Venezia 81, da George Clooney a Brad Pitt tornano le star al Lido. 'Joker 2' con Lady Gaga tra i 21 film in concorso. E c’è Angelina Jolie

Se la scorsa edizione della Mostra del cinema di Venezia si era svolta nel pieno degli scioperi di Hollywood con le star centellinate, erano arrivati Adam Driver e Jessica Chastain protagonisti di film indipendenti, l’edizione di quest’anno sarà invece all’insegna della calata dei divi americani e non solo. La ottantunesima edizione della Mostra del cinema di Venezia si svolge dal 28 agosto al 7 settembre, ancora sotto la direzione di Alberto Barbera e sotto la nuova presidenza di Pietrangelo Buttafuoco. Che, con un lungo e appassionato discorso, ha parlato della Mostra che “per il solo fatto di essere nella Biennale d’Arte risulta d'ufficio la più importante manifestazione del campo cinematografico” citando il critico veneziano Francesco Pasinetti nell’anno di inaugurazione della Mostra, il 1932. Ha citato Sgalambro e Fellini e ha parlato di “questa Mostra che possiede il potere oracolare di captare quello che arriva domani e sono certo che nell'edizione 81 i film saranno capaci di leggere la realtà in atto e captare ciò che arriva domani”.


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"Grazie per avermi onorato della sua fiducia e del sostegno di questi mesi – ha detto Barbera ringraziando il presidente Buttafuoco – lavorare in assoluta libertà e condividere scelte strategiche è un privilegio”.

Tornano i divi: da Clooney a Angelina Jolie

Mancano da un po’ a Venezia e saranno insieme sul tappeto rosso: Brad Pitt e George Clooney, per il film Wolfs di Jon Watts (uno dei registi di Spiderman) con due tra gli attori più amati nel ruolo di due “fixer”, risolutori professionista, assunti per coprire un crimine di alto livello “costretti a lavorare insieme anche se si detestano. Molta adrenalina e divertimento” assicura Barbera. Ci sarà il nuovo film di Pedro Almodóvar con Tilda Swinton e Julianne Moore The room next door, “il regista ha fatto un tour de force per montare il film in tempo e io lo ringrazio” ha detto il direttore. Il film, primo girato in lingua inglese dal regista spagnolo, segue la storia di una madre imperfetta e di una figlia rancorosa, separate da un grave malinteso.

Angelina Jolie è Maria nel film di Pablo Larraín che racconta gli ultimi giorni della vita della soprano. Nel cast ci sono anche Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwcher nei panni delle due persone che l’hanno seguita sempre. E già ci si interroga se gli ex Brangelina si incroceranno a Venezia. Difficile.

Cinque anni fa aveva trionfato con il Leone d'oro Joker di Todd Philips e qui ritorna con il sequel Joker: folie à deux, attesissimo non solo per l'incredibile successo del primo (boom al box office e Oscar) ma perché, oltre a Joaquin Phoenix, c'è Lady Gaga nel nuovo film che si preannuncia epocale. E ci sono anche Nicole Kidman e Antonio Banderas per Baby girl, storia di una potente donna d'affari che mette a repentaglio la sua vita professionale e personale quando intraprende una relazione segreta e intensa con il suo giovane assistente. Questi ultimi tre sono in concorso e saranno valutati dalla giuria capitanata da Isabelle Huppert.

© Miss Gabler Productions LLC; Miss Gabler Rights LLC
© Miss Gabler Productions LLC; Miss Gabler Rights LLC 

Il film inaugurale e la prima carica di divi

L’inaugurazione è affidata a un film attesissimo che sulla carta ha le caratteristiche perfette per l’apertura: Beetlejuice Beetlejuice. Il grande ritorno al cinema di Tim Burton, dopo la delusione di Dumbo e il successo della serie Mercoledì, sarà il film di apertura della Mostra del cinema di Venezia. Trentasei anni dopo il film culto, primo successo popolare del regista californiano del 1988 con una sfilata di stelle: Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Justin Theroux, Monica Bellucci, e con Jenna Ortega, e Willem Dafoe.

'Beetlejuice Beetlejuice', Tim Burton e Michael Keaton riportano in sala lo 'Spiritello porcello'

I film italiani in concorso: da Amelio a Guadagnino

Sono quattro i film italiani in corsa per il Leone. C’è Campo di battaglia di Gianni Amelio con Alessandro Borghi. La trama. Sul finire della Prima guerra mondiale due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere.

Vermiglio di Maura Delpero che aveva vinto il festival di Locarno con il suo film d'esordio, è ambientato in un paesino delle Dolomiti con alcuni attori protagonisti tra cui Tommaso Ragno e molti non protagonisti, il riferimento è L'albero degli zoccoli di Ermanno Olmi.

Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza con Toni Servillo e Elio Germano racconta la vicenda ispirata a Matteo Messina Denaro in chiave farsesca. “Germano è il latitante mentre Servillo è il fiancheggiatore che vuole scoprire il suo nascondiglio” ha raccontato Barbera.

Luca Guadagnino torna a Venezia con Queer 151 minuti con Daniel Craig, dal romanzo di William S. Borrough con l'ex Bond che si mette in gioco in un ruolo inconsueto, tutto girato a Cinecittà dove è stato ricostruito un quartiere di Città del Messico.

Diva futura di Giulia Louise Steigerwalt racconta Riccardo Schicchi che ha introdotto il cinema porno in Italia nel ruolo c’è Pietro Castellitto.

Quattro serie presentate integralmente: da Cuarón al Mussolini di Luca Marinelli

“La sezione è molto cresciuta negli anni – ha detto Barbera – è invece tempo di prendere atto che una delle trasformazioni di fronte a film sempre più corti è quella di autori di cinema che vogliono sperimentare la lunghezza seriale. Sono film lunghissimi più che serie tv e noi li proietteremo integralmente, facciamo un esperimento e vedremo se il pubblico reagirà bene a questi titoli che verranno presentate in due giorni”. Sono l’attesissima serie Disclaimer di Alfonso Cuarón con Cate Blanchett; Los años nuevos di Rodrigo Sorogoyen del Amo; Families like ours di Thomas Vinterberg e M - Il figlio del secolo di Joe Wright dal romanzo di Antonio Scurati con Luca Marinelli nei panni del Duce.

C’è anche la miniserie di Sergio Rubini dedicata a Giacomo Leopardi. Il poeta dell'infinito, “una miniserie di grande accurata ricostruzione storica e con importante cast”.

Fuori concorso: Avati, Comencini, Kitano

Il film chiusura è l’ultimo lavoro di Pupi Avati L'orto americano ambientato nell'immediato secondo dopoguerra thriller gotico con elementi soprannaturali, con Filippo Scotti, Rita Tushingham, Chiara Caselli.

Poi c’è Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini è il film più personale della regista perché è il racconto autobiografico del suo rapporto con il padre Luigi con cui ha condiviso fin da piccola la passione del cinema. È ambientato negli anni di Piombo in Italia con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano e racconta lo sforzo del padre per sottrarre la figlia dalla droga. C’è il ritorno di Lav Diaz, Leone d'oro filippino, quest’anno con Phantosmia che dura quattro ore “per lui quasi un corto – ha scherzato Barbera che ha messo in guardia gli spettatori – Sono tanti i film che durano più di due ore, questo racconta un inferno storico e politico”. E l’inaspettato (anche per i selezionatori che lo hanno ricevuto pochi giorni prima di chiudere il programma) nuovo film di Takeshi Kitano Broken Rage.

Fuori concorso anche due cortometraggi d’autore: Se posso permettermi Capitolo II di Marco Bellocchio, realizzato nell’ambito del corso di alta formazione cinematografica “Bottega Xnl – Fare Cinema” 2023 a Bobbio. E il film breve di Alice Rohrwacher e il videoartista francese JR, Allegorie citadine.

Orizzonti apre Mastandrea con ‘Nonostante’

La sezione Orizzonti, dove si trova il cinema più sperimentale e audace, quest’anno verrà inaugurato dalla seconda regia di Valerio Mastandrea, Nonostante. Che Barbera ha definito “un film originale che parla di amore e morte in modo inconsueto”. Ci sono anche altri autori italiani. Si comincia con F II - Lo stupore del mondo di Alessandro Rak, un corto di sei minuti in animazione dedicato a Ferdinando II di Borbone. Poi Familia di Francesco Costabile che appartiene al modello di cinema sociale e racconta di una famiglia con un padre violento. E c’è Diciannove di Giovanni Tortorici, romanzo di formazione protagonista esordiente non trova posto nel mondo di oggi e si appassiona alla musica antica.

La storia del Frank e della Nina di Paola Randi
La storia del Frank e della Nina di Paola Randi 

Nella sezione Orizzonti Extra troviamo il film Vittoria di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, commistione tra documentario e finzione che racconta una coppia che vuole adottare una bambina anche se hanno già tre maschi, film prodotto da Nanni Moretti.

La storia del Frank e della Nina di Paola Randi che sovverte le convenzioni e gli stereotipi con un linguaggio pop raccontando due adolescenti, “una bella sorpresa” lo definisce Barbera.