Israele - Hamas in guerra, le notizie di oggi in diretta | Netanyahu parla a Congresso Usa, cerca appoggio bipartisan

 |  24 Luglio

M.O.: Netanyahu parla a Congresso Usa, cerca appoggio bipartisan 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu terrà oggi un discorso storico al Congresso degli Stati Uniti, cercando di raccogliere il sostegno in un momento di tensione tra il suo Paese e il principale sostenitore militare per la guerra a Gaza. Washington ha criticato sempre di più il crescente tributo di vittime civili causato da oltre nove mesi di guerra nel ristretto territorio costiero, mentre le proteste in Israele delle famiglie degli ostaggi presi da Hamas stanno causando problemi a Netanyahu anche in patria. Prima di lasciare Israele lunedì, Netanyahu ha detto che «cercherà di ancorare il sostegno bipartisan che è così importante per Israele» nel suo discorso al Congresso. «Dirò ai miei amici di entrambi gli schieramenti che, a prescindere da chi il popolo americano sceglierà come prossimo presidente, Israele rimane l'indispensabile e forte alleato dell'America in Medio Oriente», ha dichiarato in un comunicato.

Biden incontrerà Netanyahu giovedì, mentre Kamala Harris avrà un colloquio separato con il leader israeliano. Tuttavia, non assisterà oggi al discorso di Netanyahu a causa di un viaggio già programmato. Netanyahu incontrerà anche Trump - con la cui amministrazione ha avuto un rapporto molto meno conflittuale di quello di Biden - in Florida venerdì. Quando parlerà oggi al Congresso, il premier più longevo d'Israele diventerà il primo leader straniero a rivolgersi per quattro volte a una riunione congiunta delle due camere Usa, precedendo il britannico Winston Churchill.

Il presidente della Camera Mike Johnson ha dichiarato ieri che, con Israele che deve affrontare gli attacchi di gruppi filo-iraniani, «non è mai stato così importante come in questo momento stare dalla parte del nostro più stretto alleato in Medio Oriente». Ma Netanyahu ha perso il sostegno di alcuni parlamentari liberali, tra cui il senatore indipendente Bernie Sanders, che ieri ha dichiarato che «Netanyahu non dovrebbe essere accolto nel Congresso degli Stati Uniti». «Al contrario, le sue politiche a Gaza e in Cisgiordania e il suo rifiuto di sostenere una soluzione a due Stati dovrebbero essere condannate», ha scritto Sanders in un post sui social media, aggiungendo che non avrebbe partecipato. Anche Dick Durban, il numero due dei Democratici al Senato, ha dichiarato che non parteciperà. «Sarò al fianco di Israele, ma non mi metterò a fare il tifo per il suo attuale primo ministro», ha dichiarato in un comunicato.

 |  24 Luglio

Usa: proteste contro visita Netanyahu, 200 arresti a Washington 

La polizia del Campidoglio degli Stati Uniti (Uscp) ha arrestato circa 200 persone per aver protestato al Congresso contro la visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che oggi parlerà alla Camera. «Circa 200 persone sono state arrestate per aver manifestato all'interno dell'edificio della Cannon House. Manifestare all'interno degli edifici del Congresso è illegale», ha dichiarato l'Uscp in un post su X.

Netanyahu è stato invitato dai leader del Congresso, il democratico Chuck Schumer e il repubblicano Mike Johnson. Durante la sua visita negli Stati Uniti, incontrerà il presidente Joe Biden, la probabile candidata democratico alla Casa Bianca e attuale vicepresidente, Kamala Harris, e l'ex presidente Donald Trump, il candidato repubblicano alla Casa Bianca. La protesta di oggi si è svolta nell'iconica rotonda del Congresso, con decine di persone riunite dall'organizzazione Jewish Voices for Peace che indossavano magliette rosse con il messaggio «Not in my name».

