Russia, sulla scheda c’è solo Putin: obiettivo 80% dei voti
Il presidente si candida per la sua quinta volta da �indipendente� e senza opposizione: vuole in un plebiscito personale. Saranno elezioni che cristallizzeranno l’identificazione di un uomo solo con i destini del suo Paese

Afp
Tre parole, orgoglio, speranza, fiducia. E nessun avversario. Le elezioni presidenziali russe che si terranno dal 15 al 17 marzo sono una pura formalit�. Come ha detto di recente il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, si tratta di una �costosa burocrazia�, aggiungendo che si potrebbe anche non votare. Perch� la Russia del 2024 sar� ancora un Paese in guerra e perch� Vladimir Putin �� il pi� amato in ogni famiglia del Paese�.
C’� qualcosa di vero in ognuna di queste due affermazioni. Ma � anche vero che per avere la controprova della popolarit� del presidente, s ervirebbero anche veri esponenti dell’opposizione. Un mestiere che, come dimostra il recente passato, pu� rivelarsi alquanto usurante. Il presidente si candida per la quinta volta, con lo slogan citato all’inizio di questo articolo. Dopo aver cambiato la Costituzione nel 2020 potrebbe avere davanti a s� almeno altri sei anni al potere, si candida come indipendente.
Corre da solo. Anche se ovviamente dietro di lui c’� il suo partito personale, Russia Unita, e anche tutti gli altri, perch� in Parlamento l’opposizione � fittizia. Saranno elezioni che cristallizzeranno l’identificazione di un uomo solo con i destini del suo Paese. L’obiettivo dello Zar � di raggiungere l’ottanta per cento dei consensi, con una affluenza prevista intorno a quella cifra. Un plebiscito personale che vale come un avallo a tutte le sue scelte, passate e future, a cominciare dall’Operazione militare speciale.
Quali rischi, senza avversari plausibili, se non di bandiera liberale, autorizzati a dire no alla guerra in cambio di percentuali minime e della propria agibilit� politica? L’eco della guerra arriva comunque attenuato, coperto dalla grancassa dell’orgoglio nazionale, che ha fatto breccia in un Paese dove la maggior parte delle persone ha poco, vive con poco e trova un raro motivo di soddisfazione nel sentirsi di nuovo una superpotenza che incute timore al mondo.
L’unico problema potrebbe essere il prezzo delle uova, che in questi giorni sono diventati oggetto di discussione anche politica, simbolo di un carovita e di una inflazione galoppante che neppure la diligente Banca centrale russa riesce a frenare. Ma Putin ha gi� detto che si tratta di un fallimento del suo governo, e che senz’altro vi porr� rimedio. E senz’altro verr� creduto. Anche perch� manca la controprova. O lui, o lui. L’unico Zar. Russia eterna, eternamente uguale a s� stessa.
Corriere della Sera � anche su Whatsapp. � sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
4 gennaio 2024 (modifica il 4 gennaio 2024 | 16:17)
© RIPRODUZIONE RISERVATA