A 16 anni ha inseguito lo scippatore di una prof e recuperato il portafogli, il sindaco lo premia: "Ragazzi non siate indifferenti"

diBeatrice Branca

Montebelluna, all'istituto Einaudi-Scarpa il riconoscimento allo studente, voluto da preside e Comune. Da Roma i complimenti del ministro Valditara, ma lui si schermisce: «Nulla di eclatante, se serve da esempio ben venga» 

Il 16enne che a Montebelluna ha aiutato una docente a riavere il suo portafoglio rubato sarà premiato dal sindaco, Adalberto Bordin, lunedì 25 marzo alle 11 nell’aula magna della sede centrale dell’Istituto Einaudi-Scarpa. Ad accompagnarlo in questo momento speciale ci saranno i suoi compagni di classe, i rappresentanti degli studenti di ottanta classi, la mamma e il papà e ovviamente la docente a cui ha prestato aiuto. Non mancherà poi il preside,  Massimo Ballon, che ha organizzato questo momento pubblico assieme al Comune. In questi giorni il ragazzo e i suoi genitori stanno vivendo attimi di celebrità, tempestati da messaggi e chiamate pieni di ammirazione per aver avuto il coraggio di intervenire e affrontare l’aggressore della professoressa in piazza Oberkochen. La storia ha fatto il giro d'Italia, tanto che, da Roma, è arrivato anche l'elogio del ministro dell'Istruzione: «Complimenti allo studente che ha
difeso la sua insegnante - le parole di Giuseppe Valditara -. Dobbiamo pensare ad una scuola che riconosca, esalti, valorizzi le azioni positive, il civismo. Diffondiamo l'idea del bene». Un bell'andare, per un ragazzo che, a tutta prima, sa tenere i piedi ben piantati a terra...

Aveva già visto il ragazzo che ha derubato la docente dell’Einaud-Scarpa?
«No, non avevo idea di chi fosse. Avrà avuto la mia stessa età se non forse qualche anno di più. Diciamo che è stata una nuova conoscenza».

Ha assistito alla scena dello scippo?
«No. Io e miei amici eravamo in piazza e stavamo facendo delle acrobazie con le nostre bici. Abbiamo sentito un urlo e ci siamo girati. Abbiamo visto una donna a terra e un ragazzo scappare con portafoglio e cellulare e allora lo abbiamo seguito».

Come siete riusciti a fermarlo?
«Lui si era rifugiato nel parco vicino alla piazza. Non era entrato dall’ingresso principale come noi, ma aveva scavalcato un muro di tre metri. Dopo un po' che giravamo lo abbiamo rivisto e gli siamo andati incontro. Non aveva via di scampo, era costretto a fermarsi. Eravamo in tre e lui era da solo».

A quel punto cosa avete fatto?
«Gli abbiamo chiesto di restituirci il portafoglio e il cellulare della professoressa. Ci ha detto che il portafoglio con i documenti lo aveva gettato vicino a un muretto. Noi allora siamo andati a recuperarlo e lui nel frattempo è scappato con il cellulare e lo abbiamo perso di vista».

Ha forse provato ad aggredire anche voi?
«No, ma ci ha minacciato. Era molto agitato e per metterci paura ci ha detto che se voleva poteva accoltellarci».

Avete avuto paura?
«Sicuramente non eravamo tranquilli. Ma non potevamo ignorare lo scippo. Sarebbe stato più comodo fare finta di niente, anche per non andare incontro a dei rischi, siccome non si sa mai chi c’è dall’altra parte. Non sarebbe però stata la cosa giusta da fare».

Cosa vi ha detto la professoressa?
«Quando ci ha visto con il suo portafoglio ci ha ringraziato molto, poi l’abbiamo accompagnata a fare denuncia. Era preoccupata per il suo cellulare che in questo momento non è ancora riuscita ad avere indietro».

L’ha più rivista?
«Purtroppo no. Ho scoperto che era una docente della mia scuola ma non l’ho più rivista. Forse lunedì alla premiazione sarà l’occasione giusta».

Come sta vivendo questo momento di notorietà?
«I miei genitori sono stati tempestati da chiamate. Le persone erano curiose di sapere come ero riuscito a fermare il ladro e a farmi ridare indietro il portafoglio. Anche il presidente della Regione, Luca Zaia, ha commentato la vicenda e ci ha fatto i complimenti. Il dirigente poi mi ha messo sotto i riflettori andando in diverse classi dell’istituto a raccontare cosa avevo fatto. È stato un bel gesto da parte sua».

Che cosa succederà lunedì?
«Verrà nella nostra scuola il sindaco per incontrarmi e consegnarmi un riconoscimento. Non ho fatto nulla di straordinario, ma credo che questa storia possa forse spingere anche altri ragazzi a non rimanere indifferenti davanti a situazioni di pericolo, anche se certe volte può essere la cosa più conveniente da fare. Bisogna avere il coraggio di intervenire sempre». 

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21 marzo 2024 ( modifica il 21 marzo 2024 | 19:05)

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