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Guerra, economia e AI:Joe Biden al G7 per «promuovere» la potenza tecnologica americana
Visto che non riesce a convincere gli americani dei buoni risultati del suo governo, da un po’ di tempo Joe Biden manda i ministri apparentemente più apprezzati dal pubblico – soprattutto quello dei Trasporti Pete Buttigieg e la responsabile del Commercio, Gina Raimondo – in giro per il Paese a parlare dei molti cantieri aperti grazie al piano per le infrastrutture o delle attività produttive avanzate, soprattutto microchip e altre tecnologie digitali, che stanno tornado negli Usa, dopo decenni di outsourcing in Asia.
Qualcosa di simile il presidente americano potrebbe farla da domani, al G7 di Borgo Egnazia che sarà dedicato, oltre che alle guerre in corso e ai temi economici e politici più stringenti, al futuro dell’intelligenza artificiale e alla sua regolamentazione. Questione destinata a finire sotto i riflettori anche per la presenza di Papa Francesco – una prima assoluta, un pontefice al G7 – che parlerà proprio di opportunità e insidie dell’AI e dei suoi limiti etici.
Joe Biden potrebbe presentarsi in Puglia accompagnato dall’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella che, col suo massiccio investimento in OpenAI è, ormai, il leader indiscusso nell’area più avanzata del mondo digitale. Nadella dovrebbe partecipare a riunioni dei grandi dell’Occidente a porte chiuse. Stavolta il presidente democratico non pensa tanto a influenzare gli elettori americani quanto a far toccare con mano agli alleati occidentali la superiorità tecnologica americana: discutiamo pure di etica e limiti, analizziamo il modello regolamentare europeo, ma sia chiaro che la tecnologia l’abbiamo noi.
Nadella sarebbe di certo la persona giusta non solo per il suo ruolo di punta in questi campi, ma anche perché, a differenza dagli altri leader spaccamontagne della Silicon Valley, si presenta sempre con molto garbo e rispetto per i sistemi politici nei quali Microsoft si trova ad operare. Dal punto di vista mediatico, però, la sua presenza potrebbe far ombra ad altri leader del G7 e anche al messaggio che Giorgia Meloni vorrebbe far emergere da questo vertice a guida italiana.
Qualcosa di simile il presidente americano potrebbe farla da domani, al G7 di Borgo Egnazia che sarà dedicato, oltre che alle guerre in corso e ai temi economici e politici più stringenti, al futuro dell’intelligenza artificiale e alla sua regolamentazione. Questione destinata a finire sotto i riflettori anche per la presenza di Papa Francesco – una prima assoluta, un pontefice al G7 – che parlerà proprio di opportunità e insidie dell’AI e dei suoi limiti etici.
Joe Biden potrebbe presentarsi in Puglia accompagnato dall’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella che, col suo massiccio investimento in OpenAI è, ormai, il leader indiscusso nell’area più avanzata del mondo digitale. Nadella dovrebbe partecipare a riunioni dei grandi dell’Occidente a porte chiuse. Stavolta il presidente democratico non pensa tanto a influenzare gli elettori americani quanto a far toccare con mano agli alleati occidentali la superiorità tecnologica americana: discutiamo pure di etica e limiti, analizziamo il modello regolamentare europeo, ma sia chiaro che la tecnologia l’abbiamo noi.
Nadella sarebbe di certo la persona giusta non solo per il suo ruolo di punta in questi campi, ma anche perché, a differenza dagli altri leader spaccamontagne della Silicon Valley, si presenta sempre con molto garbo e rispetto per i sistemi politici nei quali Microsoft si trova ad operare. Dal punto di vista mediatico, però, la sua presenza potrebbe far ombra ad altri leader del G7 e anche al messaggio che Giorgia Meloni vorrebbe far emergere da questo vertice a guida italiana.