Podoliak: “Se non ci aiutate la Russia tra qualche anno attaccherà anche voi”
Kiev -— Non è un giorno facile per Kiev, alle prese con la beffa dell’aereo russo carico di prigionieri ucraini abbattuto per errore. Il primo consigliere presidenziale ucraino, Mikhailo Podoliak, lo passa chiuso in riunioni fiume; ma lo schiaffo della Lega e la minaccia di perdere l’appoggio di un Paese amico come l’Italia non lo lascia cadere.
Serve subito una via diplomatica per uscire dal conflitto?
«Sono illusioni fatali. Non esiste altra soluzione che la sconfitta dell’aggressore. Altrimenti la guerra non finirà. La Russia viola i principi chiave della sicurezza globale e annulla il diritto internazionale. Ha dichiarato che la guerra è l’unico modo per dominare: non ci sono altre possibilità se non infliggerle una sconfitta. Se perderà avremo un futuro chiaro con garanzie, regole, libertà. Altrimenti la guerra si espanderà».
Due anni di guerra non hanno portato che a uno stallo. Sicuro che la soluzione sia solo militare?
«Settecento giorni di guerra hanno dimostrato che l’Ucraina sa combattere e la Russia non può farci nulla. Oggi la Russia è alla ricerca isterica di armi nella Corea del Nord o in Iran. Mobilita sempre più persone e spende già il 42% del suo bilancio federale in guerra. Ha perso il dominio del Mar Nero e non controlla alcun processo nei territori occupati. Oggi la partita è nella parità delle armi, nelle soluzioni high-tech. Non è una guerra territoriale, anche se la Russia dichiara di condurre una guerra convenzionale di aggressione. È una guerra per il dominio in Europa: per la leadership, per la democrazia e l’autoritarismo. Non appena la coalizione filo-ucraina prenderà decisioni giuste e rapide e sarà in grado di aumentare significativamente la produzione militare e fornire la quantità di armi richiesta, la guerra avrà un aspetto completamente diverso».
La Lega dice che bisogna sviluppare “una visione” per finire la guerra. Qual è la vostra?
«Se hai a cuore il futuro, le regole stabili, le garanzie per le generazioni future, la prevenzione di altre guerre, allora capisci perfettamente come deve finire. La Federazione russa deve perdere. È possibile solo con un’adeguata fornitura di armi. Non domani, dopo lunghe discussioni, ma oggi. E servono processi esemplari contro i criminali di guerra, per ripristinare il diritto e la sicurezza globale riducendo il desiderio di altri regimi di mostrare la forza».
Avete chiesto le sanzioni e Mosca le ha aggirate rafforzando i rapporti con Corea del Nord, Cina e Iran. Era la ricetta giusta?
«È necessario lavorare duro sull’isolamento della Russia nei mercati globali. Serve una verifica delle sanzioni e un significativo ripensamento della loro efficacia. Nessuno deve poter fare affari con Mosca. È necessario spiegare con insistenza ai neutrali che la cooperazione con la Russia non è redditizia né in termini di reputazione, né finanziariamente o tecnologicamente. È necessario limitare categoricamente la presenza della Russia nelle istituzioni internazionali. E aumentare la pressione diplomatica sulla comunità globale, spiegando che la Russia infrange le garanzie per tutti».
L’opinione pubblica, non solo quella italiana, è “stanca”, come disse Meloni al duo comico russo.
«Qualsiasi guerra a lungo termine provoca stanchezza. Ma se ti rifiuti di guardare obiettivamente alla guerra non significa che scomparirà da sola. La Russia sta distruggendo il modello di vita che piace ai Paesi europei, compresa l’Italia. Siete pronti a prendervi una pausa per poi affrontare voi stessi la Russia? Ama attaccare i civili con i missili, e sta ricostruendo la propria economia. Disporrà di un esercito imponente ed esperto in una società che odia la democrazia, la libertà, l’Europa. Lasciare la Russia nella sua attuale forma politica significherà una vita costante nella paura e nelle guerre».
Temete il fattore Trump? Gi Usa vi abbandonerebbero?
«I leader dei due principali partiti Usa hanno una comprensione assoluta di cosa sia la Russia, quali rischi generi e a cosa porterà la conclusione sbagliata della guerra in Ucraina. L’aiuto americano è un investimento nella leadership globale, nel dominio delle democrazie e nella garanzia che le regole esisteranno».
I 5 Stelle chiedono lo stop alle armi. Cosa succederebbe?
«Le armi per l’Ucraina dimostrano che la democrazia sa come difendersi. Fermare la fornitura porta a conseguenze terribili: la Russia non si fermerà, ucciderà più persone indifese. Non penso che qualcuno voglia assistere a un genocidio su larga scala in Ucraina»