«La minaccia di Putin ci terrà impegnati a lungo, l’Europa rafforzi la Nato»

di Lorenzo Cremonesi, inviato a Riga

Intervista ad Andris Spruds, ministro della Difesa della Lettonia: �Abbiamo di fronte scenari molto gravi, la minaccia russa non � solo contro i Paesi baltici�

«La minaccia di Putin ci terrà impegnati a lungo, l’Europa rafforzi la Nato»

Andris Spruds, ministro della Difesa del governo della Lettonia (Epa)

�Se volete la pace preparate la guerra�, esordisce nel suo ufficio il 52enne ministro della Difesa lettone, Andris Spruds. Europeista convinto, firmatario a Riga venerd� scorso di un nuovo trattato di difesa comune dell’area baltica con i colleghi lituano ed estone, Spruds resta per� contrario a un esercito europeo e invece a favore di rafforzare la Nato, visto il �persistere della minaccia russa�.

Teme che in futuro Putin potrebbe decidere di attaccare i Paesi baltici come due anni fa ha aggredito l’Ucraina?
�Abbiamo scenari molto gravi di fronte a noi. Nella Nato condividiamo la percezione della Russia come una minaccia strategica. Noi alleati abbiamo concluso al summit di Madrid che occorreva fare passi comuni dopo l’attacco del 24 febbraio 2022. Ma non � solo una minaccia contro i Paesi baltici. L’eventuale invasione di uno di noi andrebbe trattata come contro tutti�.

Crede che la macchina militare della Nato sia pronta?
�Certamente e stiamo lavorando per migliorare le difese. In Lettonia il comando Nato � del contingente canadese e siamo immensamente grati per la presenza dei soldati italiani. Abbiamo qui da noi 11 contingenti stranieri, oltre a soldati americani, danesi; gli svedesi hanno annunciato l’intenzione di aggiungersi. Siamo felici che il nostro Paese ospiti soldati provenienti da oltre la met� dei membri della Nato. Mi sembra sia la risposta migliore alle sfide lanciate dalla Russia�.

Le vostre richieste?
�Occorre investire di pi� nella difesa comune. Lo continuiamo a ripetere, si devono incrementare le industrie militari�.

Come giudica il pessimismo nelle opinioni pubbliche occidentali rispetto alla capacit� di resistenza ucraina?
�Pessimismo e ottimismo dipendono dalle aspettative. Un anno fa le nostre erano molto alte. E dunque siamo rimasti delusi. Oggi siamo probabilmente troppo pessimisti. Il fatto � che sar� una lunga guerra contro l’imperialismo russo. La guerra � anche a difesa dei trattati e dell’ordine internazionale. Se falliamo in Ucraina mettiamo in gioco l’ordine mondiale. Ecco perch� il sostegno all’Ucraina riguarda il futuro di tutti noi. Sui campi di battaglia si stanno gi� prendendo provvedimenti e cambiando strategie. L’impegno europeo cresce, penso ai Leopard tedeschi, alla nuova determinazione di Berlino, alla nuova presenza di Svezia e Finlandia. Ripeto: sar� fondamentale adattare le nostre economie alle necessit� finanziare della guerra di lungo periodo. Ma non esagererei col pessimismo: siamo determinati a sostenere l’esercito ucraino. E non dimentichiamo l’enorme superiorit� delle economie e degli eserciti dei Paesi Nato, il rapporto � assolutamente asimmetrico. La Russia conduce una guerra brutale, senza alcun rispetto della vita neppure dei propri soldati, per� non dobbiamo mai sottovalutare la nostra forza�.

E la stanchezza, la frustrazione ucraine?
�Sono stato a Kiev in dicembre. Certo ci sono problemi, ma anche la determinazione a continuare a combattere per vincere. E non dimentichiamo che in Russia le cose sono molto meno solide di quanto ci vogliono lasciare credere�.

Il pericolo di una guerra atomica?
�Finora Putin ha giocato a minacciarci, per fare pressione. Ma sa bene che ci sarebbero conseguenze troppo gravi�.

E se vincesse Trump?
�Lui � gi� stato presidente e nei suoi anni la Nato si � rafforzata sia nel Baltico che in Polonia. Trump ha sempre insistito perch� gli alleati investissero almeno il 2% del loro Pil per la difesa: non posso che concordare�.

Un esercito europeo?
�Bene a una forza di spedizione rapida di 5.000 uomini per interventi a difesa delle ambasciate. Ma che non si sostituisca alla Nato. Non dimentichiamo che noi europei siamo il 20% dell’Alleanza: Usa, Inghilterra, Turchia e Canada restano alleati vitali�.


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25 gennaio 2024 (modifica il 25 gennaio 2024 | 07:12)

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