Se fare sport, da bambini, diventa una cosa da ricchi: 6 su 10 devono rinunciare per motivi economici

di Dora Farina

Sempre pi� famiglie in difficolt� economica non riescono a permettersi di mandare figlie e figli in palestra o in piscina: mamme single e genitori stranieri i pi� colpiti. I dati di Openpolis e Con i Bambini pubblicati in occasione della Giornata internazionale dello sport

Se fare sport, da bambini, diventa una cosa da ricchi: 6 su 10 devono rinunciare per motivi economici

Sempre pi� famiglie in difficolt� economica non possono permettersi di mandare le proprie figlie e i propri figli in piscina o in palestra. Nonostante il numero di coloro che hanno ripreso a fare sport dopo la pandemia sia aumentato, la quota di minori che non lo praticano resta comunque alta: 1 bambino su 5 � sedentario. Su questa situazione incidono anche le scuole, non sempre adatte all’attivit� sportiva e relegate alle ore mattutine. Questo � il risultato dell’indagine di Openpolis e dell’impresa sociale Con i Bambini, pubblicata il 2 aprile, che analizza i dati relativi al periodo tra il 2020 e il 2022.

I bambini tra i 6 e i 10 anni i pi� sedentari

Dal report emerge che stiamo assistendo ad un parziale recupero della situazione pre-pandemia, ma sono ancora molti i giovani che non praticano sport. In particolare, a condurre uno stile di vita pi� sedentario sono soprattutto i bambini e le bambine tra i 6 e i 10 anni (che passano da una percentuale del 18,5% ad una del 24,9%). A seguire la fascia tra gli 11 e i 14 anni (cresciuta dal 15,7% al 21,3%) e infine la fascia 15-17enni (aumentata dell’1,1%, dal 18,8% al 19,9%).

Cinque vantaggi dell’attivit� sportiva

Eppure, come qualsiasi altro ambiente frequentato soprattutto dai pi� piccoli, lo sport gioca un ruolo fondamentale per la crescita. A riconoscere la funzione educativa dello sport � l’organizzazione Save the Children, che in occasione della Giornata Internazionale dello Sport (che ricorre oggi) ha ricordato i cinque vantaggi dell’attivit� motoria per i bambini: benessere fisico e mentale, divertimento, sviluppo di attenzione, memoria e abilit� sociali. �� fondamentale incoraggiare i bambini a esplorare l’ambiente circostante attraverso il movimento perch� favorisce la coordinazione e getta le basi per competenze pi� complesse in futuro� dice l’Ong. La partecipazione ad attivit� motorie permette non soltanto di acquisire abilit�, ma �aiuta a maturare�, ovvero ad ammettere i propri limiti evidenziando le proprie potenzialit�. Nell’ottica educativa lo sport � infatti l’occasione per aumentare l’autostima e la consapevolezza di s�, fisica ed emotiva. Dall’altro lato consente di creare nuovi spazi di socialit� ed educare a valori come il rispetto di s�, degli altri e dell’ambiente e delle regole. Del resto, l’organizzazione di una competizione, la definizione dei ruoli, la determinazione dei tempi, le strategie di gioco, sono vere competenze intellettive che si possono trasferire in qualsiasi contesto. �Per gli adolescenti, l’attivit� fisica influenza le scelte di vita, incoraggiando comportamenti salutari come una corretta alimentazione e scoraggiando l’uso di sostanze�.

Sei su 10 rinunciano allo svago fuori casa per motivi economici

Ad incidere sui dati � soprattutto la motivazione economica. L’impossibilit� di potersi permettere un’attivit� di svago fuori da casa a pagamento � una delle motivazioni pi� citate tra gli intervistati del sondaggio Istat del 2021. L’indagine dell’istituto di statistica rivela che tra i minori under 16 in condizione di deprivazione materiale e sociale, 6 su 10 rinunciano alle attivit� di svago fuori casa. Sul totale degli under 16 la percentuale di chi non pu� permettersi attivit� extra scolastiche diminuisce (1 minore su 10), ma nell’economia familiare rappresenta lo sport � la quarta rinuncia degli italiani. �L’impatto che queste tendenze possono avere sulla vita quotidiana di ragazze e ragazzi non va sottovalutato� si legge sul report di Openpolis. I dati sono un chiaro indicatore di come l’uso del tempo libero, e di conseguenza la possibilit� di praticare sport, �sia uno dei primi aspetti compromessi per i bambini che vivono in famiglie in disagio�.

