Auto, stretta sulle emissioni: ecco perché cresceranno i prezzi e chi dovrà pagare le multe

di Edoardo Nastri

l prossimo anno l’Ue inasprir� gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per i produttori di automobili: previste possibili sanzioni per centinaia di milioni di euro

Auto, stretta sulle emissioni: ecco perch� aumenteranno i prezzi e chi dovr� pagare le multe

Auto, stretta sulle emissioni: ecco perch� aumenteranno i prezzi e chi dovr� pagare le multe

La sfida per i costruttori di automobili in Europa si fa sempre pi� difficile. Il prossimo anno l’Ue inasprir� gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per i produttori di automobili: per le auto, le emissioni medie dovranno scendere sotto i 93,6 grammi per chilometro, il 19% in meno rispetto a quest’anno (la cui media avrebbe dovuto essere contenuta entro i 116 gr/km). Lo stesso varr� anche per i veicoli commerciali, le cui emissioni dovranno scendere da 185 a 154 g/km. I produttori hanno un’unica via per ridurre le emissioni inquinanti del proprio parco auto: vendere pi� veicoli elettrici e ibridi plug-in. �Se le auto a batteria continueranno a riscuotere scarso successo, i costruttori dovranno ridurre le vendite di quelle con motori benzina e diesel, alzando ancora di pi� i prezzi�, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia.

Le multe sono salatissime

Chi non riuscir� a rispettare i nuovi target sar� costretto a pagare multe pesantissime che avranno come risultato ulteriori tagli alla produzione e alla forza lavoro, con il rischio di affossare l’industria europea. L’importo delle sanzioni � calcolabile in 95 euro moltiplicati per l’eccesso di g/km di CO2 e per il volume delle immatricolazioni. Per i grandi costruttori automobilistici europei parliamo di una possibile spesa per centinaia di milioni di euro. Secondo i dati riportati dalla societ� di analisi Dataforce, quest’anno i progressi nella riduzione della CO2 sono stati minimi. Il primo semestre ha mostrato un livello pi� elevato rispetto all’intero anno e al primo semestre 2023. Sono le auto elettriche e le ibride plug-in a offrire il maggiore potenziale di riduzione, ma i tagli agli incentivi all’acquisto che si sono registrati un po’ in tutta Europa (tranne in Italia dove in poche ore i bonus per le elettriche sono andati esauriti) hanno ostacolato la loro diffusione.

I cinesi fanno meglio

Analizzando le tendenze generali si pu� dire che tutti, o quasi, i costruttori abbiano fatto il possibile per ridurre al massimo le proprie emissioni di anidride carbonica. I dati da gennaio a giugno 2024 mostrano che il gruppo pi� virtuoso � Geely (proprietario cinese di Volvo, Polestar, Lotus, del 50% di Smart e di molti altri brand) con una media di 56 g/km, seguito dal gruppo Saic, Toyota (105 gr/km), Bmw (106 gr/km), Hyundai e Daimler (108), Stellantis (113) e Renault-Nissan (114). Servir� pi� sforzo per ridurre le emissioni del gruppo Volkswagen e Ford, fermi rispettivamente a 123 e 125 grammi.

Una via d’uscita c’�

Per i costruttori che non riusciranno a rispettare i nuovi limiti c’� un’ultima via d’uscita. Si chiama CO2 pooling e prevede l’acquisto di crediti di CO2 da costruttori pi� virtuosi. La pratica non � nuova, basti pensare che nel 2021 l’allora gruppo Fiat Chrysler aveva acquistato crediti da Honda e Tesla per ridurre le sue emissioni. Secondo quanto riportato dalla societ� di analisi Dataforce, si prevede una ripresa di questa strategia nel 2025, quando i produttori di soli veicoli elettrici, in crescita continua, potranno vendere un grande quantitativo di certificati di emissione ad altri gruppi automobilistici.

27 agosto 2024 (modifica il 27 agosto 2024 | 16:25)

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