Israele - Hamas in guerra, le notizie di oggi in diretta | La Palestina chiede alla Corte dell'Onu di associarsi al Sudafrica nel caso sulle accuse di genocidio a Israele
Gli Houthi: «Colpito sito militare israeliano a Eliat»
Gli Houthi dello Yemen affermano di aver lanciato missili balistici «Palestina» contro la città di Eilat nel sud di Israele. «Le forze armate yemenite proseguiranno le loro operazioni militari a sostegno e in solidarietà con il popolo palestinese oppresso finché l'aggressione non cesserà e l'assedio al popolo palestinese nella Striscia di Gaza non sarà revocato», hanno affermato gli Houthi in una nota.
Ieri l'esercito israeliano ha dichiarato di aver abbattuto un missile su Eilat. Non sono stati segnalati feriti. Negli ultimi mesi gli Houthi hanno lanciato decine di missili e droni contro Israele a sostegno dei palestinesi a Gaza, ma la maggior parte di loro è stata intercettata. Il gruppo yemenita ha anche lanciato attacchi contro navi legate a Israele nel Mar Rosso in quella che definisce essere una risposta all'«aggressione» israeliana contro Gaza.(
Biden al Qatar: usare misure appropriate per assicurarsi l'ok Hamas
Joe Biden ha avuto un colloquio telefonico con l'emiro del Qatar, durante il quale il presidente ha «confermato che Israele è pronta a procedere sui termini offerti a Hamas». Lo riferisce la Casa Bianca, sottolineando che Biden ha messo in evidenza che questa è la «migliore opportunità per un accordo» e che gli «Stati Uniti lavoreranno insieme all'Egitto e al Qatar per la piena attuazione dell'accordo». Il presidente ha chiesto all'emiro di «usare tutte le misure appropriate per assicurarsi che Hamas accetti l'accordo». Hamas è ora «l'unico ostacolo a un completo cessate il fuoco», ha osservato Biden.
Il ministro degli Esteri iraniano respinge l'accordo su Gaza
Il ministro degli Esteri ad interim iraniano Ali Bagheri Kani ha respinto l'accordo di cessate il fuoco per Gaza proposto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden e ha messo in guardia Israele dal lanciare una guerra totale contro il Libano durante una visita a Beirut. Il suo primo viaggio ufficiale dalla morte del suo predecessore Hossein Amirabdollahian lo scorso mese. «Se gli americani sono onesti, allora invece di proporre piani sotto il nome di cessate il fuoco, devono fare un passo, ovvero porre fine a tutti gli aiuti all'entità israeliana», ha detto Bagheri Kani in una conferenza stampa presso l'ambasciata iraniana a Beirut. «Solo una volta che gli aiuti saranno tagliati» Israele «non avrà gli strumenti e la capacità per commettere crimini contro i palestinesi e la guerra finirà».
Usa, incontro positivo Israele-Egitto su valico Rafah
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller afferma che Stati Uniti, Israele ed Egitto hanno tenuto ieri al Cairo un incontro «costruttivo» volto a riaprire il valico di Rafah, che è stato chiuso per quasi un mese da quando l'IDF ha preso il controllo del lato di Gaza del cancello, lo scrive il Times of Israel. I colloqui continueranno in modo che il valico possa essere aperto per aumentare la quantità di aiuti umanitari destinati a Gaza, afferma Miller. L'Egitto si è rifiutato di riaprire il valico finché le forze israeliane gestiranno l'altro lato. Israele ha cercato di collocare i palestinesi locali al cancello, ma ha rifiutato di permettere loro di identificarsi pubblicamente come legati all'Autorità Palestinese, ostacolando lo sforzo di portare avanti una soluzione.
