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Big tech, non solo Apple e Nvidia: dove cercare le prossime Magnifiche 7
A inizio anno nessuno scommetteva sulla tecnologia come cavallo vincente per questo 2023 di Borsa. La stretta monetaria, sulla carta, avrebbe dovuto sgonfiare quella che alcuni analisti sospettano essere l’ennesima bolla. Invece il balzo del 17% messo a segno fin qui dall’S&P500 si deve in larga parte proprio a questo settore. O, più precisamente, ai Magnifici sette, colossi del tech capaci di portare l’indice delle blue chip statunitensi a una distanza di soli 6 punti percentuali dal suo picco massimo di gennaio 2022: parliamo di Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Nvidia, Meta e Tesla. Sette nomi che pesano da soli il 29% del principale paniere americano e presi insieme, calcola Goldman Sachs, hanno guadagnato il 71% da inizio anno, a fronte di un ritorno di appena il 6% per i restanti 493 titoli. Se le 500 aziende rappresentate nell’S&P500 avessero lo stesso identico peso, quest’anno l’indice avrebbe guadagnato solo il 2%. Siamo ai confini di quell’«esuberanza irrazionale» teorizzata dal Premio Nobel Rober Shiller per spiegare le dinamiche speculative? «È un errore trattare i sette titoli in questione come se fossero un blocco omogeneo», avverte Alison Porter, gestore del team global technology leaders di Janus Henderson Investors.