Pensioni, lasciare il lavoro con Quota 103 o con l’anticipata ordinaria? Ecco cosa conviene

Il governo Meloni aveva deciso di superare Quota 103 con Quota 104. Il pressing della Lega è riuscito però a far fare un altro passo indietro all’esecutivo, che si è rimangiato l’annuncio e, alla fine, ha prolungato di 12 mesi la vita dell’uscita anticipata dal lavoro a 62 anni di età e 41 di contributi inaugurata all’inizio di quest’anno e destinata, almeno sulla carta, a vita breve. Così non è stato, ma a ben guardare è una vittoria apparente perché se Quota 104 sarebbe stata decisamente peggiorativa rispetto alla vecchia Quota 103, alla nuova Quota 103 hanno piantato attorno così tanti paletti da averle fatto perdere gran parte della sua attrattiva. Come, infatti, ha scritto poco tempo fa il Corriere, nel 2024 Quota 103 sarà utilizzata da molti meno lavoratori che nel 2023 (a fine ottobre erano state accolte poco più di 16 mila domande a fronte delle oltre 40 mila che si prevedeva - erroneamente - che sarebbero state inoltrate). La modifica principale è data dal calcolo dell’assegno, che sarà interamente contributivo, e dal tetto dato alla pensione fino al raggiungimento di quella per anzianità. Quindi, nel 2024, chi vuole uscire prima dal lavoro gli conviene Quota 103 o la pensione anticipata ordinaria?