Idf: «,Indagine approfondita sulle circostanze della morte dei 4 ostaggi»
L'esercito israeliano indagherà a fondo sulle circostanze della morte degli ostaggi Chaim Peri, Amiram Cooper, Yoram Metzger e Nadav Popplewell. Lo ha detto il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari. «Stimiamo che i quattro siano stati uccisi insieme, nella zona di Khan Younis, diversi mesi fa, mentre erano trattenuti dai terroristi di Hamas e mentre le forze dell'Idf operavano nella città», ha aggiunto Hagari in una conferenza stampa. «So che sorgeranno domande difficili riguardo alle circostanze della morte… stiamo effettuando indagini approfondite, valutando tutte le possibilità, e presenteremo i risultati il più presto possibile, prima alle famiglie e poi ai pubblico. Presenteremo i risultati in modo trasparente, come abbiamo fatto finora”, ha dichiarato Hagari.
I leader del G7: «Bene il piano di Biden, Hamas accetti»
«Approviamo pienamente e sosterremo l'accordo complessivo delineato dal presidente Biden che porterebbe a un cessate il fuoco immediato a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi, a un forte e significativo aumento dell'assistenza umanitaria da distribuire a Gaza e una fine duratura della crisi, assicurando gli interessi di sicurezza di Israele e la sicurezza dei civili di Gaza», dicono i leader del G7. «Riaffermiamo il nostro sostegno a un percorso credibile verso la pace che conduca a una soluzione dei due Stati», prosegue la dichiarazione diffusa dalla presidenza di turno italiana. «Chiediamo ad Hamas di accettare questo accordo, che Israele è pronto a portare avanti, e invitiamo le nazioni che hanno influenza su Hamas - si legge ancora - a contribuire a garantire che lo faccia».
Hezbollah annuncia la morte di tre suoi combattenti nel sud
Il movimento armato libanese
Hezbollah annuncia la morte oggi di tre suoi combattenti in due
diversi raid israeliani nel sud del Libano. In un attacco nella regione di Sidone è stato ucciso Hussein
Sabra, 49 anni, indicato da Israele come un membro responsabile
della difesa aerea del partito.
Altri due combattenti di Hezbollah sono stati uccisi in un
raid israeliano a Naqura, a ridosso della Linea blu di
demarcazione tra i due Paesi.
Secondo il conteggio dei media libanesi sale così a 329 il
numero dei combattenti di Hezbollah dichiarati morti dall'inizio
di questo nuovo round di guerra con Israele a ottobre scorso.
L'Anp vuole unirsi al Sudafrica contro Israele alla Corte dell'Aja
nel caso sulle accuse di genocidio
Le autorità palestinesi hanno presentato una richiesta per unirsi al Sudafrica davanti alla massima corte delle Nazioni Unite nel caso in cui Pretoria ha accusato Israele di «genocidio» a Gaza. «Il 31 maggio, lo Stato di Palestina ha depositato presso la cancelleria della Corte una richiesta di autorizzazione a intervenire e una dichiarazione di intervento» nel caso di genocidio del Sudafrica, ha dichiarato la Corte internazionale di giustizia in un comunicato. Lo riportano i media internazionali.
La richiesta alla Corte - viene spiegato - è stata presentata a nome dello «Stato di Palestina» e firmata dal funzionario del ministero degli Esteri dell'Autorità Palestinese, Ammar Hijazi. La richiesta pubblicata lunedì sostiene che l'operazione militare in corso da parte di Israele è «parte di uno sforzo sistematico per cancellare dalla mappa la società palestinese, la sua cultura e le sue istituzioni sociali».
Iran: «Morto un consigliere Pasdaran nel raid sionista a Aleppo»
I media statali iraniani hanno
riferito che un loro consigliere è stato ucciso la scorsa notte
vicino ad Aleppo nel corso di un attacco israeliano che, secondo
l'Osservatorio siriano dei diritti umani, ha preso di mira una
fabbrica gestita da gruppi filo-iraniani, con un bilancio
complessivo di 16 morti.
