DAL NOSTRO INVIATO
TEL AVIV — Quando aspetti da 50 giorni, sette ore in pi� possono sembrare poche. Invece sono quelle che sopraffanno i famigliari in attesa, gi� stremati dalla lotteria dei nomi imposta dai terroristi di Hamas. �Ci spingono in una situazione inumana� mormora una donna che ha quattro parenti tenuti prigionieri. Ancora peggio per chi ieri aveva ricevuto la telefonata che tutti aspettano, l’annuncio che gli amati erano nell’elenco fornito dai fondamentalisti al governo di Benjamin Netanyahu, altri 13 tra donne e minori nel secondo scambio dell’intesa.
Hamas minaccia di fermare lo scambio, poi libera altri 17 ostaggi
Tra i rilasciati anche quattro thailandesi dopo ore frenetiche in cui l’intervento di Biden ha evitato che il patto saltasse. Riacquistano la libert� 39 palestinesi radunati nella prigione di Ofer

I mezzi della Croce Rossa con a bordo gli ostaggi rilasciati da Hamas (AfpTv/Afp)
Mentre il sole tramontava sul deserto del Negev, i capi jihadisti hanno deciso di lasciare tutti al buio. L’aereo privato dei negoziatori era atterrato dal Qatar a Tel Aviv ben prima delle 16, l’orario fissato per l’inizio della complessa operazione. Significa che il ritardo nel rilascio circolava gi� nell’aria polverosa di Gaza, che Yahya Sinwar, il capo dei capi, aveva deciso di forzare la mano e di accusare gli israeliani di non aver rispettato l’intesa per poter (forse) guadagnare qualche giorno in pi� di tregua rispetto ai quattro stabiliti: sui 200 camion di aiuti pochi avrebbero potuto raggiungere il nord (la Mezzaluna Rossa sembra dichiarare l’opposto), la scarcerazione dei detenuti palestinesi avrebbe dovuto basarsi sul numero di anni passati in prigione e venerd� non era stato cos�.
A Tel Aviv centomila persone manifestano per chiedere il rilascio a qualsiasi costo di tutti i sequestrati, ne restano almeno 210.
La tensione
La disperazione iniziale in �piazza dei Dispersi�, com’� stata rinominata, si era moltiplicata nella tensione al dodicesimo piano della Kirya, il cubo bianco poco lontano, dove sono riuniti lo Stato Maggiore e il consiglio di guerra ristretto. Che aveva deciso di minacciare i leader fondamentalisti: avete fino a mezzanotte o i generali ordineranno di bombardare. Al posto di confine arrivano gli agenti dei servizi segreti egiziani. Sono loro a risolvere lo stallo assieme a Joe Biden, il presidente americano, che parla con l’emiro del Qatar. Alle 23, ora locale, la consegna dei rapiti alla Croce Rossa, da l� verso l’Egitto e poi il valico di Kerem Shalom dove aspettano gli elicotteri per portarli negli ospedali, liberati anche 4 thailandesi in una trattativa parallela.
Gli ostaggi che alla fine sono tornati a casa vengono quasi tutti da kibbutz Be’eri, devastato negli assalti del 7 ottobre, in totale 1.200 israeliani ammazzati. Shoshan Haran, la figlia Adi e i suoi figli Naveh, 8 anni, e Yael (3) con Sharon Avigdori e la figlia Noam, 12, sono parte di una famiglia allargata ed erano stati portati via dalla festa cui partecipavano anche gli italo-israeliani Eviatar Kipnis e Lilach Kipnis, entrambi uccisi.
Il disperso
I fratelli Noam e Alma Or erano stati sequestrati con il padre, ancora tenuto a Gaza, la madre trucidata. Libere anche Emily Hand — ha compiuto 9 anni da sola in cattivit� — e Hila Rotem, 12. Noga Weiss, 18, con la mamma Shiri. Il padre � considerato disperso. Maya Regev , 21,� stata rapita al rave di Re’im con il fratello Itay, ancora prigioniero. Il patto mediato dal Qatar assieme agli Stati Uniti e all’Egitto prevede lo scambio di 50 tra donne e minori per 150 detenuti palestinesi, sempre donne e minori, oltre al cessate il fuoco e all’ingresso nel territorio controllato da Hamas di medicinali, cibo, carburante. I morti nella Striscia sono quasi 15 mila, il sistema sanitario collassato, si stanno diffondendo epidemie per la mancanza di acqua potabile.
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25 novembre 2023 (modifica il 25 novembre 2023 | 23:27)
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