Biden: «Quasi mi addormentavo sul palco». E fonti della Casa Bianca: «Kamala Harris prima scelta per sostituirlo»

diMassimo Gaggi

Dichiarazione-autogl del presidente degli Stati Uniti: «Affaticato dai viaggi intorno al mondo» (terminati però 11 giorni prima del dibattito). E Biden nei sondaggi perde terreno anche rispetto alla vice, Kamala Harris

A una settimana dal disastroso duello di Atlanta con Donald Trump la tempesta che scuote la Casa Bianca di Joe Biden non accenna a placarsi. E, anche se il suo team continua a sostenere che si è trattato solo di un episodio isolato, è il presidente stesso ad alimentare le preoccupazioni con frasi avventate delle quali non sembra saper misurare le conseguenze.

Pressato dal suo partito che teme una debacle che vada oltre la Casa Bianca, facendo conquistare ai repubblicani di Trump anche il controllo di Camera e Senato, dai governatori degli Stati democratici (dovrebbe incontrarli oggi nel tentativo di rassicurarli) e dai finanziatori del fronte progressista che minacciano di abbandonarlo per concentrare i loro sforzi sulla difesa dei candidati della sinistra a rischio nei collegi congressuali, ieri durante un fundraising a McLean, in Virginia, Biden ha sfoderato un’altra giustificazione che sa di autogol: «Lo so, non sono stati brillante durante il dibattito, anzi per poco non mi addormentavo sul palcoscenico. Ma è colpa dei viaggi faticosi che ho fatto prima: due volte in giro per il mondo (l’80esimo anniversario dello sbarco in Normandia e il G7 in Italia, più una missione elettorale a Los Angeles, ndr). Mi avevano messo in guardia, ma li ho fatti ugualmente: non è stata una scelta felice».

Solo che Biden ha completato il suo tour de force 11 giorni prima del dibattito. Da allora ne ha spesi due di riposo assoluto e poi è andato in ritiro per una settimana nel ranch di Camp David per prepararsi al confronto con Trump. Stressato da sessioni troppo intense? Il New York Times scrive che l’«allenamento» non è mai cominciato prima delle 11 del mattino e non è durato molto perché Biden non ha mai rinunciato a un sonnellino dopo pranzo. Insomma, anche questa giustificazione sembra destinata a ritorcersi contro di lui (ottimo materiale propagandistico per i media trumpiani). 

Biden non sembra rendersene conto: non è chiaro se per mancanza di acume o perché gli viene presentata una visione distorta della realtà: se contrariato, il presidente sa essere molto duro, fino all’insulto, con i suoi collaboratori. E allora, a quanto pare, i rapporti mattutini che gli vengono presentati alla Casa Bianca vengono depurati dalle notizie che potrebbero farlo infuriare. Che sono sempre di più: molti parlamentari democratici eletti in Stati con una forte presenza di conservatori esprimono, in modo anonimo, il loro timore di perdere il seggio anche per la debolezza di Biden (l’incontro goi governatori dovrebbe vertere proprio su questo). Ma ci sono anche i primi politici, come il deputato del Texas Lloyd Doggett, che escono allo scoperto per chiedere il ritiro di Biden o che danno per scontata la sua sconfitta (come il deputato del Maine Jared Golden che, da democratico, già si dice pronto a collaborare con l’amministrazione Trump).

Ci sono poi i disastrosi sondaggi di OpenLabs: un centro ricerche che lavora privatamente per vari clienti democratici e non pubblica i risultati delle sue indagini. Dalle quali emergerebbero, comunque, dati drammatici: vero, come sostiene la Casa Bianca, che a livello nazionale il dibattito non ha spostato molto, ma negli Stati in bilico, dove Biden era già dietro, il distacco da Trump (stando alle indiscrezioni pubblicate da Reddit), sarebbe cresciuto di altri due punti: persi Georgia, Arizona e Navada (con Biden dietro 9-10 punti), le cose andrebbero molto male anche nei decisivi Pennsylvania e Michigan (col vantaggio di Trump salito da 5 a 7 punti). Mentre anche stati fin qui considerati sicuri per i democratici (Virginia, Nuovo Messico, Minnesota, Maine, New Hampshire) ora tornerebbero competitivi.

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Peggio ancora per Biden: il presidente, fin qui dato magari perdente con Trump ma comunque in vantaggio rispetto agli altri possibili candidati democratici, ora sarebbe stato scavalcato da almeno quattro di loro: la sua vice Kamala Harris, il ministro dei Trasporti Pete Buttigieg, e i governatori di California e Michigan, Gavin Newsom e Gretchen Whitmer. Difficile dire quanto queste previsioni siano attendibili. 

Il sondaggio Reuters-Ipsos arriva a conclusioni diverse: nessuno dei quattro supera Biden mentre solo Michelle Obama sarebbe in grado di battere Trump

Mentre l'agenzia Reuters, citando fonti del partito democratico e della Casa Bianca, spiega che la vicepresidente Kamala Harris è la migliore alternativa per sostituire Biden nel caso in cui  il presidente decidesse di non proseguire la sua campagna elettorale: «Escludere Harris è un desiderio
quasi impossibile da realizzare».

OpenLabs, comunque, è molto ascoltato da vari esponenti democratici e, soprattutto, dai finanziatori del partito. Molti dei quali sarebbero orientati a non dare più soldi alla campagna di Biden concentrando tutte le risorse sulla difesa dei candidati democratici di Camera e Senato stando a quanto dichiarato da Ari Emanuel dal palcoscenico dell’Aspen Ideas Festival, in corso in Colorado.

Capo di Endeavor, la maggiore agenzia di comunicazione del mondo dello spettacolo, fratello di Rahm, che fu capo di gabinetto di Obama alla Casa Bianca, ma anche noto filantropo, membro influente della comunità ebraica e grande organizzatore di fundraising per il partito democratico, Emanuel era stato invitato a parlare della sua carriera a Hollywood, ma la conduttrice del Festival, Tina Brown, gli ha chiesto subito di Biden e lui ha aperto le cataratte: ha cominciato accusando i consiglieri del presidente per non aver denunciato la sua progressiva perdita di acume mentale, poi se l’è presa direttamente con lui: «Aveva promesso di essere un presidente di un solo mandato, per ripristinare le regole democratiche. Poi ha cambiato rotta: una stupidaggine inaccettabile, per usare un termine, malarkey, caro al presidente».

Emanuel l’ha messa giù dura sulla salute: «Mio padre ha vissuto 92 anni ma a 81 gli hanno tolto la patente. Per me è il test più semplice: andando da Beverly Hills a Malibu di notte vi sentireste sicuri sapendo che c’è in strado un’altra auto guidata da Biden?». Ma di tutti questi giudizi e sondaggi Biden potrebbe anche non sapere nulla. Ascolta solo i consigli di un circolo sempre più ristretto di persone fidate. E molto legate a lui: apparentemente sono rimasti solo i familiari e quelli che lo invitano ad andare avanti.

3 luglio 2024 ( modifica il 3 luglio 2024 | 15:16)

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