‘Taylor Swift vs Scooter Braun’, arriva il doc che racconta la guerra da 300 milioni di dollari che ha diviso l’industria musicale

Se sabato sera, 13 luglio (e il 13 come tutti i fan sanno è un numero speciale), Taylor Swift annuncerà un nuovo rerecording (dell’album Debut o più probabilmente di Reputation) lo stadio di San Siro verrà giù dell’entusiasmo dei fan. E questo racconterà lo straordinario amore, ai limiti del fanatismo, del pubblico che segue la popstar, ma segnerà anche un’altra tappa nella battaglia, vera e propria guerra economico – mediatica, tra la musicista e il manager e produttore americano Scooter Braun.

Una storia iniziata nel 2019 e che ora un nuovo documentario, Taylor Swift vs Scooter Braun: Bad Blood dal 1 agosto su Discovery+ in due atti, racconta entrando nei dettagli di uno scontro fra Golia, una battaglia da 300 miioni di dollari che ha diviso l’industria musicale.

L’antefatto è questo: nel 2019 la sua vecchia etichetta, la Big Machine Records, ha venduto il suo intero catalogo (sei album) alla Ithaca Holdings, di proprietà del manager e produttore Scooter Braun, con la conseguenza che lei non deteneva più i diritti delle sue prime incisioni. Secondo l’artista tutto questo è stato fatto a sua insaputa e senza darle la possibilità di riscattare i diritti dei suoi album giovanili. Per questo ha scatenato con la potenza del suo seguito una battaglia che si fonda principalmente sul “rerecording”, ovvero la ripubblicazione nella Taylor’s version di un album. A oggi gli album Taylor’s version sono quattro: Fearless, Red, Speak Now e 1989, mancano appunto Reputation e il primo album in assoluto uscito con il titolo Taylor Swift ma chiamato dai fan Debut.

2023 Kevin Mazur
2023 Kevin Mazur 

Il documentario, due episodi da un’ora che attraverso interviste interviste ad avvocati, giornalisti e persone vicine a Swift o a Braun, parte dal presupposto di raccontare la storia da entrambi i punti di vista. Il primo episodio si apre con il cercare di capire cosa ha reso Taylor l'artista musicale più celebre della sua generazione. Brian Mansfield, giornalista e suo amico da Nashville, racconta della Taylor quindicenne. "Taylor ha continuato a crescere insieme ai suoi fan, ma al tempo stesso ha iniziato a conquistare quella tipologia di pubblico che quando era ancora un'adolescente non le aveva mai prestato attenzione e così, non solo è riuscita a fare il salto da popstar adolescente a grande star della musica adulta, ma è, addirittura, diventata ancora più grande". Zack Hourihane, suo grande appassionato e conduttore di podcast, aggiunge: "Taylor Swift è la migliore amica del mondo" e le attribuisce "un’abilità unica come autrice e interprete nel raccontare qualcosa di molto personale e farlo sembrare generale o universalmente valido". Come spiega anche Alex Goldschmidt, suo fan e amico "nella sua carriera è sempre stata attenta a gratificare [...] i fan e a sorprenderli e, quando è stato possibile, è stata presente nei momenti importanti per dimostrare il legame e l'amore che sentiva per loro". Nel 2020 Scooter ha venduto i master di Taylor a Shamrock, un gruppo di private equity di proprietà della Disney, ma introducendo una clausola nella vendita grazie alla quale continua a trarre profitto da qualsiasi guadagno.

'Taylor Swift vs Scooter Braun: Bad Blood', il doc che racconta la battaglia da 300 milioni di dollari

Naturalmente c’è anche chi critica la sua modalità di utilizzare la propria fanbase come una sorta di plotone di esecuzione nei confronti del proprio “nemico”. La dottoressa Jennifer Otter Bickerdike, autrice e accademica, sottolinea: "Una cosa davvero interessante del fenomeno Taylor Swift è che tutto sembra perfettamente orchestrato per controllare perfettamente la storia e il marchio". Secondo la dottoressa Bickerdike, in occasione dei Women in Music Awards del 2019, ritirando il premio Taylor avrebbe potuto scegliere di celebrare le donne, invece "lo ha usato ancora per attaccare il suo nemico", attirando l'attenzione sullo scontro legale della vendita dei suoi master. Il documentario mostra anche il punto di vista di alcuni secondo cui Taylor avrebbe aizzato i suoi fan con un post di Tumblr scrivendo "fate sapere a Scott Borchetta e Scooter Braun come la pensate", il che potrebbe aver portato a una serie di minacce e molestie online. Il reporter e giornalista di Bloomberg, Lucas Shaw, sostiene che "gli Swifties e i fan di Taylor Swift sono probabilmente uno dei gruppi elettorali più potenti del mondo. Sono questi fan molto accaniti, che la venerano e che pensano che lei non possa sbagliare".

D’altronde va anche considerato che Taylor Swift si muove in un mondo ancora ad alto tasso di misoginia. Il giornalista del LA Times, Mikael Wood, afferma che: "Le donne sono il motore dell'industria musicale. Sono quelle che generano più passione, che vendono più dischi, che vendono più biglietti per i loro concerti, eppure l'industria musicale, come molte altre, è generalmente gestita da uomini". Secondo la dottoressa Amelia Morris, teorica della cultura presso l'Università di Exeter Taylor "è stata oggetto di molta misoginia perché veniva giudicata per chi frequentava. I tabloid scrivevano ossessivamente di lei, veniva rappresentata come la coniglietta, una che esce con qualcuno solo per poi poter scrivere una canzone su quel qualcuno, e questo riflette perfettamente il doppio standard di come si giudicano i musicisti celebri. Non sta facendo nulla di diverso da quanto artisti come i Beatles o Harry Styles hanno fatto nel trattare la loro vita sentimentale nelle loro canzoni, ma se per alcuni artisti questo è considerato catartico, le canzoni di Taylor Swift sono giudicate come il risultato di un certo vittimismo". Per questo lei canta dal palco Karma's a relaxing thought. Aren't you envious that for you it's not? (Il carma è un pensiero rilassante, tu ne sei invidioso?) il pubblico può pensare alla teoria di fidanzati passati più o meno famosi che l’hanno maltrattata o a Scooter Braun e al suo accordo da 300 milioni di dollari.