Biden, il biografo:«È stato un grande politico e si sognava tra i migliori. Ma il declino è stato scioccante»
Franklin Foer: «Kamala Harris non è una candidata inattaccabile. Ma è una scelta prudente. Biden era difficile pensarlo in giro a 84 anni»
«Alla fine era quasi in isolamento fisico, per via del Covid, e in isolamento spirituale, eccetto che per pochi consiglieri e la sua famiglia. Il mondo si era rimpicciolito intorno a lui. Ha passato tutta la sua vita cercando di arrivare alla presidenza e, in un modo improbabile, gli è stata strappata via mentre ancora pensava di poter vincere», dice al Corriere Franklin Foer, autore della biografia di Joe Biden L’ultimo dei politici (Longanesi).
Sulla rivista The Atlantic lei ha spiegato che le qualità che hanno permesso a Biden di realizzare cose per cui verrà ricordato come uno dei grandi presidenti — dall’Inflaction Reduction Act con i sussidi per garantire il predominio americano nei veicoli elettrici e l’energia pulita fino alla difesa dell’Ucraina o al rafforzamento di tutte le alleanze anti-Cina — sono le stesse che gli hanno impedito a lungo di capire che doveva ritirarsi come candidato ad altri 4 anni.
«Per le ultime tre settimane Joe Biden era parso incapace di sfuggire a una vita di risentimenti, impantanato nell’autocommiserazione, ha rimproverato con testardaggine l’élite del partito.... Le stesse qualità che lo hanno danneggiato come candidato avevano consentito i suoi successi politici. Quando diventò presidente, gli opinionisti lo avevano rappresentato come un nonno benintenzionato che avrebbe riportato equilibrio dopo la follia di Trump, ma lui pensava che l’élite lo sottovalutasse e questo lo rese più determinato a dimostrarsi uno dei grandi uomini della Storia. Diceva in privato che si sarebbe guadagnato di entrare nel pantheon con Franklin D. Roosevelt e Lyndon Johnson».
Cosa pensa di Kamala Harris come candidata?
«Non credo che sia una candidata incredibilmente forte. Il suo tasso di approvazione è terribile, il pubblico non sa molto di lei e in generale ne ha una opinione piuttosto negativa. Però non c’era alcun modo per Biden di capovolgere la situazione: tutti avevano visto il dibatto contro Trump, non potevi cancellare ciò che avevano visto. I democratici avevano bisogno di uno choc al sistema, di un cambiamento. Hanno scelto l’opzione più conveniente e più prudente».
Cosa farà Biden con il resto del suo mandato? Porre fine alla guerra a Gaza sembra essere una sua priorità.
«Come politico Biden sa di non avere grandi leve con i leader stranieri, che possono semplicemente aspettare che esca di scena. Bill Clinton tentò la diplomazia mediorientale negli ultimi giorni della sua presidenza, fu vicino ad un accordo tra israeliani e palestinesi che poi fallì. È molto improbabile che Netanyahu si impegni in qualcosa di simile. Tutti diranno: aspettiamo».
Netanyahu vedrà oggi Biden e Harris ma domani vedrà anche Trump. Zelensky ha telefonato a Trump. Stanno bypassando Biden?
«Anche il segretario di Stato americano Antony Blinken ha visto Benny Gantz e Yair Lapid in Israele. Non è una cosa inusuale, anche se Biden è chiaramente a questo punto un’anatra zoppa».
Da quanto tempo era evidente il suo declino?
«Una parte era evidente a tutti: la sua voce, il modo in cui camminava erano cambiati. Ma io pensavo che la sua mente fosse ancora abbastanza lucida per continuare il lavoro e sono rimasto onestamente sorpreso da quanto sia stato scioccante il dibattito. Probabilmente, per una varietà di circostanze, è stato la sua giornata peggiore da un punto di vista cognitivo come presidente. Ma ovviamente il problema era anche il futuro: c’erano già elementi che mostravano un declino a una velocità tale per cui sarebbe stato difficile immaginarlo a ottantaquattro anni in giro per il mondo».
Harris può vincere?
«Ci sono alcune indicazioni che sia migliorata nei discorsi pubblici, c’è più in lei di quanto la gente abbia visto finora. È molto cauta, si è nascosta un po’ dallo sguardo pubblico anche per evitare interviste disastrose come accadde sull’immigrazione. C’è almeno qualche possibilità che faccia meglio di quanto tutti si aspettano, anche perché le aspettative sono basse. E non è anziana, è energetica, ha un piglio da procuratrice. Ha trascorso quasi quattro anni a leggere rapporti dell’intelligence, Fox News cerca di rappresentarla come una persona pigra, ma in realtà lavora molto, legge tutto, ha uno stile intellettuale che incoraggia il dibattito nel suo staff, è intelligente».