I manifestanti portavano anche striscioni con gli slogan «Gli ebrei dicono al Congresso: smettete di inviare armi a Israele» o «Nessuno è libero finché tutti non sono liberi». Dopo diversi avvertimenti di interrompere la protesta, la polizia del Congresso ha iniziato ad arrestare i manifestanti. Nella giornata di oggi sono comunque previste numerose proteste contro la presenza di Netanyahu nella capitale federale, che ha rafforzato le misure di sicurezza.

 |  24 Luglio

Usa: Netanyahu oggi parla al Congresso, ma Kamala Harris assente 

Le dichiarazioni di Kamala Harris sulla guerra a Gaza fanno pensare a un possibile cambiamento della politica di Joe Biden nei confronti di Israele, come potrebbe constatare Benjamin Netanyahu durante la sua visita a Washington questa settimana. La vicepresidente degli Stati Uniti, che sta cercando di ottenere la nomination del Partito Democratico da quando Biden ha gettato la spugna, si farà notare per la sua assenza al Congresso oggi quando il primo ministro israeliano parlerà. Gli analisti vedono in questo un segno della sua preoccupazione per le vittime civili della devastante guerra nei territori palestinesi. L'ex senatrice 59enne non ha mai contraddetto il presidente Biden su Israele, ma in diverse occasioni è stata il funzionario americano che ha chiesto a gran voce un cessate il fuoco. Ora che Joe Biden, un forte alleato di Israele, è fuori dalla corsa per la Casa Bianca, Kamala Harris ha l'opportunità di fare tabula rasa di una questione che rischia di alienare molti elettori democratici alle elezioni di novembre, afferma Colin Clarke, direttore di ricerca del Soufan Group. «La questione di Israele e Gaza è quella in cui c'è più differenza tra Biden e Harris, e penso che ci saranno persone nel suo campo che la spingeranno a rendere esplicita questa differenza», ha detto Clarke. Secondo il giornale israeliano Haaretz, comunque, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, incontrerà Kamala Harris giovedì. La delegazione israeliana ripartirà per Israele sabato. Lo rende noto l'ufficio del premier Netanyahu.

 |  24 Luglio

Decine di deputati e senatori democratici boicottano Netanyahu

Decine di democratici boicotteranno il discorso del premier israeliano Benjamin Netanyahu in Congresso, probabilmente molti di più dei 58 che lo
hanno evitato nove anni fa quando alla Casa Bianca c'era Barack Obama. Fra coloro che salteranno l'atteso intervento ci sono la deputata Alexandria Ocasio-Cortez che ha definito Netanyahu un criminale di guerra, ma anche il senatore Dick Durbin che ha denunciato la brutale strategia di difesa di Israele. A non partecipare saranno anche i deputati Cori Bush e Jan
Schakowskty, e i senatori Chris Van Hollen e Bernie Sanders. «Sono d'accordo con la corte penale internazionale e con la commissione indipendente dell'Onu sul fatto che Benjamin Netanyahu e Yahya Sinwar sono dei criminali di guerra», ha detto Sanders. Assenti anche il senatore Jeff Merkley e il deputato James Clyburn.

 |  23 Luglio

M.O.: sette sindacati Usa a Biden, stop armi a Israele 

Sette sindacati che rappresentano milioni di lavoratori negli Stati Uniti (American Postal Workers Union, National Education Association, Association of Flight Attendants, Service Employees International Union, International Union of Painters and Allied Trades, United Auto Workers e United Electrical Workers) chiedono a Biden di interrompere gli aiuti militari a Israele. In una lettera indirizzata a Biden, i sindacati chiedono all'amministrazione di «sospendere tutti gli aiuti militari a Israele» per procedere verso un cessate il fuoco immediato. La lettera sottolinea che non ci sono stati progressi nell'accordo di tregua proposto da Biden alla fine di maggio. I sindacati aggiungono che il «rifiuto di Israele di minimizzare i danni ai civili e la sua dimostrata restrizione degli aiuti umanitari statunitensi» giustificano la sospensione del supporto militare ai sensi della legge statunitense. «Signor Presidente, è giunto il momento di agire con decisione per porre fine a questa guerra», affermano le organizzazioni.