Tim crolla in Borsa (-24%) dopo il piano industriale: il peso del debito sui conti

L’ad di Tim Pietro Labriola

Pietro Labriola, ceo di Tim

Il nuovo piano di Tim si intitola «Libera di correre», ma il gruppo delle telecomunicazioni è stato autore di una falsa partenza in Borsa. Il titolo ha chiuso con un calo in Borsa del 24%: oltre 1,5 miliardi di azioni hanno cambiato proprietario, ossia più del 7% del capitale della compagnia telefonica. I numeri contenuti nella nuova strategia sono stati accolti con scetticismo dal mercato, in particolare per quanto riguarda le proiezioni di profittabilità di Tim e debito dopo la vendita della rete al fondo Kkr. «Non tutti capiscono le nostre strategie e non ci sono le giuste reazioni del mercato», ha sottolineato il ceo Pietro Labriola, assicurando: «manterremo le promesse».

Il piano al 2026

Quali?  Il piano al 2026 prevede ricavi in crescita del 3% medio annuo, dai 14,4 miliardi proforma del 2023, e il margine operativo (Ebitda after-lease) dell’8% partendo dai 3,5 miliardi del 2023. La business unit Consumer punterà a migliorare la convergenza dei clienti del fisso e del mobile e allo sviluppo di ricavi da servizi per famiglie e piccole e medie imprese, anche attraverso partnership. Per Tim Enterprise è prevista un’accelerazione dei ricavi puntando sui settori chiave per la crescita (Cloud, IoT e Cybersecurity). Infine da Tim Brasil è atteso un’ulteriore aumento dei ricavi e dell’Ebitda, con una generazione di cassa in crescita in doppia cifra entro il 2026. Al termine del piano, Tim potrebbe essere in condizione di tornare al dividendo. Tim vede, al termine del prossimo
triennio, «opportunità di remunerazione degli azionisti», si legge nelle slide di presentazione del piano.

I dubbi sul debito

La prospettiva del ritorno alla cedola non è stata sufficiente a rassicurare gli investitori. In particolare, gli analisti evidenziano che il percorso di
riduzione del debito non è chiaro perché Tim non ha presentato il pro-forma da cui parte e mancano i dettagli del flusso di cassa che la porteranno a raggiungere gli obiettivi di riduzione della leva al 2026.
Nel piano, Tim dichiara di aspettarsi 14,2 miliardi di euro dalla vendita di NetCo ma non fornisce alcun debito netto iniziale, solo un obiettivo di leva finanziaria per il 2026 di 1,6-1,7 volte.

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7 marzo 2024 ( modifica il 7 marzo 2024 | 17:49)

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