«Durante l'attacco del regime sionista ad Aleppo la scorsa
notte, Saeed Abyar, uno dei consiglieri del Corpo delle Guardie
Rivoluzionarie (Irgc) in Siria, è stato martirizzato», ha
precisato l'agenzia di stampa iraniana Tasnim.
Dall'inizio della guerra civile in Siria nel 2011, Israele ha
effettuato centinaia di attacchi contro l'esercito del regime di
Bashar al-Assad e i gruppi filo-iraniani che lo sostengono.
Fervente alleato del presidente Assad, Teheran ha inviato nella
zona dei «consiglieri militari».
I media di Israele: «Gantz starebbe riconsiderando idea uscire da governo»
Benny Gantz starebbe riconsiderando la sua idea di uscire dal governo israeliano alla luce della possibilità di un accordo sugli ostaggi e una tregua con Hamas. Lo riporta Kan Tv secondo cui se il partito di Gantz vedesse che il primo ministro Netanyahu è seriamente intenzionato a raggiungere un accordo, potrebbe rimanere nella coalizione, nonostante l'ultimatum lanciato il mese scorso con data di scadenza 8 giugno.
Israele annuncia la morte di 4 ostaggi a Gaza
L'esercito israeliano ha fatto
sapere che oltre a Nadav Popplewell, anche gli ostaggi Haim
Perry, Yoram Netzger, Amiran Cooper, rapiti da Hamas il 7
ottobre scorso «non sono più vivi, i loro corpi sono trattenuti
da Hamas a Gaza».
«La decisione di dichiarare i 4 ostaggi morti si basa su fonti
di intelligence ed è stata confermata da una commissione del
ministero della Sanità israleiano». Le circostanze della loro
morte in prigionia di Hamas - ha concluso l'esercito - sono
ancora sotto indagine di esperti". L'esercito israeliano ha confermato la morte di quattro ostaggi israeliani tenuti prigionieri da Hamas, dopo aver ottenuto nuove informazioni di intelligence. Lo riportano i media dello Stato ebraico. Si tratta di Chaim Peri, 79 anni, Amiram Cooper, 84 anni, Yoram Metzger, 80 anni, e Nadav Popplewell, 51 anni.
Secondo quanto riportato erano tutti detenuti insieme da Hamas nell'area di Khan Younis e sarebbero morti diversi mesi fa. A dicembre, Hamas aveva pubblicato un video di propaganda di Peri, Cooper e Metzger, e a marzo ha affermato che i tre erano stati uccisi dagli attacchi israeliani. Popplewell invece era comparso in un video a maggio, apparentemente settimane dopo la sua uccisione. L'IDF ha ora confermato la morte di 41 dei restanti 120 ostaggi ancora detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza.
Gli Usa fiduciosi: Israele accetterà cessate il fuoco
Gli Stati Uniti sono fiduciosi che Israele accetterà un accordo di cessate-il-fuoco con il movimento integralista palestinese Hamas. Lo ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller.
"Siamo assolutamente fiduciosi", ha detto durante una conferenza stampa quando gli è stato chiesto di parlarne. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato venerdì che Israele ha offerto una proposta in tre parti per una cessazione duratura delle ostilità nella Striscia di Gaza e per il rilascio degli ostaggi.
Hamas è l'unica parte che sta impedendo l'entrata in vigore di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, durante un briefing con la stampa. «Il mondo deve sapere - il popolo palestinese deve sapere - che l'unica cosa che oggi ostacola un cessate il fuoco immediato è Hamas», ha affermato il portavoce, aggiungendo che «la proposta sul tavolo è quasi identica a quella che Hamas aveva dichiarato di voler accettare solo poche settimane fa, ed è ora che agiscano».
