Gp di Monaco: 20 anni fa il mistero del diamante sulla Jaguar di Klien rubato in corsa e mai più ritrovato

diSimone Golia

Uno dei colpi più incredibili di sempre. Un ladro riuscì a portare via un diamante da 300mila euro approfittando di un incidente sulla pista. E nessuno sa ancora come ha fatto

F1 Montecarlo

Il diamante incastonato durante il Gp  di Monaco di F1 del 2004 nella vettura di Klein

La curva del Loews, teatro di mille incidenti, è la più lenta di tutto il Mondiale di Formula 1. Strettissima e in discesa nel suo tracciato a 180° gradi nel cuore di Montecarlo, alimenta da sempre il mito del Gp di Monaco, il più glamour della stagione, dove domenica sbarcheranno le auto più veloci del pianeta. Proprio in quel tornantino, nel 2004, andò a sbattere la Jaguar di Christian Klien, pilota austriaco dalla carriera piuttosto insignificante (miglior piazzamento un 15° posto), proprio come quell’incidente al primo giro e a bassa velocità che causò pochi danni alla monoposto e nessuno al diretto interessato. Una manovra sbagliata che però ha dato inizio a un mistero lungo 20 anni e ancora oggi irrisolto. Una storia di cinema, marketing e soprattutto di un diamante dal valore di 300mila euro mai più ritrovato.

La Jaguar, infatti, era una squadra ambiziosa, tanto nello sport quanto negli affari. Nel 2003, in occasione del Gp di Silverstone, promosse l’uscita di «Terminator 3» limitandosi a disegnare sull’auto verde il titolo del film e il volto di Arnold Schwarzenegger. L’anno seguente, però, il team inglese decise di alzare il livello per pubblicizzare l’imminente arrivo nelle sale di «Ocean's Twelve», secondo capitolo della celebre trilogia ideata da Steven Soderbergh. La vicinanza geografica (poco più di 50 km) e la coincidenza delle date con il Festival di Cannes, oltre alla presenza di un cast stellare (da George Clooney a Brad Pitt e Matt Damon passando per Julia Roberts, Catherine Zeta-Jones , Andy García e Bruce Willis) e alla trama (costretti a dover pagare i propri debiti di gioco, un gruppo di criminali organizza attentamente un piano per una rapina in Europa), spinsero la Jaguar a un’iniziativa folle: incastonare dei diamanti nel muso delle auto con cui Webber e Klien avrebbero disputato il Gp di Monaco.

Si trattava di pietre preziose prodotte dal magnate franco-israeliano Beny Steinmetz. Valore? 300mila euro a pezzo, appunto: «Come pilota non ti interessa se c'è un diamante sulla tua macchina. L'unica cosa che ti passa per la testa è fare una bella gara. Sei così concentrato che non pensi ad altro», furono all'epoca le parole di Klien, costretto però al ritiro in una corsa in cui successe di tutto, compreso l’incidente a Michael Schumacher (il tedesco quell'anno aveva vinto tutti  i primi 5 Gp) e il successo a sorpresa di Jarno Trulli (primo e unico italiano di sempre a imporsi nel Principato). 

Dopo aver perso il controllo del mezzo, Klien venne soccorso e portato via dalla curva del Loews. Nella zona rimasero solo i fotografi e i marshal per togliere i detriti dalla pista. Nel giro seguente, stando alle immagini televisive, la Jaguar dell’austriaco era sempre ferma nel solito punto, davanti al maestoso Fairmont Hotel. Due passaggi dopo, invece, era sparita, trasportata in una zona della pista inaccessibile ai team. Per quasi due ore nessuno ebbe la possibilità di avvicinarsi.

«In quel momento avrei dovuto preoccuparmi per la macchina o per il pilota, ma devo ammettere che il mio pensiero più immediato è stato per il diamante», avrebbe raccontato anni dopo Nav Sidhu, allora portavoce della Jaguar. Le dinamiche dell’incidente non avrebbero causato gravi danni alla pietra, che però da quel momento sparì nel nulla: «Qualcuno ha portato via qualcosa di più di un semplice souvenir di corse automobilistiche»,  furono le parole di Sidhu, a cui seguirono quelle di Klien: «È stato il viaggio più costoso che abbia mai fatto a Montecarlo». 

Sono passati 20 anni e di quel diamante non si è più saputo nulla. Nulla è emerso dalle indagini di polizia dell'epoca e nemmeno un lavoro investigativo esaustivo come quello svolto dal podcast «F1 On The Edge» è servito a qualcosa. Del colpevole, o dei colpevoli, del furto nessuna traccia.
Klien continuò a gareggiare per diversi anni, anche se con scarsi risultati. «Ocean's Twelve» incassò più di 360 milioni di dollari. Il re dei diamanti Beny Steinmetz venne condannato dal tribunale di Ginevra per corruzione relativa a tangenti pagate in Guinea. La Formula 1, malgrado tutto, continuò a puntare sulle pietre preziose, con Fernando Alonso che, anni dopo, indossò intarsi di diamante sul suo casco durante una gara con la McLaren. La vita è andata avanti, ma il mistero è rimasto irrisolto. Domenica si torna a correre nel Principato, alla curva del Loews. Occhi aperti, in tutti i sensi. Vedi mai che si trovi qualcosa... 

22 maggio 2024

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