Комментарии 0
...комментариев пока нет
Imu, come funziona per le doppie residenze? Chi può stare tranquillo (e chi no)
La domanda si può inoltrare entro cinque anni dal versamento. Dovrà inoltre presentare entro il 30 giugno 2024 la dichiarazione Imu per comunicare che l’immobile è diventato dal 2023 l’abitazione principale. Per il calcolo del saldo Imu, si parte dalla rendita catastale attribuita all’immobile all’ 1 gennaio 2023, che deve essere rivalutata del 5%. Per trovare la rendita si può consultare il rogito o una visura catastale recente. La rendita si può ottenere anche dal quadro RB della dichiarazione dei redditi o B del 730 e anche in questi casi va rivalutata del 5%. La rendita rivalutata va poi moltiplicata per il relativo coefficiente moltiplicatore, a seconda del tipo di immobile: 160 per le abitazioni e relative pertinenze (cantine, solai, box, posti auto, tettoie); 80 per gli uffici (A/10); 55 per i negozi e le botteghe (C1). Base imponibile dimezzata per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, per il periodo dell’anno in cui sussistono tali condizioni, da accertare da un tecnico comunale. Dimezzata la base di calcolo anche per i fabbricati storici o artistici. Per terreni agricoli e incolti si considera il reddito dominicale rivalutato del 25% e moltiplicato per 135. Al valore così ottenuto si applica l’aliquota decisa dal comune. L’imposta va suddivisa per le quote di proprietà e per il periodo di possesso. Il mese durante il quale il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui il mese stesso è composto è computato per intero. Dal totale così ottenuto va detratto l’acconto. Le aliquote vanno cercate sul sito del comune o su quello del Dipartimento delle Finanze. Bisogna verificare che nel campo «data pubblicazione» sia indicata una data entro il 28 ottobre 2023. In caso contrario valgono le aliquote 2022.