Condannato alla fustigazione Mohammad Rasoulof, il regista iraniano vincitore dell’orso d’oro a Berlino
Cinque anni di carcere, la confisca dei beni e la fustigazione: questa la condanna comminata a Mohammad Rasoulof, il regista iraniano vincitore dell'Orso d'oro al Festival di Berlino con il film Il male non esiste. L’accusa è di aver fatto parte di un complotto contro la sicurezza nazionale realizzando film e documentari contro il regime.
Rasoulof era stato arrestato nel marzo del 2010 insieme al collega Jafar Panahi per atti e propaganda ostili a Mahmud Ahmadinejad e alla Repubblica islamica dell'Iran. Nel dicembre dello stesso anno i due registi erano stati condannati a sei anni di carcere con il divieto di realizzare altri film e rilasciare interviste ai media, poi ridotti a dodici mesi e infine assolti. Nel maggio del 2011 aveva ottenuto il permesso di partecipare al Festival di Cannes dove aveva presentato Be omid e didar, premiato per la miglior regia nella sezione Un certain regard.
'Il male non esiste', quattro storie del regista iraniano Mohammad Rasoulof - Il trailer

Nel febbraio 2020, costretto agli arresti domiciliari e con il passaporto confiscato, Rasulof non ha ricevuto il permesso di viaggio per accettare personalmente l'Orso d'oro; pochi giorni dopo la cerimonia, è stato condannato a un anno di carcere. Il suo ultimo film, The Seed of the Sacred Fig, parteciperà in concorso al prossimo Festival di Cannes.