Zelensky licenzia Zaluzhny: «È il momento di cambiare»

di Lorenzo Cremonesi

L’addio �consensuale� (e annunciato) del capo dell’esercito. Al suo posto il �duro� Syrsky

Zelensky licenzia Zaluzhny: «È il momento di cambiare»

Dal nostro inviato
Kharkiv
- Volodymyr Zelensky compie uno dei passi pi� difficili in questi due anni di guerra: licenzia il comandante in capo delle sue forze armate, il generale cinquantenne Valery Zaluzhny. Al suo posto nomina Oleksandr Syrskyi, capo dell’esercito, un generale che comunque si distinse nelle prime vitali battaglie per la protezione di Kiev e pi� tardi partecip� alle offensive per la liberazione delle regioni attorno a Kharkiv e la difesa del Donbass.

Una scelta sofferta, maturata col crescere degli scontri e delle frizioni tra il presidente e il suo generale pi� importante. La fallita controffensiva dell’estate scorsa, lo spreco delle armi inviate dagli alleati e le critiche espresse allora dal Pentagono contro Zaluzhny avevano convinto Zelensky che fosse necessario un rinnovamento. Gi� due settimane fa la rottura sembrava consumata, ma poi la rapidit� delle indiscrezioni apparse sulla stampa (e ampliate dalla propaganda di Mosca) aveva indotto Zelensky a rimandare. Addirittura, c’era chi aveva ipotizzato ci fosse un ripensamento. Poi, ieri alle sei locali del pomeriggio, l’annuncio. �Abbiamo discusso del rinnovamento delle forze armate e anche di chi debba esserne alla guida. Il tempo del rinnovamento � adesso�, ha annunciato il presidente. �Gli obiettivi del 2024 sono diversi da quelli del 2022. Tutti dobbiamo accettare i cambiamenti e adattarci alla nuova realt�. Vinceremo assieme�, ha replicato il generale.

La mossa si consuma mentre il Paese vive un periodo estremamente complicato. All’euforia di un anno fa si sono sostituiti i timori degli ultimi mesi che l’esercito russo riesca a rilanciare l’offensiva e guadagnare nuovi territori. I russi stanno riportando parziali vittorie attorno alla cittadina di Avdiivka, nel Donbass centrale. Soprattutto, gli ucraini necessitano urgentemente di munizioni di ogni tipo e calibro e soprattutto per le artiglierie da 155 millimetri. Nuove speranze sono rinate ieri con la ripresa del dibattito al Congresso Usa, dopo che i Repubblicani negli ultimi giorni avevano bocciato la decisione dell’amministrazione Biden di stanziare 60 miliardi di dollari per nuovi aiuti militari. Repubblicani e Democratici stanno lavorando per un compromesso che possa garantire i finanziamenti sia all’Ucraina che per Israele. Se non dovessero arrivare al pi� presto la situazione ucraina diventerebbe disperata, anche tenuto conto del fatto che gli aiuti militari europei restano insufficienti.

Tra le poche notizie confortanti c’� stato ieri uno scambio di 100 prigionieri ucraini per altrettanti russi, grazie alla mediazione degli Emirati Arabi Uniti


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8 febbraio 2024 (modifica il 8 febbraio 2024 | 21:16)

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