Navalny, Calenda attacca Salvini: “Non ha detto una parola sul delitto, forte legame con Putin”. La Lega: “Lo quereliamo”
Carlo Calenda attacca la Lega sul caso di Aleksej Navalny, morto ieri in prigione. "Matteo Salvini non ha ritenuto di dire una parola sull'assassinio di Navalny. Il legame con Putin e il suo partito rimane forte”, ha accusato sui social il leader di Azione.
Calenda, ai microfoni di Radio 24, ha anche sottolineato che “non capiamo che se Mosca non verrà contenuta arriveremo al conflitto diretto con la Russia. La storia russa è di un'aggressiva penetrazione in Europa. La storia è tornata". E ha attaccato ancora il Carroccio: "I putiniani d'Italia sono coloro che fanno finta di non vedere che abbiamo un confronto con la Russia putiniana. Dopo l'omicidio di Navalny – perché di omicidio si tratta, perché una passeggiata a meno 50 gradi è omicidio – ieri tale Crippa della Lega ha detto: non sappiamo ancora nulla. Ma chi può essere stato, Gamba di Legno? Questo è anche disdicevole, c'è l'idea di solleticare una parte del Paese che dice: ma chi se ne frega se la Russia è così".
Non si è fatta attendere la replica della Lega: "Carlo Calenda mente o non sa di cosa parla: il comunicato con il cordoglio di Matteo Salvini e della Lega per la morte di Navalny è di ieri pomeriggio e si parla di scomparsa 'sconcertante' su cui fare 'piena luce'. Questa volta, oltre alla smentita, Calenda riceverà anche una querela", si legge in una nota del partito. Alla quale è seguita subito una contro-replica del leader di Azione: "Sì, però Matteo Salvini querelami sul serio, non come Landini che lo minaccia e basta. Così facciamo un bel confronto sui legami tra Lega e Putin. Ti aspetto".