La Seconda guerra mondiale � il tipico esempio di passato che non passa. Lo dimostrano le polemiche sorte in occasione dell’ottantesimo anniversario della sconfitta del Terzo Reich, per via della concomitanza con la perdurante aggressione di Vladimir Putin nei riguardi dell’Ucraina. In Germania si preferisce non invitare russi e bielorussi alle celebrazioni per la caduta di Berlino. A Mosca i festeggiamenti per la vittoria del 1945 saranno l’occasione per rilanciare la martellante propaganda — non priva di imitatori in Occidente — che equipara il regime di Kiev a quello del defunto Adolf Hitler.
Seconda guerra mondiale: con il «Corriere» il racconto del passato che non passa
In occasione degli ottant’anni dalla fine del conflitto, dal 7 maggio una nuova collana con il quotidiano. In otto volumi firmati dal celebre storico britannico Antony Beevor le sfide di Hitler, il D-Day, la battaglia di Stalingrado, la caduta di Berlino
Lo sbarco degli Alleati in Normandia il 6 giugno 1944 (noto come D-Day) per la liberazione della Francia dai nazisti (foto Afp)
D’altronde anche lo storico britannico Antony Beevor, i cui libri vanno in edicola da oggi con il �Corriere della Sera�, ha subito un trattamento del genere da parte dei sostenitori del Cremlino. Nel suo libro Berlino 1945, che uscir� il 21 maggio insieme al nostro giornale, ha descritto, tra i vari aspetti di quell’ultima battaglia, i crimini compiuti dai militari sovietici sulla popolazione civile della Germania sconfitta, in particolare gli stupri subiti da un gran numero di donne tedesche. E da parte russa lo si � accusato di aver ricalcato gli stereotipi della propaganda nazionalsocialista, diffamando gli eroi dell’Armata rossa.
Eppure non si tratta che di una ricostruzione dei fatti fedele alla realt�, condotta tra l’altro grazie all’ausilio di documenti emersi dagli archivi di Mosca. D’altronde anche in precedenza Beevor aveva fatto vacillare il mito sovietico della �Grande guerra patriottica�, soffermandosi nel saggio Stalingrado, in edicola il 28 maggio, sulle fucilazioni di massa eseguite dall’Armata rossa per punire disertori o presunti tali. Il fatto � che i conflitti armati sono sempre terribili tragedie, in cui si realizza l’inversione radicale di valori per la quale uccidere esseri umani diventa un obiettivo meritevole di essere perseguito con ogni mezzo.
Una delle caratteristiche pi� pregnanti del lavoro di Beevor � appunto l’attenzione che presta alle vicende delle persone impegnate nel conflitto. Dietro le gesta che vengono celebrate dalla retorica nazionalista ci sono sofferenze atroci, momenti di panico e di rabbia incontenibile, atti di coraggio, ma anche dimostrazioni di ferocia. E poi non bisogna dimenticare che nelle guerre totali della nostra epoca viene coinvolta ancor pi� che nel passato la popolazione civile. Da questo punto di vista il progresso tecnologico, con lo sviluppo dell’aeronautica militare, ha segnato una svolta in negativo, portando la morte a un’immensa quantit� di innocenti.
Ci� che accade oggi in Ucraina e a Gaza trova le sue premesse appunto nella Seconda guerra mondiale.
Al tempo stesso quel conflitto globale, che si svilupp� su diversi continenti, disegn� un assetto geopolitico che tuttora condiziona le vicende del mondo, pur con i cambiamenti dovuti ad alcuni eventi epocali, in primo luogo il disfacimento dell’impero sovietico, costruito da Iosif Stalin proprio sulla scorta del successo ottenuto a caro prezzo sulla Germania nazista. Peraltro la politica di Putin da diversi anni a questa parte � indirizzata appunto a restaurare una vasta sfera d’influenza sotto il dominio di Mosca.
D’altronde, anche se l’Unione Sovietica � stata sostituita da una Russia assai ridimensionata anche rispetto all’impero zarista, sono tuttora i grandi vincitori della Seconda guerra mondiale che detengono un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con il relativo diritto di veto sulle risoluzioni.
Oltre agli Stati Uniti, per i quali il trionfo del 1945 ha rappresentato l’instaurazione di una supremazia internazionale tuttora vigente, anche se indebolita rispetto agli anni Novanta, ci sono la Gran Bretagna, che nel frattempo ha perduto quasi tutti i suoi vasti possedimenti d’oltremare, e la Francia, che per la verit� era stata sconfitta nel 1940 da Hitler e rimase assoggettata alla Germania per quattro anni, fino al decisivo sbarco degli Alleati in Normandia.
Completa il quadro la Cina, la cui potenza � sempre cresciuta dopo il superamento del paradosso per cui all’Onu era rappresentata non dal regime comunista di Pechino, ma da quello nazionalista ridotto a governare soltanto l’isola di Taiwan.
� evidente insomma che nella guerra cominciata da Hitler nel 1939 (ma il Giappone aveva gi� invaso la Cina nel 1937 e occupato la Manciuria ancora prima, nel 1931) affondano le radici dell’attuale assetto mondiale. E anche del sistema politico vigente in Italia. Non a caso festeggiamo tutti gli anni il 25 aprile, data dell’insurrezione contro il nazifascismo nelle regioni del Nord, come il momento fondativo della Repubblica democratica nella quale viviamo. Fu il conflitto mondiale a determinare la caduta della dittatura di Benito Mussolini e ad aprire la strada che port� all’approvazione della nostra Carta costituzionale.
Tra mappe e archivi in un’indagine (anche) scomoda

La collana firmata dalla storico Antony Beevor, in edicola dal 7 maggio con il �Corriere della Sera�, inizia con il suo La Seconda guerra mondiale, nell’edizione pubblicata quest’anno da Bur con una nuova prefazione dell’autore. Per l’edicola l’ampio volume � stato diviso in due tomi: il primo � in vendita oggi a e 6,99 oltre al prezzo del quotidiano; il secondo invece dal 14 maggio a e 10,99. I sei titoli successivi saranno pubblicati poi con cadenza settimanale a e 10,99, sempre oltre al prezzo del �Corriere della Sera�, fino al 25 giugno, con l’uscita del volume dedicato al D-Day, lo sbarco in Normandia. Che aveva come nome in codice Operazione Neptune, parte marittima della pi� ampia operazione Overlord, e che inizi� nelle prime ore dell’alba di marted� 6 giugno 1944 (giorno passato alla storia come D-Day) dando vita a uno dei pi� grandi attacchi anfibi della storia, realizzato dalle forze Alleate per aprire un nuovo fronte in Europa e dirigersi verso la Germania nazista. Lo storico Antony James Beevor (Kensington, Londra, 14 dicembre 1946) nel corso della sua carriera ha pubblicato opere di storia militare sulla Seconda guerra mondiale, che hanno avuto un enorme successo di pubblico e di critica, come i bestseller Stalingrado e Berlino 1945, che narrano le pi� famose battaglie della Seconda guerra mondiale tra Unione Sovietica e Germania e che fanno anche parte della nuova collana del �Corriere�. Con la quale racconta, attraverso voci, mappe e documenti, una storia che ha plasmato il nostro mondo. E che in un periodo, come quello che stiamo vivendo, pu� metterci in guardia, avvertendoci della necessit� di provare a raggiungere un futuro pacifico.
6 maggio 2025 (modifica il 6 maggio 2025 | 23:08)
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