Fisco, via libera del Cdm ai decreti. Si estende la “collaborazione” con le aziende

Il Consiglio dei Ministri ha approvato i due decreti delegati attuativi della delega fiscale in tema di contenzioso e adempimento collaborativo.

Un decreto potenzia l'informatizzazione del processo tributario, introducendo una serie di modifiche funzionali alla integrale digitalizzazione del sistema. In particolare, si rafforza l'utilizzo delle modalità telematiche nella gestione del processo, prevedendo che tutte le comunicazioni siano effettuate tramite Pec e che le notifiche e i depositi di tutti gli atti avvengano solo telematicamente. Si prescrive, inoltre, la sottoscrizione con firma digitale di tutti gli atti e i provvedimenti del giudice, degli ausiliari, delle segreterie, delle parti e dei difensori. Si introduce poi il principio della redazione in modo chiaro e sintetico degli atti.

Il provvedimento prevede che se una parte chiede di partecipare in presenza e l'altra da remoto, la discussione della causa si tiene in presenza, ma la parte che lo ha chiesto può comunque partecipare all'udienza, collegandosi a distanza.

Al fine di deflazionare il contenzioso in Cassazione, che risulta anche tra gli obiettivi posti dal Pnrr nell'ambito del capitolo sulla riforma della giustizia tributaria, si potenzia l'istituto della conciliazione, estendendone l'applicazione alle controversie pendenti in Cassazione. Complessivamente, lo schema di decreto legislativo mira a semplificare gli adempimenti, anche documentali, a carico dei soggetti coinvolti nel sistema della giustizia tributaria, a rendere più rapido il processo e a razionalizzarne la disciplina.

Il governo, spiegano fonti di Palazzo Chigi, estende poi la possibilità per le imprese di aderire al cosiddetto “adempimento collaborativo” che consente il possibile affiancamento dall'agenzia delle Entrate e una certezza sui pagamenti e sui controlli. La soglia per aderire a questo regime, ora fissata ad un miliardo, scenderà gradualmente a 750 milioni nel biennio 2024-25, a 500 milioni nel biennio 2026-27, per ridursi a 100 milioni di euro dal 2028.

L'adempimento collaborativo ha l'obiettivo "di instaurare un rapporto di fiducia tra fisco e contribuente attraverso l'interlocuzione costante e preventiva con il contribuente, assistito da professionisti altamente qualificati, finalizzata ad una preliminare valutazione delle situazioni che generano rischi fiscali".

La novità prevede un maggiore controllo dei rischi fiscali per le aziende attraverso il Tax Control Framework. I contribuenti, per aderire al regime, devono essere dotati di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework), certificato da professionisti altamente qualificati. L'adozione di tale sistema di controllo certificato, alla base del regime dell'adempimento collaborativo, consentirà - spiegano fonti di Palazzo Chigi - di individuare preventivamente ogni operazione che possa generare rischi fiscali. Si agirà ex ante anziché ex post al fine di ridurre i contenziosi e garantire certezza del diritto.