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Da Mosul lanciati cinque missili verso una base Usa in Siria. «Ripresi i colloqui tra Iran e Usa sul nucleare»
La Siria ha avuto «di tanto in tanto» incontri con Washington, nel tentativo di strappare il Paese al suo isolamento. Lo ha rivelato lo stesso presidente siriano Bashar al-Assad in un'intervista pubblicata oggi. Gli Stati Uniti sono stati tra i primi a tagliare i rapporti con Assad a causa della repressione delle proteste del 2011 che hanno innescato la guerra civile. Anche molti Paesi occidentali e arabi hanno interrotto i rapporti con il regime, ma nel 2023, Assad ha avviato un riavvicinamento con diversi Paesi arabi, sancito dal ritorno di Damasco nella Lega Araba. Il presidente siriano ha cercato in particolare di avvicinarsi alle ricche monarchie del Golfo, alleate degli Stati Uniti, per coinvolgerle nel finanziamento della ricostruzione del Paese. «Attualmente, l'America sta occupando illegalmente parte delle nostre terre... ma ci incontriamo di tanto in tanto, anche se questi incontri non portano a nulla», ha detto Assad in un'intervista pubblicata dall'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. «C'è sempre una speranza: anche se sappiamo che non ci saranno risultati, dobbiamo provarci», ha aggiunto rispondendo ad una domanda sulla possibilità di ristabilire i legami con i Paesi occidentali. Una legge statunitense entrata in vigore nel 2020 mira a impedire la normalizzazione del commercio con Damasco fino a quando non sarà chiarita la responsabilità delle atrocità commesse dai funzionari siriani. Washington è anche in disaccordo con Damasco sul sostegno americano alle autorità curde semi-autonome nel nord-est della Siria che guidano la lotta contro l'Isis e che Damasco accusa di separatismo e tradimento.