Non bastava il dominio di Max Verstappen (19 vittorie in 22 gare) a mettere ansia e pressione a chi deve recuperare terreno. Nel prossimo campionato, al via il 2 marzo in Bahrein, la minaccia della Red Bull potrebbe raddoppiare.
Red Bull, perché anche l’AlphaTauri ora fa paura. I sospetti dei rivali in F1
Non solo Verstappen, la squadra di Faenza punta in alto e fa paura grazie a una maggiore collaborazione con la Red Bull. La sfida dell’ex ferrarista Mekies

La F1 non ha nemmeno acceso i nuovi motori che gi� montano polemiche e allarmi attorno al secondo team della galassia bibitara, l’ex AlphaTauri (da quest’anno cambier� identit�: fra le ipotesi � circolato Racing Bulls, magari accoppiato al nome del main sponsor, ancora ignoto), accreditata dai concorrenti di una �crescita miracolosa� grazie alla sempre pi� stretta collaborazione con la squadra A dalla quale riceve componenti di altissimo livello. La vecchia Minardi, infatti, vive una fase di profonda trasformazione: il nuovo top manager della Red Bull, l’ex mezzofondista Oliver Mintzlaff che dirige le attivit� sportive dalla morte del patron Mateschitz, non ha venduto la scuderia di fronte a ricche offerte, si dice da 700 milioni, ma ha imposto un cambiamento radicale. Ha mandato in pensione il vecchio capo, l’austriaco Franz Tost, che aveva sempre difeso l’autonomia di Faenza, per rimpiazzarlo con il connazionale Peter Bayer nel ruolo di ad, e con Laurent Mekies come team principal.
Il primo � stato segretario generale della Fia sotto Todt, ha scritto i regolamenti finanziari e ispirato quelli sui motori 2026, � uno che ne sa e tanto. Il secondo era il braccio destro di Mattia Binotto alla Ferrari, Vasseur voleva tenerlo ma lui si sentiva pronto a fare il numero uno. Formazione ingegneristica, gran lavoratore, serio e competente, deve rilanciare (dovrebbe seguirlo Marco Matassa, ex responsabile dell’Academy del Cavallino) un team arrivato terz’ultimo in classifica e portarlo molto pi� in alto. Dove? Ufficialmente gli obiettivi restano riservati, ma l’ambizione sarebbe quella di lottare per il quinto e sesto posto. Quanto basta ad agitare le acque in F1, dietro al cannibale Verstappen infatti i distacchi sono ridottissimi e una posizione guadagnata fra i costruttori vale all’incirca sei milioni, se fosse davvero cos� i torelli potrebbero sottrarre punti anche a squadre top: Mercedes, Ferrari, McLaren. La Red Bull possiede due team dal 2006, dall’acquisizione della Minardi, ribattezzata Toro Rosso e utilizzata come vivaio (da l� sono usciti Vettel e lo stesso Max) e come strumento politico per contare di pi�.

Ma ora vuole un salto di qualit�: rendere competitiva ed efficiente la scuderia, e pi� attraente per gli investitori, ci vuole guadagnare insomma. Sfruttando al massimo le opportunit� concesse dal regolamento in materia di trasferimento di parti meccaniche consentite (non il telaio per esempio, quello deve essere progettato e prodotto a Faenza), potenziando i reparti aerodinamici e performance in Inghilterra dove sono impiegate circa 150 persone. Le sinergie hanno gi� prodotto grossi vantaggi nella parte finale del 2023. Da quando, a settembre a Singapore, sull’AlphaTauri � stata montata la sospensione posteriore della Red Bull di Verstappen e Perez, le prestazioni sono cresciute insieme ai punti, su 25 conquistati nell’intera stagione 20 sono stati ottenuti nelle ultime cinque gare grazie a robusti aggiornamenti tecnici, tutti nella direzione della Red Bull.
Fra i rivali la McLaren ha espresso �forti preoccupazioni� sull’alleanza, e c’� chi fa notare la coincidenza fra una Red Bull che smette completamente di sviluppare da met� Mondiale in poi e la sua squadra B attivissima nell’altra met�. Lo scambio di informazioni e progetti fra entit� diverse � vietato, per la Fia l’alleanza � regolare cos� come lo � quella fra Ferrari e Haas (che hanno un rapporto simile). Ma le chiacchiere non si spengono, e se Ricciardo e Tsunoda andranno davvero forte sui torelli, diventeranno grida.
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5 gennaio 2024 (modifica il 5 gennaio 2024 | 07:20)
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