Ferragni, perché paga così poche tasse (l’1,2% degli utili)? L’analisi dello schema fiscale delle società dell’influencer

ferragni

L’influencer Chiara Ferragni

La struttura del mondo Chiara Ferragni, leggendo i bilanci depositati, si configura con due società operative, la Fenice Srl e la Tbs Crew Srl, che distribuiscono gli utili a una holding, la Sisterhood, che si occupa anche di gestire gli asset immateriali del gruppo e di incassare royalties per l’utilizzo dei brand e probabilmente dell’immagine di Chiara. Uno schema costruito per finanziare la società semplice Ferragni Enterprise Ss, destinata alla gestione delle proprietà immobiliari, tra cui il suo superattico di tre piani nel quartiere City Life a Milano. 

La razionalizzazione

L’attuale struttura viene concepita ad inizio 2023, racconta un libro sapientemente scritto da Gianluca Massini RosatiFiscalmente inattaccabile. La strategia definitiva per ridurre drasticamente le imposte e vivere serenamente il rapporto con il fisco», in uscita il 5 marzo 2024 per Sperling & Kupfer). Quando il suo gruppo cambia veste e crea una struttura che potremmo definire «holding-trading-Ss». Passa da tre Srl a una capogruppo denominata Sisterhood Srl, che detiene a sua volta le partecipazioni in Fenice Srl, Tbs Crew Srl e Ferragni Enterprise Ss. 

Gli esordi

Ma per capire meglio occorre tornare alle origini. Il 28 gennaio 2011 Chiara Ferragni costituisce con l’allora fidanzato Riccardo Pozzoli, la Tbs Crew Srl con 10.000 euro di capitale sociale. Società della quale Ferragni detiene il 65% delle quote e il cui oggetto sociale era la «consulenza in campo pubblicitario, di stile e di marketing». 

Cambia l’assetto

Nell’aprile 2013 al posto dell’ex fidanzato subentra la Esuriens Srl, holding di partecipazione di proprietà delle famiglie Morgese e Barindelli, che per 750.000 euro acquistano il 35% da Pozzoli e, cinque mesi più tardi, il 10% da Ferragni. Equilibrio che muta il 16 giugno 2021, quando Ferragni rileva da Esuriens il 45% per circa un milione, diventando proprietaria del 100% delle quote.

Lo schema fiscale di Chiara Ferragni: le scatole madre-figlia su cui paga (solo) l’1,2% di tasse

La holding unipersonale

Nel 2021 il 22 luglio il 100% delle quote di Tbs Crew Srl viene conferito da Ferragni alla Sisterhood Srl, che diviene holding unipersonale. A questo punto occorre un flashback: il 5 dicembre 2012 Ferragni aveva costituito con Riccardo Pozzoli e Camilla Barindelli, ciascuno dei due al 25%, la Fenice Srl, inizialmente denominata Serendipity Srl, con 10.000 euro di capitale sociale che ha per oggetto sociale i «servizi di concessione dei diritti di sfruttamento di proprietà intellettuale». 

Il susseguirsi di quote e conferimenti

Negli anni ha vissuto un susseguirsi di cessioni di quote e conferimenti che dapprima hanno portato all’uscita dalla compagine sociale di Pozzoli a vantaggio di Esuriens, poi all’ingresso di Mofra Shoes Srl, Febo Holding Srl e N1 Srl, che via via hanno acquistato la maggioranza del capitale. Arriviamo alla configurazione di inizio 2023, in cui oltre a Chiara Ferragni al 32,5% comparivano Esuriens e N1 Srl, entrambe al 13,75%, e Alchimia Spa al 40%.

Le società di capitali

Il 19 dicembre 2017 nasceva la Sisterhood Srl, la scatola societaria con le sorella di Chiara, Valentina, socia allo 0,5%, e Fabio Salvatore Maria Damiano, suo manager di fiducia, anche lui allo 0,5%. La società svolge attività di «consulenza in campo pubblicitario, di stile e di marketing». Chiara Ferragni l’ha poi rilevata nel 2021, acquistando le quote dei due soci al valore nominale di 50 euro ciascuna. Il 24 maggio 2022 l’ultimo passaggio: viene costituita la Ferragni Enterprise Ss, con il 99,9% delle quote intestate alla Sisterhood Srl e lo 0,1% a Marina Di Guardo, madre di Chiara.

L’ultimo conferimento

Per ultima si inserisce l’operazione straordinaria di inizio 2023, ovvero il conferimento del 32,5% di Fenice Srl in Sisterhood Srl, che deteneva già il 100 per cento di Tbs Crew Srl, conferita nella stessa holding già nel 2021. Per farlo Chiara Ferragni realizza un aumento di capitale sociale della Sisterhood Srl da 20.000 a 30.000 euro, conferendo il 32,5% di Fenice Srl per sottoscrivere i 10.000 euro di differenza, lasciando 1.127.545,50 euro come riserva. In questo modo Sisterhood è divenuta a tutti gli effetti la holding di partecipazione unipersonale di Chiara Ferragni.

Il riassetto

Per ricapitolare due società operative, molto profittevoli, distribuiscono gli utili a una holding che si occupa anche di gestire gli asset immateriali del gruppo e di incassare royalties per l’utilizzo dei brand, e probabilmente dell’immagine di Chiara. Ciò permette di finanziare la società semplice destinata alla gestione delle proprietà immobiliari, che detiene il suo superattico di tre piani nel quartiere City Life a Milano. Questo potrebbe dire che Chiara Ferragni ha acquistato la propria abitazione «a sette stelle» nella quale vive con la propria famiglia a spese della sua holding o che sta utilizzando i soldi presenti nelle casse della sua azienda unipersonale per scopi privati, senza distribuire utili, e di conseguenza senza pagare il 26% di imposte su quegli utili?

Iscriviti alle newsletter di L'Economia

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo

One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18

17 febbraio 2024 ( modifica il 17 febbraio 2024 | 11:13)

- Leggi e commenta