Superbonus, perché sulla detrazione a 10 anni c’è un problema di retroattività. Anche politica
di Gianluca Mercuri
«Io ho una responsabilità e difendo gli interessi dell’Italia come ministro delle finanze. Chiaro?». È lapidario il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, a margine dell'evento Investopia, rispondendo secco ad una domanda relativa alle perplessità del ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani sulla vicenda Superbonus e, in particolar modo, sull’allungamento forzato dei tempi di detrazione, il cosiddetto «spalma-crediti».
di Gianluca Mercuri
Nella mattinata del 10 maggio, durante il Family business forum, a Lecco, il titolare della Farnesina aveva infatti espresso dei dubbi su quanto il governo sta facendo in relazione alla super agevolazione tanto contestata. «Si sta discutendo dell'ultima parte del Superbonus», aveva detto Tajani, «ma ho qualche perplessità sulla retroattività dell'ultima proposta del ministro Giorgetti. Come Forza Italia, vogliamo ascoltare le imprese e le banche per capire se si deve intervenire in Parlamento e fare delle proposte. La parte di retroattività non mi convince: forse dieci anni sono troppi”, aveva concluso Tajani.
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Ma su questo punto il ministro Giorgetti era già stato categorico l’8 maggio scorso, quando aveva chiaramente chiuso a tutti gli emendamenti presentati da Pd, M5S, Lega, Fi, Avs e Iv: «Non ci sarà spazio a nuove deroghe sul Superbonus nel decreto all'esame del Senato», aveva assicurato il ministro, per poi aggiungere: «Il governo si assume la responsabilità di presentare il suo emendamento. Gli emendamenti parlamentari non saranno presi in considerazione».
di Redazione Economia
Ecco perché le parole di Tajani che tentano di riportare sul tavolo la possibilità di intervenire con eventuali emendamenti da parte del parlamento e in modo particolare sulla «retroattività», ha portato il ministro Giorgetti a rispondere così seccamente. Nel frattemo l’opposizione ha colto la palla al balzo. «Diamo il benvenuto a Tajani e a Fi tra coloro che pensano che le proposte del governo in materia di superbonus siano sbagliate e dannose per molte aziende e famiglie», ha commentato il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia. «Lo spalma crediti "obbligatorio", per 10 anni è una scelta che, da opportunità per alcuni, può trasformarsi in colpo mortale per tante imprese del settore edilizio», sostiene Boccia. «Dopo aver raccontato bugie sull'esplosione della spesa del Superbonus, oggi siamo alle divisioni nella maggioranza dove si stanno accorgendo forse delle aberrazioni giorgettiane. Siamo prontissimi ad accogliere tra le file dell'opposizione il ministro degli Esteri e il suo partito che forse si stanno rendendo conto che il governo Meloni è totalmente incapace di rispondere alle emergenze economiche del Paese», conclude Boccia.
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