �Vogliamo una giusta remunerazione anche per mantenere quella qualit� del prodotto italiano di cui tutti fanno vanto�. Per gli agricoltori servirebbe una legislazione europea che tuteli il valore lungo tutta la filiera.
4. L’esenzione Irpef?
Gli agricoltori contestano che nella legge di Bilancio 2024 non siano state prorogate le agevolazione per il settore agricolo. I redditi agricoli tornano quindi alla tassazione ordinaria.
5. Cos’� il Green deal?
Contestati gli obiettivi green dell’Ue �troppo stringenti� e �irrealistici�. Tra i tanti target del Green deal � prevista la riduzione nell’uso dei fitofarmaci del 50% entro il 2030. Poi ci sono altre direttive per ridurre drasticamente le emissioni nocive nel settore zootecnico che, per�, �richiedono notevoli investimenti non sostenibili per molte aziende agricole, gi� fortemente indebitate e penalizzare dal sistema bancaria�. Per non parlare dell’impatto sulla concorrenza. �A fronte di tutti questi vincoli l’Italia fa poi entrare prodotti a prezzi stracciati da Paesi dove si fa un uso abnorme di pesticidi e che spesso sono in mano a multinazionali europee� accusa il popolo dei trattori.
Ore 10:49 - La protesta dei trattori, in Italia e in Europa
(Alfio Sciacca) La protesta dei trattori dilaga in Italia e in tutta Europa. Qui quello che � accaduto ieri:
- A Parigi blocco stradale nei pressi dell’aeroporto Charles de Gaulle, mentre alle porte della citt� gli agricoltori hanno fatto irruzione ai mercati di Rungis. � intervenuta la polizia e 79 manifestanti sono stati fermati.
- Nuovi blocchi anche in Germania.
- In Italia, ieri pomeriggio per ore i trattori hanno bloccato il casello autostradale di Brescia, paralizzando il traffico in entrata e uscita. Altro blocco al casello di Alessandria ovest sulla Torino-Piacenza. Proteste anche a Cuneo, mentre un drappello di trattori ha preso a sfilare per le vie del centro a Melegnano, nel Milanese. A Orte paralizzata la Statale 675 e poi altri focolai a Oristano, Foggia, Brindisi, Ragusa.
Ore 10:44 - Agricoltori lanciano bottiglie contro l’Europarlamento: statua in fiamme
Sale la tensione durante l’assedio dei trattori a Bruxelles, partito nelle scorse ore.
Un centinaio di agricoltori ha lanciato bottiglie e uova contro la sede del Parlamento europeo all’ingresso principale situato a Place de Luxembourg.
� stata anche abbattuta una delle sculture storiche presenti in quella piazza, risalente al 1872. L’opera fa parte del complesso monumentale John Cockerill, in memoria del pioniere dell’industria siderurgica e della ferrovia in Belgio. Su un’altra statua del monumento � stato affisso il cartello: �People of Europe, say no to despotism� (�Popoli d’Europa, dite no al dispotismo�).
La polizia, schierata in tenuta anti-sommossa dietro alle transenne posizionate lungo tutto il perimetro, ha azionato gli idranti. I manifestanti, presenti nelle vie adiacenti all’Eurocamera con centinaia di trattori, hanno fatto esplodere anche numerosi petardi al grido di �Senza agricoltori non c’� agricoltura�.
1 febbraio 2024 (modifica il 1 febbraio 2024 | 11:13)
© RIPRODUZIONE RISERVATA