La presidente del Consiglio Giorgia Meloni soffre di un problema legato agli otoliti che l’ha costretta �a letto e al buio�, con nausea e vertigini, per quasi due giorni. I sintomi sono stati attribuiti, in un primo momento, a postumi dell’influenza. Mercoled� un otorino ha visitato la premier, diagnosticando invece la �sindrome otolitica� (o �vertigine posizionale parossistica benigna�), e ha eseguito una manovra indicata in questi casi. Meloni deve portare un collare che impedisce movimenti bruschi del collo.
Cosa sono gli otoliti di Meloni, i sintomi della «vertigine posizionale parossistica benigna» che ha colpito la premier
Si tratta di �sassolini� normalmente presenti nell’orecchio interno, che possono uscire dalla loro sede e dare luogo cos� alla vertigine
Giorgia Meloni (Lapresse)
�Sassolini� nell’orecchio
Gli otoliti , come spiega l’Istituto superiore di sanit� nel sito ISSalute, sono piccole formazioni di ossalato di calcio (�sassolini�) presenti sulle cellule che rivestono l’orecchio interno, situato all’interno del timpano. Costituiscono il delicato apparato che permette di mantenere l’equilibrio e orientarsi nel movimento e nella direzione. Nell’orecchio interno sono presenti strutture scavate nell’osso che contengono un liquido (endolinfa) e cellule dotate di ciglia, che sono i sensori dell’equilibrio. Al di sopra di queste cellule poggia uno strato di otoliti che, ad ogni movimento della testa, stimolano le ciglia: queste a loro volta inviano al cervello l’informazione sulla variazione della posizione della testa. Se gli otoliti si staccano dalla superficie cellulare e si muovono liberamente nei canali dell’orecchio, le cellule ciliate vengono erroneamente stimolate, inviando al cervello un’informazione alterata di movimento e provocando le vertigini. Questa condizione si chiama �vertigine posizionale benigna� o �vertigine posizionale parossistica benigna�.
Malessere molto intenso
La vertigine viene definita �posizionale� perch� compare solo quando si assume una determinata posizione: spesso accade quando si passa dallo stato disteso a quello eretto e viceversa o con la rotazione della testa sul cuscino. La vertigine � poi definita �parossistica� perch� si manifesta in brevi e intensi attacchi che durano fino a un minuto; infine � �benigna� perch� non � una condizione legata a patologie gravi e, se trattata in modo adeguato, guarisce. La sensazione di malessere che provoca la vertigine � per� molto violenta e intensa e si associa spesso a nausea, vomito e movimenti involontari degli occhi.
Le possibili cause
La �sindrome otolitica�, ovvero il distacco degli otoliti dalla loro posizione, pu� verificarsi a causa di traumi, interventi chirurgici, infezioni o altri fattori. La vertigine da distacco degli otoliti pu� essere invece legata a traumi cranici o dell’orecchio, invecchiamento, otiti, allettamento prolungato, interventi chirurgici, sindrome di M�ni�re (una patologia dell’orecchio interno), �idrope sacculare� (aumento di volume dell’endolinfa), incidenti di vario genere (sportivi, automobilistici), blocco della circolazione sanguigna in un’arteria nell’orecchio interno.
Movimenti degli occhi
Per confermare la diagnosi lo specialista pu� eseguire la cosiddetta �manovra di Dix-Hallpike�, in cui esamina il nistagmo (ossia il movimento involontario anomalo degli occhi). La tecnica ha l’obiettivo di far spostare gli otoliti in una parte dell’orecchio in cui non provocano fastidi. Per eseguire la manovra il paziente si siede, inclina la testa di 45 gradi e poi la abbassa lentamente fino a formare un angolo di circa 20 gradi tra la schiena e il lettino stesso, mantenendo sempre la stessa inclinazione della testa. Valutando i tempi in cui compare il nistagmo si pu� stabilire se si tratta di �vertigine posizionale benigna� o di un’altra condizione.
Le manovre risolutive
Il trattamento della vertigine causata dal distacco degli otoliti comprende alcune manovre che consentono il riposizionamento in sede dei �sassolini�. Quelle pi� conosciute e utilizzate sono la �manovra di Epley� e la �manovra di Semont�. Sono entrambe efficaci e la scelta di eseguire l’una o l’altra dipende dal medico e dalle capacit� di mobilit� della persona. Consistono in una sequenza ben precisa di movimenti della testa e di rapidi spostamenti da seduti a sdraiati. Durante le manovre si verifica una vertigine violenta (detta �vertigine liberatoria�), con direzione opposta rispetto a quella che si manifesta durante le crisi, e movimento involontario degli occhi. Se la manovra ha successo, il paziente guarisce e la vertigine scompare del tutto. Altrimenti � necessario ripetere pi� volte la procedura. Di solito il trattamento con farmaci non � raccomandato e il ricorso alla chirurgia � molto raro.
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28 dicembre 2023 (modifica il 28 dicembre 2023 | 17:15)
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