Minori possibilit� per mamme single e famiglie straniere

Guardando da vicino il dato si osserva che a rischio di esclusione sociale sono soprattutto le famiglie monogenitoriali: l’indicatore raggiunge il 41,3% quando in famiglia � presente solamente la madre, mentre � pari al 27,6% quando � presente solo il padre. In una situazione simile si trovano anche le famiglie straniere: i minori con cittadinanza straniera mostrano un rischio di povert� o esclusione sociale pari a 41,5%, valore superiore di quasi 15 punti percentuali rispetto al dato dei coetanei di cittadinanza italiana (26,9%).

Valorizzare le palestre scolastiche

Il mancato accesso alle attivit� sportive per motivi economici apre una riflessione importante sul come rendere pi� accessibile lo sport. “Da questo punto di vista, le palestre scolastiche rappresentano uno strumento prezioso nella promozione dello sport tra i minori, a scuola e non solo. Durante le attivit� curricolari, per la funzione educativa dell’educazione fisica nel trasmettere valori come il rispetto delle regole e degli avversari, la lealt� verso i compagni e la squadra, la dedizione personale” afferma Openpolis. Ma gli spazi scolastici potrebbero diventare anche spazi di comunit� vissuti per attivit� pomeridiane in sinergia con le associazioni sportive. In questo modo si potrebbe offrire la possibilit� di fare sport a prezzi pi� bassi, per eliminare gli ostacoli all’ingresso legati ai costi. Ma quanti sono gli istituti scolastici dotati di palestra in Italia?

Il divario tra nord e sud

Il divario tra nord e sud Nell’anno scolastico 2022/23, circa un terzo degli edifici scolastici italiani ha dichiarato di disporre di una palestra. La collocazione non � per� uniforme su tutto il territorio: se al nord la quota oscilla tra il 41,3% e il 37%, nel centro Italia la percentuale � del 36,7%. Resta invece indietro il mezzogiorno: nel sud continentale il 31,7% degli edifici ha la palestra, nelle isole il 30,1%. Tra le regioni tuttavia, dopo la Liguria (52,4%), � la Puglia a mostrare la presenza pi� diffusa (48,4%), seguita da Toscana, Veneto e Lombardia (44-45% circa). Agli ultimi posti, con meno di un edificio su 4 dotato di palestra, Sicilia (24,6%), Umbria (23,3%) e Calabria (18,8%). Tra le citt� capoluogo, a Monza e Firenze circa il 72% degli edifici scolastici attivi nell’anno scolastico 2022/23 ha la palestra scolastica. Seguono i comuni di Barletta, Andria, Bologna, Savona, Pavia, Lecco e Prato, con oltre 2/3 degli edifici con palestra. Agli ultimi posti, con meno del 10% di edifici scolastici statali dotati di palestra, si trovano i comuni di L’Aquila e Forl� (entrambe al 8,6%), Catanzaro (8%) e Catania (7,3%).

Come il Pnrr vuole potenziare lo sport nelle scuole

�Necessario colmare questo gap e incrementare gradualmente l’offerta di attivit� sportive anche a cominciare dalla maggiore disponibilit� di strutture e ridurre i divari territoriali per dare opportunit� formative e di crescita uniformi su tutto il territorio nazionale a studentesse e studenti� si legge sul Pnrr. All’interno del documento che illustra come il governo intende gestire i fondi del Next generation Eu, una voce � dedicata al potenziamento delle palestre negli istituti scolastici. Per il settore dell’educazione si tratta di un’occasione importante dal momento che nel 2021 l’Italia ha speso il 4,1% del Pil in istruzione, meno della media europea.

Alla luce di questi dati, si fa pi� stretto il rapporto tra scuola e sport. L’attivit� motoria infatti pu� essere uno strumento di contrasto alla dispersione scolastica: se si aprissero pi� palestre, bambini e adolescenti avrebbero un luogo sicuro dove incontrarsi e gli spazi scolastici potrebbero diventare un punto di riferimento non soltanto per la consegna delle pagelle ma anche per la vita familiare e comunitaria.


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6 aprile 2024 (modifica il 6 aprile 2024 | 10:42)

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