Perché non bisognerebbe andare mai in pensione
ROMA – Lo stilista Giorgio Armani si rifiuta di rinunciare al ruolo di amministratore delegato della sua casa di moda nonostante sia uno splendido (e ricchissimo) over ottantenne. Charlie Munger, assistente di Warren Buffett alla Berkshire Hathaway, ha lavorato nel settore degli investimenti fino alla sua morte, all'età di 99 anni. E lo stesso Buffett comanda allegramente un impero a 93 anni. Per non parlare delle non proprio giovane età dei futuri candidati alla presidenza degli Stati Uniti. Con l’eccezione del geniale artista Maurizio Cattelan, che aveva annunciato (ma in realtà lavora ancora) la sua prematura ritirata intorno ai 50 anni sembra, che la parola “pensione” non sia contemplata nel vocabolario di uomini (e donne) che sicuramente potrebbero permettersi di ritirarsi senza problemi.
Gli over che restano al lavoro
Tornando ai comuni mortali, che generalmente vanno in ufficio ogni mattina per pagarsi l’affitto di casa, The Economist racconta come moltissimi ambiscono a restare professionalmente attivi pur avendo superato i 60 o anche i 70 anni. Di più. Un recente sondaggio ha rilevato che quasi un americano su tre ha dichiarato che vorrebbe non andare mai in pensione. La maggior parte degli intervistati ha affermato di non potersi permettere di rinunciare a un lavoro a tempo pieno a causa dell’inflazione e dell’alzarsi del costo della vita.
Impegnarsi per la propria autostima
Ma supponiamo che alcuni siano così fortunati da poter scegliere di farsi da parte senza scossoni economici. Dovrebbero farlo senza pensarci un minuto? Un tempo la risposta sarebbe stata sicuramente affermativa: dopo anni di fatica era benvenuta la festa aziendale di addio ai colleghi, con tanto di orologio d’oro e pacche sulle spalle, per fare spazio a una vita di passeggiate in campagna e allegri pomeriggi con i nipotini. Nel 2024 il mondo è cambiato. La durata della vita si allunga. Non devi dunque rassegarti – dicono psicologi ed esperti – a perdere il tuo lavoro o a soffrire per il fatto di sentirti una persona senza scopi. Si apre un mondo di possibilità alternative. Se eri un medico a capo di un ospedale, tanto per dire, puoi unirti a Medici Senza Frontiere per periodi occasionali, insegnare o dare una mano presso una clinica locale. Se hai un’esperienza di imprenditore puoi aiutare una start up di giovani ad organizzarsi. L’autostima e la crescita personale – infatti - possono derivare anche dal lavoro senza scopo di lucro o dal tutoraggio di qualche nuova realtà imprenditoriale.
La vita da pensionato non è per tutti
Conclusione: se un’esistenza fatta di matinée teatrali, mostre d'arte e lezioni di tennis non ti soddisfa vuol dire che fai parte di quella categoria di persone estremamente motivate nel lavoro che stando ferme possono sentirsi inutili. Nulla di cui vergognarsi: c’è un motivo profondo nel bisogno di sentirsi utili. E l’eccitazione, anche se in dosi significativamente più basse di quelle tipiche all’inizio di una carriera, può agire come un siero antietà.