La Rai respinge i trattori dal Festival: “Senza palco invadiamo Sanremo”

ROMA — Non è stata una buona giornata, la diciannovesima su strada, per i trattoristi d’Italia. Il Festival di Sanremo, con la sua Rai timorosa per sé e per il governo che la influenza, nel corso della conferenza di tarda mattina ieri ha negato il palco del Teatro Ariston ai contadini di Riscatto agricolo: «Amadeus leggerà solo un comunicato». Quindi, i colleghi che animano i presidi alla periferia di Roma a sera sono usciti dalla Prefettura con un’autorizzazione minima per oggi: quattro trattori in Piazza San Giovanni, nessun blocco del Gra né un’invasione del centro. L’incontro con Giorgia Meloni e il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, non è stato ancora fissato. Una giornata difficile.

Altre quindici proteste in Italia

Non è certo chiusa qui, la lotta. Torino e Bergamo sono state attraversate dai mezzi e colonne di trattori hanno paralizzato il porto di Cagliari: quindici proteste locali, ieri, hanno ricordato il sentimento dei produttori del Paese, soprattutto al Sud. La protesta, però, fatica a trovare quel salto di qualità che le potrebbe dare un evento, come il Festival canoro in corso, o una manifestazione di forza nazionale.

Ci sono venti trattori ora a Sanremo, tra il mercato dei fiori e l’area portuale. Altri settanta sono attesi dalla provincia di Alessandria nella giornata di oggi. È questa l’arma che gli agricoltori intendono usare per andare oltre il comunicato da leggere all’Ariston questa sera: «Se non potremo salire sul palco, saremo costretti a concentrare su questa città tutti i trattori dei presidi di Lombardia, Piemonte e Liguria», minaccia l’ultimo testo di Riscatto agricolo. «Non accettiamo il messaggio letto da Amadeus». Nel pomeriggio alcuni allevatori, superando il cordone di polizia, hanno portato la mucca Ercolina sul “green carpet” dell’Ariston.

"I dirigenti tv non ci hanno mai contattati”

A Sanremo sono arrivati Filippo Goglia e la figlia Giulia, candidata come speaker della protesta in sala. Il padre spiega: «Faremo sentire la nostra voce sotto il teatro con la speranza che Amadeus e Fiorello confermino tutto quello che hanno detto finora. La Rai deve incontrarci, ad oggi i suoi dirigenti non ci hanno mai contattati». È arrivato anche il secondo prescelto per la delegazione Ariston: Fabio Pitzalis, allevatore del Cagliaritano. Assicura: «Il comunicato per questa sera non è stato ancora preparato, puntiamo alla nostra presenza».

Che il movimento dei trattori sia eterogeneo, e contraddittorio, lo dimostrano le frasi di Andrea Papa, leaderino impegnato a Roma: «Abbiamo sempre detto che non vogliamo salire sul palco. Un collegamento con noi tra i trattori sarebbe la cosa migliore». Dopo l’incontro in Prefettura i quattro coordinatori del Centro-Sud hanno annullato la manifestazione prevista oggi in Piazza San Giovanni: ci saranno solo quattro trattori. «Non vogliamo incrinare il grande appoggio fin qui ottenuto da tutti i cittadini italiani», è la spiegazione. Verso la capitale sono arrivati altri 70 mezzi, attraverso la Salaria. Alcuni sono in trasferimento dalla Sardegna.

L’attivista sardo: “Paura degli infiltrati”

Roberto Congia, riferimento del presidio di Cagliari, rivela: «Sono arrabbiato, ho firmato un comunicato senza neppure saperlo. Posso spiegarmi questa retromarcia solo con la paura di infiltrazioni nel nostro corteo». E i colleghi rilanciano: «Stiamo chiedendo l’autorizzazione per una sfilata di mezzi lungo il Raccordo e la sera, su una sola corsia. Ed entro sabato il ministro Lollobrigida deve risponderci».