Комментарии 0
...комментариев пока нет
Spagna-Francia, risultato 2-1: i gol di Yamal e Dani Olmo lanciano le Furie Rosse in finale degli Europei
Per la squadra di Deschamps, emblema di solidità difensiva, i primi gol subiti su azione sono un colpo definitivo, da cui non ci si riprende più. E a poco serve la prima rete, al di là di rigori e autogol, segnata dai Bleus: dopo nemmeno dieci minuti Kolo Muani si arrampica dentro l’area e di testa devia un cross di Mbappé, che per la prima volta, a causa del caldo, gioca senza la maschera per il naso rotto.
Per un attimo sembra un altro Kylian, sembra un’altra Francia. Ma la legge del baby Yamal è spietata ed è quella del calcio di strada, dove non si pensa troppo a difendere, ma con la palla tra i piedi la magia è in agguato e anche l’avversario si ferma ad applaudirla. Sarebbe assurdo parlare di passaggio di consegne tra la stellina spagnola e il capitano 25enne della Francia che sta per sbarcare a Madrid e che nella ripresa sparacchia alto l’occasione per il pareggio. Ma nella freschezza atletica, mentale, tecnica di Yamal c’è molto del Mbappé prima maniera, che incantò al Mondiale di Russia, diventando il più giovane teenager a segnare una doppietta e poi a far gol in finale dai tempi di Pelé. Ora c’è anche Yamal, il fenomeno della cantera del Barcellona, a cui Leo Messi, per le foto di un calendario faceva il bagnetto, quando Lamine aveva pochi mesi.
In attesa di capire se è stata la mano di Messi, con la benedizione del talento giovane la Spagna torna a giocare una finale 12 anni dopo quella di Kiev, stravinta contro gli azzurri di Prandelli. Un’assenza non così breve, se si considerano anche i Mondiali, per un movimento che è diventato quello di riferimento, nonostante la Francia negli ultimi anni abbia vinto la Coppa del Mondo e giocato un’altra finale mondiale ed esca per la prima volta sconfitta nei 90’ negli ultimi cinque tornei: Real, Barcellona e il catalano Guardiola, hanno tracciato una via, che la squadra del basco De La Fuente ora è tornata a sintetizzare nel modo migliore.
Nel panorama nebuloso di un Europeo dove si segna poco più di un gol a partita, la nuova Roja più verticale e pragmatica, ma non meno spettacolare, è diventata la favorita fin dalla seconda partita, quella dominata con l’Italia. E lo è a maggior ragione adesso, perché non c’è solo Yamal nel collettivo del c.t. che viene dalla Under 21: c’è il miglior centrocampista del mondo Rodri, che Luis Enrique al Mondiale faceva giocare centrale difensivo, c’è capitan Morata, numero 9 maratoneta, c’è il capellone Cucurella, terzino antico e moderno, c’è Nico il «gemello» di Yamal. Per i compagni loro due sono «los raperos», i rapper: la musica all’Europeo la mettono loro.
Per un attimo sembra un altro Kylian, sembra un’altra Francia. Ma la legge del baby Yamal è spietata ed è quella del calcio di strada, dove non si pensa troppo a difendere, ma con la palla tra i piedi la magia è in agguato e anche l’avversario si ferma ad applaudirla. Sarebbe assurdo parlare di passaggio di consegne tra la stellina spagnola e il capitano 25enne della Francia che sta per sbarcare a Madrid e che nella ripresa sparacchia alto l’occasione per il pareggio. Ma nella freschezza atletica, mentale, tecnica di Yamal c’è molto del Mbappé prima maniera, che incantò al Mondiale di Russia, diventando il più giovane teenager a segnare una doppietta e poi a far gol in finale dai tempi di Pelé. Ora c’è anche Yamal, il fenomeno della cantera del Barcellona, a cui Leo Messi, per le foto di un calendario faceva il bagnetto, quando Lamine aveva pochi mesi.
In attesa di capire se è stata la mano di Messi, con la benedizione del talento giovane la Spagna torna a giocare una finale 12 anni dopo quella di Kiev, stravinta contro gli azzurri di Prandelli. Un’assenza non così breve, se si considerano anche i Mondiali, per un movimento che è diventato quello di riferimento, nonostante la Francia negli ultimi anni abbia vinto la Coppa del Mondo e giocato un’altra finale mondiale ed esca per la prima volta sconfitta nei 90’ negli ultimi cinque tornei: Real, Barcellona e il catalano Guardiola, hanno tracciato una via, che la squadra del basco De La Fuente ora è tornata a sintetizzare nel modo migliore.
Nel panorama nebuloso di un Europeo dove si segna poco più di un gol a partita, la nuova Roja più verticale e pragmatica, ma non meno spettacolare, è diventata la favorita fin dalla seconda partita, quella dominata con l’Italia. E lo è a maggior ragione adesso, perché non c’è solo Yamal nel collettivo del c.t. che viene dalla Under 21: c’è il miglior centrocampista del mondo Rodri, che Luis Enrique al Mondiale faceva giocare centrale difensivo, c’è capitan Morata, numero 9 maratoneta, c’è il capellone Cucurella, terzino antico e moderno, c’è Nico il «gemello» di Yamal. Per i compagni loro due sono «los raperos», i rapper: la musica all’Europeo la mettono loro.