PARLA VANNACCI Il generale: «Le europee? Se perdo resto in divisa. Chi nella Lega ha mal di pancia se lo farà passare»

diFabrizio Caccia

Intervista a Roberto Vannacci, generale candidato dalla Lega alle Europee: «Mal di pancia fra gli elettori della Lega? Se li faranno passare. Io sono un indipendente, non ho la tessera di partito ma ho i miei ideali che in larga parte coincidono con quelli della Lega»

Generale Roberto Vannacci, la sua è una candidatura «win-win», come l’ha definita il ministro della Difesa?
«Il ministro Crosetto è stato ironico, sarcastico, anche un po’ criptico. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, spero di non deluderlo, di sicuro se dovessi essere eletto a Bruxelles mi batterei in ogni modo per perseguire la pace nel più breve tempo possibile».

Stop alle armi all’Ucraina?
«Non dico questo, ma io vengo dai campi di battaglia e so che ogni giorno di guerra in più vuol dire morti in più. In Ucraina come a Gaza. La pace è il mio scopo».

Ma dopo la scelta di Salvini di candidarla, altroché pace nella Lega...
«I mal di pancia chi ce l’ha se li farà passare. Io sono un indipendente, non ho la tessera di partito ma ho i miei ideali che in larga parte coincidono con quelli della Lega».

Sarà capolista in Italia centrale. Ma è vero, come ha detto a Un giorno da pecora, che ha accettato la candidatura solo pochi giorni fa?
«Confermo. Nessun accordo prima. Una balla».

E se sarà eletto?
«Per ora sono un militare, se sarò eletto sceglierò se lasciare o mettermi in aspettativa. Se non lo sarò, resterò nell’Esercito. Ma è presto per parlarne: comincerò la campagna elettorale l’8 maggio, un mese prima del voto, come vuole la legge. Per adesso continuo a girare l’Italia con il mio secondo libro».

S’intitola Il coraggio vince che sarà anche lo slogan della campagna.
«Sì, mia moglie Camelia che non aveva letto il primo (Il mondo al contrario, ndr), ora sta leggendo questo e dice che le piace».

Sua moglie la voterà?
«Lei va sempre a votare. É romena, ma ha preso la cittadinanza italiana. Spero che voti per il marito, è naturale».

Nel frattempo, però, con le sue parole sugli omosessuali e sull’antifascismo, si è alienato i voti di tanta gente.
«Non credo. Tanti omosessuali, tante persone di colore, mi stimano. Quanto all’antifascismo che mi rifiuto di professare, ricordo che in tante parti del mondo io ho rischiato la vita, tra colpi di mortaio e raffiche di mitraglia, per difendere la libertà, la democrazia, l’onestà, il libero pensiero. Cioè proprio quelli che sono i diritti della nostra Costituzione antifascista. Io non sono razzista ma non accetto patenti da chi mi vuole solo condannare. Vengano con me sui campi di battaglia, poi ne parliamo».

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27 aprile 2024

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