Esagerare con gli antibiotici � un rischio non solo perch� pi� se ne usano, pi� � probabile compaiano germi resistenti che possono diventare difficili da debellare: dati presentati durante l’ultima Digestive Disease Week dell’American Gastroenterological Association dimostrano che l’eccesso di antibiotici aumenta il pericolo di sviluppare una malattia infiammatoria cronica intestinale, come malattia di Crohn o colite ulcerosa. I risultati arrivano da un’ampia indagine danese per la quale sono state analizzate le nuove diagnosi di malattie infiammatorie croniche intestinali (o MICI) in persone con oltre sessant’anni.
Troppi antibiotici? Si favoriscono colite ulcerosa e morbo di Crohn: eccoi sintomi
Si stima un raddoppio dei casi entro il 2030. Oggi ci sono diversi trattamenti per chi soffre di malattie infiammatorie croniche intestinali, spesso confuse tra loro. Altre terapie sono in arrivo

Lo studio
Anche se in termini assoluti il rischio resta basso, dall’analisi emerge che con un ciclo di antibiotici seguito negli ultimi cinque anni la probabilit� di diagnosi cresce del 27 per cento, con due cicli sale al 55 per cento e cos� via, fino a un incremento del 236 per cento se si sono ricevute pi� di cinque prescrizioni nell’ultimo lustro, a prescindere dalla classe di antibiotici usata e con un effetto netto soprattutto con i medicinali per trattare infezioni intestinali. Un verdetto che, oltre a confermare quanto sia opportuno andare cauti con gli antibiotici, conferma quanto gli esperti sospettano da tempo, ovvero che per lo sviluppo delle MICI conta la predisposizione genetica, ma anche l’ambiente.
Raddoppio dei casi
�L’uso indiscriminato di antibiotici � un elemento chiave: si � visto che anche essere sottoposti a tanti cicli durante l’infanzia aumenta il rischio, probabilmente perch� “si perdono” ceppi della flora intestinale protettivi, utili a rendere il sistema immunitario pi� forte e quindi a ridurre il pericolo di malattie autoimmuni e infiammatorie�, conferma Silvio Danese, docente di Gastroenterologia dell’Universit� Vita-Salute San Raffaele e primario di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva all’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano. �� decisiva anche la dieta, sebbene non conosciamo la “ricetta” per la prevenzione e non ci siano a oggi cibi proibiti, ma solo indicazioni di buonsenso�. Secondo le proiezioni degli esperti, Crohn e colite ulcerosa sono in aumento e si stima un raddoppio dei casi entro il 2030, quando i pazienti italiani saranno circa 500 mila; la diagnosi tuttora non � sempre rapida perch� soprattutto nel caso della malattia di Crohn i sintomi vengono spesso confusi con quelli del colon irritabile , specialmente se oltre a feci poco formate e sintomi gastrointestinali non ci sono manifestazioni come dolori alle articolazioni, perdita di peso, fistole perianali; la colite ulcerosa invece di solito si riconosce pi� velocemente, perch� la diarrea con perdita di sangue � molto frequente e distintiva.
Le terapie
Oggi esistono molte possibilit� di cura e per i pazienti con colite ulcerosa da moderata a grave per esempio � in arrivo upadacitinib, un farmaco biologico da prendere per via orale che inibisce selettivamente enzimi coinvolti nella cascata infiammatoria della malattia: gi� usato in patologie come l’a rtrite reumatoide e psoriasica, ha ricevuto da poco il parere positivo dal Comitato per i medicinali ad uso umano dell’Agenzia Europea per i Medicinali, sulla scorta di un ampio studio coordinato da Danese e pubblicato su The Lancet in cui se ne sono valutati gli effetti in fase iniziale di terapia, quando � necessario �spegnere� l’infiammazione, e come mantenimento nel medio-lungo termine. �Abbiamo osservato che upadacitinib d� benefici clinici gi� dopo un giorno dall’inizio della cura, un vantaggio molto significativo�, spiega Danese.
�Ci sono per� buone notizie anche per i pazienti con malattia di Crohn: in contemporanea abbiamo pubblicato dati positivi su risankizumab, un biologico che si assume per via sottocutanea e blocca IL-23, citochina pro-infiammatoria coinvolta nella malattia di Crohn. Gi� usato per esempio contro la psoriasi, favorisce la cicatrizzazione della mucosa intestinale e funziona bene sia in chi non � mai stato trattato con biologici, sia in chi ha gi� seguito varie linee di terapia. � ipotizzabile che entrambi arrivino a breve in clinica, ma gi� oggi per la cura si prescrivono soprattutto i biologici. Ora si possono scegliere anche i biobetter, biosimilari con formulazione modificata cos� da essere assunti per via sottocutanea anzich� endovena come infliximab, l’anticorpo monoclonale da cui derivano: oltre a consentire risparmi economici, migliorano la distribuzione del farmaco nell’organismo favorendo una durata d’azione maggiore�, conclude Danese.
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6 gennaio 2024 (modifica il 6 gennaio 2024 | 08:04)
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