DAL NOSTRO INVIATO
GERUSALEMME — Il Fantasma ha finalmente un volto. E forse non � paralizzato, come si credeva. E sembra che cammini sulle sue gambe. E pare non sia senza braccia, come si pensava. L’ultima foto di Mohammed al-Marsi, detto Mohammed Deif, l’inafferrabile Fantasma di Gaza, il fondatore delle Brigate Al-Qassam, era sempre stata un’immagine-tessera della carta d’identit� datata 2005. Di quando aveva tutt’e due gli occhi e un paio di baffi e i capelli crespi e neri.
Il «Fantasma di Gaza» ora ha un volto: spunta una foto di Mohammed Deif, fondatore delle Brigate Al-Qassam
Il fondatore delle Brigate Al-Qassam inseguito dai servizi segreti israeliani: �Nemmeno lo Shin Bet saprebbe riconoscerlo�

Ora, rieccolo in uno scatto che non si sa bene a che epoca risalga, di sicuro dopo il 2018: uno dei quattro mandanti del 7 ottobre, l’ideatore del grande pogrom nei kibbutz, oggi � un uomo di mezz’et� dai capelli radi e brizzolati e con un paio d’occhiali, a incorniciare l’occhio perduto. Il fermo-immagine � in un’occasione pubblica. Dietro, si vedono solo due alberi: nessun dettaglio, anche se la stampa israeliana spiega che tempo fa Deif � stato visto camminare con una leggera zoppia, probabilmente grazie a una protesi, ma pur sempre camminare.
Il fotogramma viene trasmesso all’ora di massimo ascolto da Channel 12 e mostra a Israele la maschera del massacro, lo sguardo guercio d’uno dei terroristi pi� ricercati del momento, d’uno abile a nascondersi alle telecamere e al mondo, fino al punto d’umiliare i servizi. Un volto finora ignoto, sfuggito a tutti i motori di ricerca, alle telecamere-spia, ai satelliti: �Se camminasse per una strada — ha scritto l’Economist —, nemmeno gli 007 dello Shin Bet, il controspionaggio interno, saprebbero riconoscerlo�.
� lui? �Deif� significa ospite, e mica per nulla: il feroce Mohammed � la primula rossa della Striscia, una leggenda nera per la sua capacit� di cambiare letto ogni notte e di sfuggire ai ripetuti attentati. Gli israeliani ci hanno provato sette volte a eliminarlo, l’ultima nel 2021, ma sono riusciti �solo� ad accecargli un occhio e ad ammazzargli la moglie, la figlioletta di tre anni e un maschietto appena nato. Deif ha sette vite, l’anno scorso ha perduto il padre che considerava come la sua vita, e ormai dicono non abbia quasi nulla da perdere, se non la faccia da invisibile e la fama d’imprendibile.
La sua storia di silenzioso stratega viene da lontano: nato nel sud di Khan Younis verso l’Egitto, figlio d’un tappezziere, allevatore di polli, poi laureato in chimica, folgorato sulla via di Hamas negli anni ’90, durante la seconda Intifada mente perversa degli attacchi terroristici sulla Jaffa Road di Gerusalemme. I palestinesi dell’Anp di Arafat una volta ce la fecero ad arrestarlo, nel 2000, ma poi lo rilasciarono e da allora nessuno l’ha pi� riacciuffato, n� ripreso con una fotocamera.
Il suo slogan, che si sente spesso nelle manifestazioni contro Israele, � �metti la spada davanti alla spada�. Compare di rado, parla ancora meno. Quando fond� una compagnia teatrale, da ragazzo, la chiam� �The Returners�, dedicata a quelli che lui sogna rientrino in Palestina dalla diaspora, un giorno futuro. In un messaggio registrato prima del 7 ottobre, trasmesso dalle tv palestinesi, con voce grave e tono insolitamente pacato ha annunciato �il terrore� che presto si sarebbe scaricato su Israele. Era una chiamata a spargere sangue, un invito �alla lotta dura e alla resistenza islamica per i fratelli del Libano, dell’Iran, dello Yemen, dell’Iraq e della Siria�. Qualcuno l’ha subito ascoltato, gli altri non si sa.
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29 dicembre 2023 (modifica il 29 dicembre 2023 | 08:16)
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