Trump e l'attacco a Kamala: «È indiana o nera? All'improvviso ha cambiato identità»
L'ex presidente Usa ha accusato la vice di Biden di non essersi sempre identificata come «nera», insinuando che abbia utilizzato il colore della sua pelle per ottenere un vantaggio politico. Reazioni indignate tra i dem
Donald Trump attacca Kamala Harris prendendo di mira le sue origini e accusandola di mistificare la sua identità. Le dichiarazioni del tycoon, ora travolto da una nuova ondata di critiche, arrivano in un momento in cui i sondaggi danno la vicepresidente in recupero sul rivale.
Ieri a Chicago l'ex presidente degli Stati Uniti è intervenuto alla convention annuale della «National Association of Black Journalists», l’associazione statunitense dei giornalisti neri. The Donald prima ha rivendicato i risultati conseguiti in favore degli afroamericani durante il suo mandato e poi si è accanito contro Kamala sostenendo che fino a un certo punto della sua vita si sia sempre identificata come «indiana», per poi «diventare nera». «Non sapevo che fosse nera fino a qualche anno fa e ora vuole essere conosciuta come nera. Quindi non lo so: è indiana o è nera? Rispetto entrambe le cose ma lei ha cambiato idea», ha detto Trump con riferimento alla rivale, insinuando che sia stata scelta da Joe Biden come vice solo per il colore della sua pelle.
Le parole del tycoon sono confutate dai fatti. Le sue dichiarazioni infatti non corrispondono alla realtà. La candidata in pectore dei dem alla Casa Bianca non ha mai nascosto le sue origini. È nata a Oakland, in California, da madre indiana e padre giamaicano, entrambi emigrati negli Stati Uniti negli anni Sessanta. Kamala ha poi studiato alla Howard University a Washington, un'università storicamente frequentata da studenti neri e ha aderito alla confraternita afroamericana Alpha Kappa Alpha.

Kamala Harris in compagnia di un'amica ai tempi della Howard University
Non è la prima volta che The Donald attacca gli avversari politici sulle loro origini. Era successo anche con l'ex presidente Barack Obama, di cui aveva contestato la veridicità del certificato di nascita sostenendo che non fosse nato negli Stati Uniti. Per poi ritrattare le sue dichiarazioni.
La risposta di Kamala
La replica della vicepresidente in carica è arrivata mentre si trovava a un evento a Houston, in Texas: «Il solito vecchio spettacolo di divisione e mancanza di rispetto. Il popolo americano merita di meglio. Meritiamo un leader che capisca che le nostre differenze non ci dividono, ma sono una fonte essenziale della nostra forza».
Anche la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, è intervenuta: «Nessuno ha il diritto di dire a qualcuno chi è e come si identifica. Questo non è un diritto di nessuno». Michael Tyler, direttore della comunicazione della campagna di Harris, ha invece affermato che «l'ostilità esibita da Trump è la stessa che ha mostrato per tutta la sua vita, per tutto il suo mandato e per tutta la sua campagna per la presidenza mentre cerca di riconquistare il potere». Mentre il deputato dem Ritchie Torres ha definito il tycoon «una reliquia di un passato razzista».