Charles Coste, il centenario ex ciclista francese torna alle Olimpiadi come tedoforo: «Devo allenarmi»
Tra i diecimila tedofori che porteranno a Parigi la fiamma olimpica per l’inaugurazione dei prossimi Giochi figura un centenario, il campione olimpico francese Charles Coste, già medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra (1948) per l’inseguimento a squadre su pista. L’ex pistard porterà per la sua frazione la fiaccola che partirà il prossimo 8 maggio da Marsiglia. «Ora devo pensare a prepararmi fisicamente. Sono ostacolato dalle ginocchia ma proverò a portare la fiamma per qualche metro» ha detto con entusiasmo giovanile.
Portare la teda contenente la fiamma sacra di Olimpia sarà il suo modo per festeggiare l’oro olimpico, vinto da capitano del quartetto di pistard francese davanti a quello italiano (Benfenati, Bernardi, Citterio, Pucci) e a quello della Gran Bretagna. Coste appartiene alla grande epoca del ciclismo, quando erano i campioni che pedalavano a far sognare i bambini ancor di più dei calciatori, un tempo in cui i velodromi erano pieni di pubblico come le strade. Fino al 13 aprile 2022, non aveva ricevuto ancora la Legion d’Onore, la prestigiosa onorificenza francese che viene assegnata automaticamente a ogni campione olimpico a partire dai Giochi del 1952, solo recentemente per Coste è stata fatta un’eccezione alla regola.
Nel 1948, Charles aveva 24 anni quando fu selezionato per i primi Giochi del dopoguerra, per partecipare ai quali rinviò di un anno il passaggio al professionismo, che avrebbe comportato all’epoca l’impossibilità di partecipare alle Olimpiadi. L’anno prima si era laureato campione francese di inseguimento e il suo club gli consigliò di aspettare: «Mi dissero, se sei campione olimpico, lo sarai per tutta la vita». Che ne valesse la pena lo dimostra il fatto che tuttora viene ricordato più per l’oro olimpico e non per avere battuto anche Fausto Coppi. Passato l’anno dopo le Olimpiadi londinesi al professionismo vinse già al primo anno una delle più grandi competizioni ciclistiche dell’epoca: il Grand Prix des Nations battendo appunto il Campionissimo. Per Charles Coste questa vittoria non sarà la sola della sua carriera professionistica su strada, nel palmares ha anche una Ronde Monaco e una Paris- Limoges. «Ero un corridore ma soprattutto un inseguitore: ho corso tutte le domeniche al Vel d’Hiv, c’erano 15.000 persone sugli spalti, e per le gare su strada era lo stesso, ovunque andassi c’era una folla incredibile». Nei dieci anni di sport professionistico ha partecipato oltre cha a gare in linea — alla Parigi-Roubaix del 1950 arrivò 4°— anche a quelle a tappe: due partecipazioni al Tour de France (1952, 1957), quattro Giri d’Italia (1953 , 1956, 1957, 1958) e un Giro dell’Argentina, dove vinse due tappe e il titolo di miglior scalatore nel 1952.
I tedofori ultracentenari non sono una novità, alle ultime Olimpiadi di Tokyo una donna di 118 anni Tana Tanaka l’ha portata per un breve tratto riuscendo anche ad alzarsi dalla sedia a rotelle; nell’edizione precedente di Rio (2016) l’onore di accendere la torcia toccò a Ide Gemanque di 106 anni. Tra gli uomini Coste non sarà il più anziano, il primato spetta ad Alexander Kaptarenko un giocatore di ping pong che a quasi 102 anni portò la fiamma ai Giochi invernali di Sochi (2014).