Ucraina, bombe guidate su Kharkiv. Biden: “Putin macellaio, difenderemo ogni centimetro della Nato”
ODESSA – «Quello che l’Amministrazione Biden continua a ripetere è che difenderemo ogni centimetro di territorio della Nato. Se un Paese della Nato stesse per essere attaccato di certo non ci staremmo a pensare: lo difenderemo», dice Sabrina Singh, portavoce del Pentagono, ed è chiaro che tenta di veicolare il messaggio alla Russia nel modo più chiaro ed esplicito possibile. Succede perché c’è il timore che il presidente russo, Vladimir Putin, voglia ordinare un assalto limitato e poco profondo nei Paesi baltici – quindi in territorio Nato – per creare un dramma internazionale e spaccare l’opinione pubblica occidentale. In molti sarebbero paralizzati dal dilemma: applicare l’articolo cinque del Patto atlantico, che chiama tutti i membri della Nato a difesa del Paese invaso? Oppure tentare la via della mediazione per non trasformare un fatto locale in una guerra a tutto campo fra Russia e alleanza occidentale? Per prevenire questo scenario, che cadrebbe tra le altre cose nel pieno della campagna elettorale statunitense, l’Amministrazione Biden lancia questi messaggi inequivocabili: «Difenderemo ogni centimetro di territorio» e intanto la Nato rafforza il fianco est.
Le parole di Biden
In un comizio a Raleigh, nella Carolina del Nord, il presidente americano ha colto l’occasione per un raddoppio bellicoso: «Se aumentassimo le tasse per i miliardari, potremmo fare tante cose, tra cui finalmente prenderci cura dell’Ucraina attaccata da quel macellaio di Putin» – che tuttavia è un’ammissione del fatto che il costo della protezione dell’Ucraina incide sul budget nazionale americano, come dicono i repubblicani in vena di isolazionismo.

Del fatto che gli Stati Uniti non stanno pagando più l’ombrello di difesa missilistico che può proteggere le città ucraine approfittano ormai ogni giorno i militari russi, che ieri hanno bombardato Kharkiv, nel Nord, e hanno usato bombe guidate. Si tratta di ordigni che dopo essere stati sganciati dagli aerei planano per decine di chilometri fino al bersaglio e hanno colpito un’area residenziale di grandi palazzoni, uccidendo una persona e ferendone altre venti. Kharkiv è lontana soltanto quaranta chilometri dal confine con la Russia e questo vuol dire che i bombardieri possono alzarsi in volo e colpire senza uscire dallo spazio aereo russo e quindi si espongono meno. La città è senza elettricità perché nelle ondate di bombardamenti precedenti la centrale elettrica è stata messa fuori uso – secondo una tattica di guerra punitiva che i russi avevano messo a punto nell’inverno fra il 2022 e il 2023 e prevedeva di lasciare al buio e al freddo i civili. Allora però la campagna contro le centrali elettriche non aveva funzionato, perché c’erano ancora abbastanza missili intercettori come i Patriot. Adesso non ce ne sono più abbastanza e si vede. È probabile che i militari russi stiano battendo su Kharkiv perché sanno che non è protetta come la capitale Kiev.

L’irritazione di Zelensky
Un paio di ore dopo Zelensky ha commentato così: «Non c’è una spiegazione razionale sul perché i Patriot, di cui è pieno il mondo, non stiano già proteggendo i cieli di Kharkiv e di altre città e comunità sotto attacco da parte dei terroristi russi». Non è razionale, ma c’è: il Partito repubblicano americano sta bloccando il pacchetto di aiuti che l’Amministrazione democratica vorrebbe inviare e che include anche i missili intercettori.
Il presidente ucraino è andato a visitare le fortificazioni che l’esercito ucraino sta costruendo nella regione frontaliera di Sumy, nel Nord del Paese. È lo stesso tratto di confine dove in teoria, secondo la propaganda di Mosca, i quattro stragisti della sala da concerti Crocus si stavano dirigendo quando sono stati fermati – ma il presidente bielorusso Lukashenko ha detto invece che i quattro sarebbero stati fermati mentre andavano in Bielorussia smentendo il Cremlino.