TORONTO Giorgia Meloni chiede Africa. Joe Biden chiede Cina. Semplificando al massimo, l’incontro fra i due leader serve anche ad affinare il programma del G7 di quest’anno, con in testa una serie di richieste americane, come � sempre stato da quando � nato il primo per importanza dei fori internazionali a prescindere da chi lo presiede. E d’altra parte serve all’Italia non solo per riaffermare il suo ruolo, ma anche per avere un tornaconto strategico non indifferente, in questo caso l’appoggio esplicito e finanziario di Washington per il Piano Mattei. Davanti ai riflettori � solo un accenno da parte dei due. Biden pronuncia la parola Cina, fra gli argomenti top del confronto, e dunque anche dei lavori dei prossimi mesi del G7. Insieme ai miliardi russi congelati in Europa, l’argomento � il primo nell’agenda del presidente americano. Continuare a fare pressione sul rispetto delle regole internazionali da parte di Pechino, non mollare di un millimetro su quella che � considerata la prima sfida strategica per l’Occidente, � una condizione necessaria del G7 a trazione italiana.
Meloni-Biden, uno scambio su Africa e Cina al G7. I piani comuni partono da qui
All’Italia la presidenza del vertice serve per avere un tornaconto strategico, in questo caso l’appoggio esplicito e finanziario di Washington per il Piano Mattei

Da parte sua Meloni pronuncia tre parole, che sono anche una richiesta: cambiare l’approccio che abbiamo sempre avuto con l’Africa � qualcosa che vogliamo �fare con te�. E non sono parole pronunciate a caso: prima di arrivare alla Casa Bianca, nei giorni scorsi, Roma ha ottenuto un via libera di massima da parte del governo americano sull’avvio di una cooperazione bilaterale sul Piano Mattei. Soldi anche americani, progetti di entrambi. Siamo ancora nella fase embrionale di un coinvolgimento effettivo ma per la nostra diplomazia � un risultato molto importante, ancor pi� se Meloni riuscir� a fare la stessa cosa anche ad altri membri del G7. Del resto, e la cosa � stata sottolineata pure dai nostri apparati di sicurezza, nessun Piano Mattei pu� avere un’efficacia di un certo livello, visti gli interessi che si trova a contrastare e la mole di progetti cinesi gi� operativi in Africa, senza un coinvolgimento anche da parte degli Stati Uniti. Che nel corso degli ultimi anni da un lato hanno disinvestito in molti Paesi africani, mentre da un altro — di fronte alle nostre richieste — hanno sempre risposto di essere disposti a seguirci, ma solo dopo aver valutato i nostri primi passi.
Ora Roma i primi li ha fatti. Riuscire a lanciare dei progetti co-finanziati sarebbe indubbiamente un successo per il governo italiano. Meloni e Biden ne hanno parlato ieri, anche nel corso del confronto a due, lontano dalle delegazioni. E la stessa Meloni, nei primi minuti trascorsi nello Studio Ovale, lo ha voluto rimarcare: �Sai bene quante volte abbiamo parlato insieme di Africa�. Se son rose…
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1 marzo 2024 (modifica il 1 marzo 2024 | 23:08)
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