Stiamo facendo il possibile per non far vincere Putin?

Caro direttore,
si legge che la Russia starebbe vincendo la guerra con l’Ucraina per il motivo che la tanto attesa controffensiva ucraina non avrebbe portato risultati di rilievo e, di fatto, le posizioni territoriali non sono cambiate da un anno. È anche vero il contrario: l’esercito russo non è riuscito ad avanzare di un millimetro. In questo contesto parlare di vittoria russa mi sembra azzardato; la Russia si proponeva di conquistare ed aggiogare l’intera Ucraina, neutralizzarla da un punto di vista militare e renderla incapace di avere un esercito, istaurare un governo fantoccio e, possibilmente, «ri-educare» le prossime generazioni per un periodo non inferiore a 50 anni. Obiettivo principe, naturalmente, era quello di impedire una adesione alla Nato che, comunque, non sarebbe avvenuta o non prima di 20 o 30 anni. Vediamo i risultati: la Russia ha conquistato, parzialmente, alcune delle regioni orientali riducendole ad un ammasso di macerie: quello che era il cuore industriale dell’Ucraina adesso al massimo si può considerare un’area con qualche risorsa naturale e mineraria. Tralasciando i costi di ricostruzione, resta da chiedersi se la Russia, con l’enormità del suo territorio, avesse bisogno di aggiungerne altro per un po’ di metallo, carbone o gas. Non credo. Tutti gli altri obiettivi sono falliti: l’Ucraina occidentale resterà nemica giurata della Russia e tutt’altro che disarmata, possibilmente si unirà alla Nato con largo anticipo sui tempi temuti da Mosca. Altre due nazioni – Svezia e Finlandia – hanno, nel frattempo aderito alla Nato aprendo una breccia nella cintura di sicurezza che la Russia credeva di avere a fronte della loro precedente neutralità. L’economia russa non sarà allo sfascio ma, certamente, sta soffrendo e soffrirà e, ciliegina sulla torta, la Russia sta firmando un assegno in bianco alla Cina perdendo autonomia e, in futuro, ruolo di grande potenza. Siamo sicuri che la Russia stia vincendo? Temo che, con un paio di altre vittorie dello stesso tipo, la Russia sarà definitivamente cancellata dai manuali di geopolitica.
Pietro Calà