Crosetto attacca i giudici “all’opposizione”, le reazioni. Calenda: “Denunci, non siamo al bar sport”. Il Pd: “Stupefatti, riferisca all’Antimafia”. Renzi e FI: “Fare la riforma della giustizia”

“Stupefatti”, “denunci e riferisca alll’Antimafia”, “irresponsabile”. Non solo l’Associazione nazionale magistrati, anche le opposizioni usano toni molto duri per commentare le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto che parlando al Corriere riferisce di una corrente della magistratura che, in una riunione, avrebbe ragionato di come “fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”. Un inquietante allarme sulla "opposizione giudiziaria" che sarebbe l'unico grande pericolo per Meloni e il governo.

"Siamo stupefatti dalle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro Crosetto. Affermazioni gravi, che peraltro avvengono a pochi giorni dall'udienza preliminare che si terrà a Roma a seguito dell'imputazione coatta del sottosegretario Delmastro Delle Vedove. Se il ministro sa qualcosa che mette in pericolo la sicurezza nazionale, lo dica. Diversamente, la smetta questo governo di lanciare velate minacce e di lamentare infondati complotti, cercando di nascondere le difficoltà della manovra di bilancio". Così in una nota Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria del Pd. E Walter Verini, capogruppo dem in commissione Antimafia dice: "I parlamentari Pd della commissione Antimafia chiedono di fissare al più presto l'audizione del ministro della Difesa, Crosetto" perché "è necessario che riferisca prima possibile al Parlamento”.

"Un ministro non può riferire di complotti di magistrati senza denunciarli in modo specifico e circostanziato. Non siamo al bar dello sport". Lo scrive sui social il segretario di Azione, Carlo Calenda. Di “chiacchiere in libertà” parla anche il centrista Bruno Tabacci.

"Per aprire così frontalmente uno scontro istituzionale tra governo e magistratura, Crosetto non può certo muovere da qualche sentito dire, sarebbe irresponsabile, ma certamente avrà elementi specifici e concreti. Ed è bene che ne riferisca immediatamente al parlamento". Lo dichiara il deputato di più Europa Benedetto Della Vedova.

Crosetto ha replicato di non aver portato alcun attacco ai magistrati, e di essere pronto a riferire al Copasir o alla Commissione Antimafia, più che in Parlamento, visto la delicatezza dell’argomento. Il ministro ha poi aggiunto di avere rispetto per le istituzioni.

Proprio su questo punto, è intervenuto dal congresso di Perugia, il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: “Basta col rilancio continuo della guerra tra poteri che fa male alla democrazia”.

L’asse FI-Renzi: la riforma della giustizia prima del premierato

Un altro effetto dell’intervista di Crosetto è la convergenza tra moderati di maggioranza e opposizione sull’urgenza della riforma della giustizia. A chiederla, prima del premierato caro a Giorgia Meloni, sono i forzisti e Italia viva.

"L'auspicio è che la conseguenza naturale del suo appello (di Crosetto, ndr) sia che ci occupi della riforma della giustizia. Forza Italia c'è e ha chiesto da tempo di metterla in campo perché è la priorità". Così il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo, su Skytg24, che ha ribadito che la riforma della giustizia è "necessaria e non più differibile, ha priorità sulle altre riforme come il premierato e l'autonomia differenziata".

Per il leader di Italia viva, Matteo Renzi, Crosetto "ha un problema grande come una casa nella sua coalizione. La riforma della giustizia è sparita dal radar per volontà di Giorgia Meloni. Il vittimismo del governo si scontra con la realtà: loro fanno interviste ma non fanno riforme. La vera domanda è: caro Guido, perché la Meloni ha bloccato la riforma? Di cosa avete paura?".