Casa Bianca: «L'offerta di Israele sugli ostaggi resa pubblica per fare pressione su Hamas»
La scelta del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di rendere pubblica l'ultima offerta di ostaggi da parte di Israele aveva lo scopo di esercitare maggiore pressione su Hamas. Lo afferma la Casa Bianca, parlando della decisione attraverso la quale è emerso che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha firmato una proposta sulla quale i suoi partner della coalizione di estrema destra hanno successivamente promesso di far crollare il governo, per il fatto che il premier, a loro dire, avrebbe tentato di «insabbiare» l'accordo portato avanti con gli Usa. Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha dichiarato al suo gruppo parlamentare che Netanyahu lo aveva invitato a leggere la proposta ma gli assistenti del premier per due volte non sono riusciti a produrre il documento.
Sull'aver reso pubblico l'offerta di Netanyah, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale americana John Kirby ha insistito: «Non si trattava di disturbare il primo ministro o il gabinetto di guerra, ma si trattava di far vedere quanto bene, con quanta fedeltà e con quanta assertività gli israeliani abbiano presentato una nuova proposta, che dimostra quanto vogliono davvero che questa venga realizzata». «Si trattava di esercitare una certa pressione pubblica su Sinwar e Hamas, che hanno ripetutamente rifiutato di accettare ciò che Israele ha proposto», ha aggiunto Kirby.
Usa, la proposta sul cessate il fuoco è identica a quella che Hamas aveva accettato
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha affermato che Hamas è l'unica parte in causa che impedisce l'attuazione del cessate il fuoco a Gaza. Il mondo dovrebbe sapere, il popolo palestinese dovrebbe sapere, che l'unica cosa che oggi ostacola un cessate il fuoco immediato è Hamas", ha detto Miller durante un briefing. Lo riporta il Times of Israel. «La proposta sul tavolo è quasi identica a quella che Hamas aveva dichiarato di voler accettare solo poche settimane fa, ed è ora che agiscano», ha aggiunto.
Consigliere militare iraniano ucciso in Siria da attacco dell'esercito israeliano
Un consigliere delle Guardie rivoluzionarie iraniane è stato ucciso domenica in un attacco aereo israeliano in Siria. Lo riferisce l'agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Snn. La Snn ha identificato l'ufficiale come Saeid Abyar senza fornire il suo grado.
Parte il primo carico di aiuti dell'operazione Food for Gaza
Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, On. Antonio Tajani, ha tenuto oggi una conferenza stampa per annunciare i risultati del tavolo tecnico dell'iniziativa Food for Gaza e presentare il primo carico di aiuti raccolti per la popolazione di Gaza.
«Con questa iniziativa abbiamo ribadito l'impegno del Governo italiano di fronte all'emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza: lavoriamo affinché gli aiuti arrivino prima possibile», ha commentato Tajani, evidenziando come l'iniziativa abbia l'obiettivo di portare un aiuto concreto per la sicurezza alimentare e per la salute dei civili palestinesi.
«Siamo grati a tutta la squadra italiana che si è messa in moto in queste settimane«m ha aggiunto il Ministro, ringraziando le Agenzie del Polo Onu di Roma, la Croce Rossa italiana e Ficross e la Protezione civile, oltre a Coldiretti e Confagricoltura, dai cui depositi partono gli aiuti.
Dal 7 ottobre 2023, l'Italia è in prima fila nella risposta all'emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza. Da allora il Governo ha stanziato una serie di pacchetti di aiuti per un totale di 55 milioni di euro. In tale ambito si situa l'iniziativa Food for Gaza, il cui stanziamento totale ammonta attualmente a 30 milioni di euro.
Alla presentazione hanno preso parte anche i rappresentanti di Fao, Wfp, Ficross e Protezione Civile, partner di Food for Gaza. Presenti anche il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, e l'amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, associazioni che sostengono l'iniziativa.
Coinvolta nell'iniziativa anche l'Agenzia delle Dogane attraverso la fornitura di uno scanner di ultima generazione che sarà imbarcato giovedì a Gioia Tauro alla volta di Cipro e poi impiegato per i controlli sui container di aiuti che affluiranno nella Striscia.