Kjell Watjen, l'esame e la Champions League: chi è il giovane del Borussia Dortmund
Un martedì da ricordare: la mattina a scuola in Germania per un esame di maturità, la sera a Parigi per la semifinale di Champions League: la storia di Kjell Watjen
La mattina il suono della campanella fa iniziare l'esame di matematica, la sera l'inno della Champions League apre la semifinale. Kjell Watjen è uno di quei 18enni che vive il doppio delle emozioni. Un po' l'agitazione per la maturità, un po' la trepidazione in vista della partita più importante dell'anno finora. Tutto insieme, nello stesso giorno. Il suo (sì ormai la prima squadra è sua, con tutte le cautele dei primi tempi) Borussia Dortmund è a Parigi per giocarsi l'accesso in finale di Champions contro il Psg e adesso è lì anche lui. Correre all'aeroporto non è mai stato così bello per Watjen.
«È stressato per gli esami di maturità, ne ha uno domani. Ma poi lo porteremo a Parigi e potrà essere lì martedì sera» aveva detto il direttore sportivo del Borussia Dortmud, Sebastian Kehl, lunedì. Martedì la doppietta scuola-Champions è realtà. E poco male che le sue chance di entrare in campo siano ridotte. Quasi del tutto assenti, come le foto sul suo profilo Instagram. Virtualmente si presenta come atleta, Under19 del Borussia, Under della Nazionale tedesca e poi c'è casa: Gevelsberg, una mezz'ora di macchina da Dortmund. Lì Watjen ha iniziato a giocare a calcio. Poi un'estate i genitori l'hanno iscritto a un summer camp del Borussia Dortmund. Non perché l'avesse chiesto lui ma perché entrambi lavoravano e quella era la soluzione più comoda. L'inizio di tutto per il giovanissimo Kjell che poi è stato notato da alcuni osservatori e dopo aver partecipato a un «Talent day» è stato scelto per diventare a tutti gli effetti un giocatore del Dortmund. A partire dall'Under10.
Sabato scorso ha esordito con la prima squadra da titolare al Westfalenstadion e nel tunnel piangeva. Forse avrà ripensato a quando quello stesso tragitto verso il campo lo percorreva dando la mano a qualche giocatore, come mascotte. Le uscite più belle le ha fatte accompagnando il suo idolo, Marco Reus. E proprio a lui ha servito l'assist per il quarto gol del Dortmund all'Augsburg. «Come faccio a dimenticarmi di quel momento?». Raccontando di sé e di quella serata Watjen sorride (tanto), quasi piange, sposta lo sguardo in alto e sembra sognare ancora. «Mostra in campo quello che fai vedere durante gli allenamenti» è stato il consiglio di Edin Terzic dopo avergli detto che l'indomani avrebbe esordito da titolare in Bundesliga. E ora la convocazione in Champions. Più l'esame. Tutto in quattro giorni.